Trinità
Al centro del soffitto è un riquadro poligonale con cornice mistilinea con al centro il triangolo raggiato, simbolo della Trinità, entro una fascia decorata con rami di quercia e quattro rosoni di diversa tipologia agli angoli estremi. Lateralmente seguono due fasce con tre riquadri con rosoni di varia tipologia floreale. Sulle estremità laterali, un catino con due conchiglie, quella grande concava, quella minore convessa e poggiata frontalmente sulla prima. Sulle pareti sono lesene con capitelli ionici e un fregio con rami di quercia sulla trabeazione. Sul catino, sotto le due conchiglie, è una fascia con tre riquadri ospitanti rosoni a motivo floreale. Le parti in rilievo sono color grigio, le modanature giallo, i fondi verde e rosso mattone
- OGGETTO decorazione plastica
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MATERIA E TECNICA
stucco/ modellatura/ pittura
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MISURE
Lunghezza: 1100
Larghezza: 358
- AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
- LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Non ci sono notizie documentarie su questi stucchi. Gritella (1992) li cita come parte del progetto decorativo della chiesa di Juvarra, contemporanei, quindi, ai lavori di rivestimento della chiesa in marmo (1717-1734). Due cantieri di stuccatori lavorano nella chiesa, uno all'epoca dei lavori diretti da Juvarra esegue gli stucchi nelle cappelle laterali e nel presbiterio, l'altro esegue gli stucchi della sacrestia, disegnati da Agliaudi di Tavigliano negli anni '40 e '50 del sec. XVIII. E' molto probabile che questi stucchi siano stati eseguiti in concomitanza con uno dei due cantieri, ma più verosimilmente con il secondo. E', infatti, probabile che l'atrio sia stato ristrutturato insieme alla sacrestia vista la stretta somiglianza degli intagli della bussola con i mobili di sacrestia. La policromia, che tiene conto dei colori del marmo di rivestimento alla chiesa, è recente. Nel 1962 è stata posta una lapide in ricordo della messa d'oro del presidente Monsignore Attilio Vaudagnotti: forse risale a quell'anno la ridipintura dell'atrio, molto rovinata soprattutto sul soffitto per gravi problemi di umidità (le finestre che danno al piano superiore dalla facciata sono aperte).La Confraternita della SS. Trinità fu fondata nel 1577 nella chiesa di S. Pietro del Gallo, trasferita nel 1598 presso la chiesa di S. Agnese. In questi anni la moglie del pittore Carracha aveva donato alla chiesa di S. Pietro la tavola della Madonna del Popolo, poi rivendicata dalla parrocchia di S. Pietro e dalla Confraternita della SS. Trinità, e ora conservata presso l'altare sinistro della chiesa. In questa stessa epoca la Confraternita bandì un concorso per la costruzione della chiesa, ma non essendo rimasta soddisfatta dell'esito attribuì l'incarico ad Ascanio Vitozzi, già iscritto alla Confraternita e successivamente sepolto nella chiesa. Nel 1606 la chiesa fu aperta al culto, anche se mancante ancora della cupola. Nel 1627 furono immessi i Teatini, secondo il desiderio del Card. Maurizio, priore della compagnia, e tre anni dopo furono costretti ad andarsene. Nel 1635 si iniziò la sistemazione dell'altare della Madonna del Popolo, finanziata dal confratello Silvestro Monteoliveto, sepolto nella chiesa, che incaricò dei lavori Carlo Castellamonte. L'anno precedente la cappella antistante, dedicata ai SS. Stefano e Agnese, era stata concessa all'astigiano Marcantonio Gambetta. La cupola fu compiuta soltanto nel 1664. Nel 1699 fu iniziato l'altare maggiore, eseguito dal luganese Francesco Aprile sul modello di Giovanni Valle. Nel 1707 fu eseguito il pavimento, su disegno dell'ingegner Bertola, sostituito poi tra il 1848 e il 1850. Entro i primi due decenni del XVIII secolo venne eseguita la decorazione a stucco del coro, destinata a fungere da cornice ad una galleria di dipinti, con l'ovato della Trinità di Daniel Seiter e due sculture di Carlo Antonio Tantardini. (segue in OSS)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100142091
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0