paramento liturgico, insieme - manifattura italiana (primo quarto, fine sec. XVIII, sec. XIX)

paramento liturgico 1700 - 1724

Il paramento è composto da: due pianete, tre stole, due manipoli, due borse. Fondo in taffetas viola. La decorazione è definita da filo di seta avorio lanciato, filo di seta verde e filo metallico filato broccato. I fili lanciati e broccati sono fermati da fili della catena di fondo (liage repris). Disegno di tipo "bizarre" con foglie e fiori esotici e fantastici disposti intorno a un nastro con motivi vegetali stilizzati che si sviluppa in verticale con andamento sinuoso. Gallone al telaio in tela di cotone bianco e filo metallico filato lanciato. Fodera in diagonale di cotone giallo. Le borse hanno una fodera di tela di lino viola, l'altra arancione. Su una pianeta c'è un collare di pizzo ottocentesco, sull'altra un collare viola recente. La pianeta è composta da tre fasce verticali di tessuto giuntate insieme senza tenere conto della continuità del disegno (le giunte sono coperte dal gallone)

  • OGGETTO paramento liturgico
  • MATERIA E TECNICA cotone/ diagonale
    filo di cotone/ lavorazione a telaio
    filo metallico
    lino/ tela
    seta/ broccata in seta
    seta/ taffetas
    seta/ tessuto/ trama lanciata
  • MISURE Altezza: 107
    Larghezza: 70.5
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La decorazione tipo "bizarre" è diffusa in Europa agli inizi del Settecento. Per la provenienza italiana del tessuto si veda "Tessuti antichi", 1981. Il paramento, incompleto, ha subito un rimaneggiamento: il Gallone e la fodera, infatti, sono di fine Ottocento.La Confraternita della SS. Trinità fu fondata nel 1577 nella chiesa di S. Pietro del Gallo, trasferita nel 1598 presso la chiesa di S. Agnese. In questi anni la moglie del pittore Carracha aveva donato alla chiesa di S. Pietro la tavola della Madonna del Popolo, poi rivendicata dalla parrocchia di S. Pietro e dalla Confraternita della SS. Trinità, e ora conservata presso l'altare sinistro della chiesa. In questa stessa epoca la Confraternita bandì un concorso per la costruzione della chiesa, ma non essendo rimasta soddisfatta dell'esito attribuì l'incarico ad Ascanio Vitozzi, già iscritto alla Confraternita e successivamente sepolto nella chiesa. Nel 1606 la chiesa fu aperta al culto, anche se mancante ancora della cupola. Nel 1627 furono immessi i Teatini, secondo il desiderio del Card. Maurizio, priore della compagnia, e tre anni dopo furono costretti ad andarsene. Nel 1635 si iniziò la sistemazione dell'altare della Madonna del Popolo, finanziata dal confratello Silvestro Monteoliveto, sepolto nella chiesa, che incaricò dei lavori Carlo Castellamonte. L'anno precedente la cappella antistante, dedicata ai SS. Stefano e Agnese, era stata concessa all'astigiano Marcantonio Gambetta. La cupola fu compiuta soltanto nel 1664. Nel 1699 fu iniziato l'altare maggiore, eseguito dal luganese Francesco Aprile sul modello di Giovanni Valle. Nel 1707 fu eseguito il pavimento, su disegno dell'ingegner Bertola, sostituito poi tra il 1848 e il 1850. Entro i primi due decenni del XVIII secolo venne eseguita la decorazione a stucco del coro, destinata a fungere da cornice ad una galleria di dipinti, con l'ovato della Trinità di Daniel Seiter e due sculture di Carlo Antonio Tantardini. (segue in OSS)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100142227
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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