RELIQUIARIO - A MEDAGLIONE, opera isolata - bottega piemontese (prima metà sec. XVIII)

reliquiario a medaglione post 1700 - ante 1749

Mostra di forma ovale; cornice a fascia liscia con vetro. All'interno, su fondo di carta rosa, è disposto un decoro radiale a forma di foglie stilizzate costituito da paillettes, brillantini e strisce di cartoncino dorato, variamente piegate ed arrotolate. Teca a luce ovale, delimitata da doppia cornice in cartoncino dorato decorata da motivo a serpentina. All'interno, su carta rossa, è posta la reliquia sormontata da cartiglio con iscrizione su una riga

  • OGGETTO reliquiario a medaglione
  • MATERIA E TECNICA CARTA
    cartone/ doratura
    cartone/ pittura
    latta/ pittura
    paillettes
    VETRO
  • MISURE Profondità: 3.2 cm
    Altezza: 13.5 cm
    Larghezza: 10.5 cm
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
  • INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il reliquiario non è ricordato né nell'ultimo inventario (1966) del patrimonio di suppellettili della Cappella della SS. Sindone, né in quelli compilati a cavallo tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, dediti a ricordare esclusivamente gli arredi sacri realizzati in materiali preziosi. Contiene una reliquia di Generoso, santo di difficile identificazione, vescovo di Tivoli e martirizzato dai Goti sotto Totila (m. 552 d.C.), cfr. F. Caraffa, voce Generoso di Tivoli, santo, martire, in Bibliotheca Sanctorum, Roma, 1965, vol. 6, pp. 113-114. Da un punto di vista stilistico, l'esemplare in esame risponde alla tipologia di una particolare forma di reliquiario, detto "paperole", documentato a partire dal XVII secolo, il cui nome deriva dal termine francese con il quale sono chiamate le strisce di carta dorate, variamente arrotolate, che costituiscono l'elemento dominante della composizione ornamentale, che spesso imita o trae spunto da ricami, miniature o dall'oreficeria. La costanza con la quale tale produzione è stata ripetuta, fino al XX secolo, rende difficile la datazione del reliquiario, in assenza di ulteriori riferimenti. Le paperoles, eseguite in quasi tutti i paesi cattolici, sono documentate, per quanto limitati siano ad oggi gli studi sull'argomento, soprattutto in Francia, Austria ed Italia. In Torino, in particolare, oltre alla produzione da parte delle monache carmelitane, spiccarono le visitadine e le suore del Cottolengo. Raramente tali reliquiari potevano essere acquistati; per lo più venivano dati in dono ad importanti benefattori dei conventi o erano confezionati per ornare cappelle interne a chiese dei rispettivi ordini religiosi. La disposizione delle reliquie, all'interno dell'elaborata decorazione, risponde, solitamente, ad un piano teologico preciso, talvolta non immediatamente identificabile (L. Borello-P. P. Benedetto, Paperoles le magnifiche carte, Torino, 1998, pp. 8-15). La presenza di reliquiari di provenienza conventuale, nell'ambito delle collezioni sabaude, è confermato da una lettera, datata 3 maggio 1872, dell'ispettore del Regio Mobiliare, Francesco Lubatti, all'Amministrazione della Casa di S.M. in Torino, nella quale si ricorda la presenza, nel Regio Guardamobili, di numerosi esemplari donati alle regine Maria Teresa Asburgo Lorena (Vienna, 1801-Torino, 1855) e Maria Adelaide Asburgo-Lorena (Milano, 1822-Torino, 1855) in occasione delle ripetute visite ai monasteri femminili torinesi. Per un confronto, si vedano, U. Bock-G. Sporbeck-Bressem-K. Weinbrenner, schede , in A. Legner (a cura di), Reliquien verehrung und verklärung, catalogo della mostra, Köln, 1989, pp. 255, n. 131, 259-260, n. 143, 262, n. 146, 264, n. 150, 274-276, nn. 176-182, 292-293, n. 220, 305-306, nn. 262-266, 307-311, nn. 274-290, 329-331, nn. 359-363; A. Bicchi-A. Ciandella (a cura di), Testimonia Sanctitatis. Le reliquie e i reliquiari del Duomo e del Battistero di Firenze, Firenze, 1999, pp. 69-70, n. 29; M. G. Molina, Un'analisi dei gioielli genovesi nei dipinti, negli inventari, nei tesori, in F. Boggero (a cura di), Gioie di Genova e Liguria oreficeria e moda tra Quattro e Ottocento, Genova, 2001, p. 112, figg. 73-74; J. Andlaver, scheda n. 339, in Les domenicaines d'Underlinden. Catalogues des oeuvres, Parigi, 2001, vol. II, pp. 185-186
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087908
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2005
    2016
  • ISCRIZIONI teca/ interno/ su cartiglio - S. Generosi M - corsivo - a penna/ nero - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - post 1700 - ante 1749

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE