Susanna e i vecchioni. Susanna e i vecchi
dipinto,
Luini Bernardino (1485 Ca./ 1532)
1485 ca./ 1532
Entro una cornice intagliata e dorata del XVIII secolo, il dipinto mostra Susanna appoggiata a un tronco d'albero, nell'atto di nascondersi alla vista di due vecchi. La donna è ritratta a mezza figura, con il volto di tre quarti verso destra e la mano sinistra appoggiata dolcemente al seno. E' nuda, solo un drappo le copre parzialmente una spalla e un gomito. Alla sua destra si scorge un vecchio con una lunga barba bianca e le mani di un secondo vecchio
- OGGETTO dipinto
-
ATTRIBUZIONI
Luini Bernardino (1485 Ca./ 1532)
- LOCALIZZAZIONE Villa Borromeo
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, facente parte della collezione privata di Giovanni Battista Monti, amministratore dei beni della casata Borromeo, viene ereditato dalla famiglia Borromeo nel 1830 per volere testamentario e da quel momento segue gli spostamenti dei vari esponenti della famiglia che si sono succeduti. L'ultimo trasferimento dell'opera è avvenuto durante la seconda guerra mondiale da MIlano all'Isola Bella, per preservare la raccolta dai bombardamenti. La datazione proposta attualmente (Romeri M., 2014) è antecedente rispetto a quella comunemente accettata fino agli anni 90 del '900 (Ottino della Chiesa A., 1953; Fiorio M.T., 1987), che si aggirava intorno agli anni 1525-1530, conclusi gli affreschi di Saronno, e con quelli di S. Maria degli Angeli a Lugano e della cappella Besozzi in S. Maurizio a Milano in corso di realizzazione. Marani (in Il Cinquecento Lombardo, 2000) ha rapportato il dipinto al modello leonardesco della Scapiliata della Galleria Nazionale di Parma, ipotizzando una datazione anteriore alla metà degli anni venti, in un momento della carriera di Luini precedente il viaggio romano, durante il quale l'autore ha sviluppato gli interessi verso Raffaello e MIchelangelo. Un'ulteriore proposta di datazione è stata realizzata da Cristina Quattrini (Capolavori da scoprire, 2006), la quale ha messo in relazione il quadro con le esperienze venete dell'artista ed in particolare con l'influenza della pittura di Solario. In questo caso i confronti sono da ricercarsi nelle figure femminili del tramezzo pubblico di S.Maurizio al Monastero Maggiore e dell'affresco in Santa Maria di Brera. Altri dipinti da mettere in relazione con la Susanna sono: Salomè del Fine Arts Museum di Boston (inv. 212287) e la variante del Louvre (inv. 361), Maddalena della National Gallery of Art di Washington (inv. 1961.9.56) e il Ritratto di giovane donna della Collezione Rau. Il dipinto, assottigliato, tagliato lungo i margini e successivamente aumentato di dimensioni con un segmento sul margine superiore e dei listelli sui quattro lati, è un frammento di una tavola originaria: risulta mancante la figura dell'altro vecchione, di cui è visibile solo una mano. Il soggetto è un'esaltazione delle virtù femminili e della giustizia. Per composizione e soggetto è tipicamente un dipinto di committenza e destinazione privata, l'iconografia di Susanna si presta, infatti, ad assumere connotati erotici sconsigliati dalla Chiesa in epoca controriformista. Si segnala la presenza di altre iscrizioni presenti sul retro dell'opera oltre a quelle riportate nella scheda di catalogo cartacea agli atti dell'ufficio; si riportano i dati della recente pubblicazione (Agosti G., Stoppa J., 2014) nel campo NSC in assenza di un'analisi visiva diretta. Sono indicati due numeri inventariali: il "326" scritto in nero, tra due punti, sul verso della cornice e scritto a penna sull'etichetta cartacea della Pinacoteca Borromeo-Monti, (etichetta apposta nel 1830 sul retro dell'opera che reca anche l'attribuzione a Bernardino Luini) e il "68" scritto a matita sull'etichetta della Pinacoteca Borromeo-Monti e per due volte sul retro della cornice, dipinto in nero su legno e segnato a penna su un'etichetta cartacea con il nome dell'autore. Il numero "68" è riferibile all'inventario del 1920, realizzato durante il riallestimento delle sale di Palazzo Borromeo ad opera dell'antiquario milanese Antonio Grandi(1857-1923)
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100106950
- NUMERO D'INVENTARIO 326
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- DATA DI COMPILAZIONE 1993
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2023
2015
- ISCRIZIONI targhetta su retro - Pinacoteca Borromeo Monti 1830 n. 326 - a penna - italiano
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0