inginocchiatoio,
Pedana con doppio scalino. Corpo verticale con intagli mistilinei sui lati e sul fronte. Sportello sulla parte frontale
- OGGETTO inginocchiatoio
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ATTRIBUZIONI
Agliaudi Ignazio Detto Giovanni Pietro Baroni (1705/ 1769): disegnatore
- LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Le specchiature dei pannelli dell'inginocchiatoio sono leggermente diverse da quelle del progetto disegnato da Agliaudi di Tavigliano. Gli inginocchiatoi, secondo il disegno, erano posti ai due lati dei due armadi laterali: in origine dovevano quindi essere quattro (già Bertini ne scheda solo tre). I lavori di costruzione della sacrestia e, in particolare, la realizzazione degli arredi sono andati avanti fino al 1759 se le porte, conformi agli altri arredi anche se non presenti nei disegni conservati in Biblioteca Nazionale, sono datate dal Pedrini 1759.La Confraternita della SS. Trinità fu fondata nel 1577 nella chiesa di S. Pietro del Gallo, trasferita nel 1598 presso la chiesa di S. Agnese. In questi anni la moglie del pittore Carracha aveva donato alla chiesa di S. Pietro la tavola della Madonna del Popolo, poi rivendicata dalla parrocchia di S. Pietro e dalla Confraternita della SS. Trinità, e ora conservata presso l'altare sinistro della chiesa. In questa stessa epoca la Confraternita bandì un concorso per la costruzione della chiesa, ma non essendo rimasta soddisfatta dell'esito attribuì l'incarico ad Ascanio Vitozzi, già iscritto alla Confraternita e successivamente sepolto nella chiesa. Nel 1606 la chiesa fu aperta al culto, anche se mancante ancora della cupola. Nel 1627 furono immessi i Teatini, secondo il desiderio del Card. Maurizio, priore della compagnia, e tre anni dopo furono costretti ad andarsene. Nel 1635 si iniziò la sistemazione dell'altare della Madonna del Popolo, finanziata dal confratello Silvestro Monteoliveto, sepolto nella chiesa, che incaricò dei lavori Carlo Castellamonte. L'anno precedente la cappella antistante, dedicata ai SS. Stefano e Agnese, era stata concessa all'astigiano Marcantonio Gambetta. La cupola fu compiuta soltanto nel 1664. Nel 1699 fu iniziato l'altare maggiore, eseguito dal luganese Francesco Aprile sul modello di Giovanni Valle. Nel 1707 fu eseguito il pavimento, su disegno dell'ingegner Bertola, sostituito poi tra il 1848 e il 1850. Entro i primi due decenni del XVIII secolo venne eseguita la decorazione a stucco del coro, destinata a fungere da cornice ad una galleria di dipinti, con l'ovato della Trinità di Daniel Seiter e due sculture di Carlo Antonio Tantardini. (segue in OSS)
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100142210
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1996
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0