PARAMENTO LITURGICO, insieme - manifattura italiana, manifattura genovese (?) (ultimo quarto sec. XIX)
PARAMENTO LITURGICO
1875 - 1899
Il parato, formato da due pianete, due veli, due borse, due stole e due mamipoli, è confezionato in damasco rosso. Sullo sfondo si dispiongono, con andamento a scacchiera, mazzi, formati da foglie lanciolate e un tulipano stilizzato, trattenuti da un fiore a 5 petali. Dalle foglie si origininano tralci fioriti che si dispiegano, in apparente disordine, sullo sfondo. I pezzi dell'insieme sono rifiniti con galloni in oro filato: il più alto presenta entrambi i bordi smerlati ed è decorato con un motivo di sinuosi rametti fioriti stilizzati. Lo stesso decoro impreziosisce il gallone più sottile che presenta solo un bordo smerlato. I pezzi sono foderati con rasatello di cotone color rosso
- OGGETTO PARAMENTO LITURGICO
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MATERIA E TECNICA
altri
cotone/ raso
filo metallico/ doratura/ tessitura a telaio
seta/ damasco
- AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana Manifattura Genovese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
- INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'unica attestazione relativa al parato è contenuta nell'inventario degli arredi della Cappella della SS. Sindone, redatto nel 1966, da dove emerge che il damasco è genovese, ma sfortunatamente non è indicata la fonte di tale notizia. Genova è sicuramente uno fra i centri più noti e conosciuti per la produzione tessile, in particolare proprio per i damaschi e i velluti (R. ORSI LANDINI, M. CATALDI GALLO, Tessuti genovesi: tecnica e decori, in M. CATALDI GALLO (a cura di), Arte e lusso della seta a Genova dal '500 al '700 , catalogo della mostra di Genova, Torino 2000, pp. 100-111), ma questa supremazia iniziò ad ofuscarsi fin dal Settecento, quando erano soprattutto le manifatture francesi ad assumere un ruolo "guida" (C. PONI, Moda e innovazione: le strategie dei mercanti di seta di Lione nel secolo XVIII, in S. CAVACIOCCHI (a cura di), La seta in Europa sec. XII-XX, Atti della "Ventiquattresima Settimana di Studi (Prato, 4-9 maggio 1992), Prato 1993, pp. 17-55; R. ORSI LANDINI, Materia e forma: tessuti e fogge del vestire femminile nei secoli XVIII e XIX, in Palazzo Pitti. La Galleria del Costume/4, Firenze 1990, pp. 11-21). Si potrebbe ipotizzare che sia stato un acquisto effettuato a Genova o un dono ricevuto dalla Liguria. Se, in assenza di documenti, appare impossibile determinare il luogo di produzione, altrettanto complessa appare l'analisi cronologica: il decoro del tessuto è ascrivibile almeno agli ultimi decenni del XIX secolo, come sembra suggerire il gusto per una certa geometrizzazione del disegno (si veda, ad esempio M. CARMIGNANI, Tessuti ricami e merletti in Italia dal Rinascimento al Liberty, Milano 2005, pp. 300-301) che, però, non appare influenzato da stilemi Liberty. In assenza di precisi riferimenti documentari, si data il tetssuto all'ultimo quarto del XIX secolo e lo si attribuisce genericamente ad ambito italiano e, dubittivamente, ad ambito genovese
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100105321-0
- NUMERO D'INVENTARIO 2215 - 2216
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1993
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
2016
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0