SACRO CUORE DI GESU'
Anima di cartone rivestita in gros de tour di seta laminato con oro lamellare di colore giallo e ricamato. Mostra a forma di cuore, profilato da gallone in oro filato e lamellare. In corrispondenza delle due estremità superiori, sono ricamati in oro filato, cannutiglia dorata e paillettes elementi floreali e vegetali stilizzati che si ripetono, più estesi e lateralmente, intorno alla mostra a luce ovale con cornice di paillettes dorate che formano anche, superiormente ed inferiormente, cinque raggi. Al centro, su taffetas di seta bianco, è dipinto, entro un paesaggio con cielo sereno, alte canne sulla sinistra, un lago, e piante di rose sulla destra, il Sacro Cuore di Cristo, cintato con la corona di spine, dalla quale pende una chiave. E' circondato da raggi di luce e nubi; sopra il cuore è posta una croce latina. Sul retro, analogo dipinto rappresentante sacro cuore entro nubi, raggiato, trafitto da una spada ed ornato da gigli e rose
- OGGETTO RELIQUIARIO
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MATERIA E TECNICA
filo d'oro
cannuttiglia
CARTONE
METALLO
paillettes
seta/ gros de Tours/ laminatura
seta/ pittura
seta/ ricamo
seta/ taffetas
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MISURE
Altezza: 10.5 cm
Lunghezza: 2 cm
Larghezza: 10 cm
- AMBITO CULTURALE Produzione Francese
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
- INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE [continuazione DESO] Nastro in raso di seta avorio, applicato alla sommità, per appendere il reliquiario. All'interno vano con anima di cartone foderato in taffetas di seta rosa marezzato con ovale in carta dipinta: su uno sfondo di paesaggio con montagne, a sinistra è rappresentato in primo piano un cespuglio con fiori rossi ed, a destra, rosa. Nel cielo appare una mano che regge una bilancia a fianco della quale vi sono, da un lato, un triangolo raggiato con cuore al centro, dall'altro, poco più in alto, un globo azzurro con croce apicale; l'immagine è ornata da iscrizione. Il reliquiario non è ricordato né nell'ultimo inventario (1966) del patrimonio di suppellettili della Cappella della SS. Sindone, né in quelli compilati a cavallo tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del Novecento, dediti a registrare esclusivamente gli arredi sacri realizzati in materiali preziosi. I santi ricordati dalle cedulae devono essere individuati in personaggi legati, variamente, alla devozione al Sacro Cuore, raffigurato sul recto. Sebbene tale aspetto non sia immediatamente riscontrabile per Generoso, santo di difficile identificazione, vescovo di Tivoli e martirizzato dai Goti sotto Totila (m. 552 d.C.), cfr. F. Caraffa, voce Generoso di Tivoli, santo, martire, in Bibliotheca Sanctorum, Roma, 1965, vol. 6, pp. 113-114, e per s. Vincenzo martire, dal momento che, sotto tale titolo, la Chiesa annovera, diverse figure, tra cui due vescovi, vissute nei primi secoli del Cristianesimo, ciò appare documentato per gli altri due santi, cari alla devozione di Casa Savoia. S. Francesco di Sales (Thorens, 1567-Lione, 1622) fu arcivescovo di Ginevra e si impegnò per la conversione dei calvinisti alla religione cattolica; per la sua attività di teologo ed i suoi scritti è annoverato tra i Dottori della Chiesa, cfr. G. D. Gordini, voce, Francesco di Sales, in Bibliotheca Sanctorum, Roma, 1964, vol. V, pp. 1207-1226. Francesca Giovanna Chantal (Digione, 1572-Moulins,1641), conobbe Francesco di Sales nel 1604 e lo scelse come direttore di coscienza. Sotto la sua direzione, fondò nel 1610/11 l'ordine della Visitazione di s. Maria e s. Elisabetta, il cui primo nucleo ebbe sede in Annecy, dedito in particolare alla visita agli ammalati e ai poveri a domicilio, cfr. L. Chierotti, voce, Giovanna Francesca Frémiot de Chantal, in Bibliotheca Sanctorum, Roma, 1966, vol. VI, pp. 581-586. Nel 1638 si portò in Torino per organizzare il primo monastero dell'ordine in Italia, sotto la protezione dei duchi sabaudi; fu canonizzata nel 1767. Nel 1611 s. Francesco di Sales aveva dato come stemma alle religiose il Cuore di Gesù, coronato di spine, sormontato dalla croce e trafitto da due spade, simboleggianti l'amor di Dio e del prossimo. Tale devozione venne poi incentivata da un'altra importante santa dell'ordine, Margherita Maria Alacoque (Verosvres, 1647-Paray-le-Monial, 1690), a seguito delle apparizioni del 1673-88, che contribuì alla istituzione della festa del Sacro Cuore. Il culto continuò anche nel XVIII secolo ed ebbe ulteriore incremento nel corso dell'Ottocento, epoca alla quale si deve ascrivere il reliquiario in esame, sulla base di un'analisi stilistica. La devozione ottocentesca ebbe un'ulteriore impulso, spesso caricandosi anche di significati politici e sociali, nella seconda metà del secolo, a partire proprio dalla Francia (D. Menozzi, Il cattolicesimo dal concilio di Trento al Vaticano II, in Filoramo G., Storia delle religioni. 2. Ebraismo e Cristianesimo, Bari 1995, pp. 440, 470-471). Potrebbe trattarsi di un esemplare prodotto in un monastero dell'ordine nel territorio della Savoia. La presenza di reliquiari di provenienza conventuale, nell'ambito delle collezioni sabaude, è confermato da una lettera, datata 3 maggio 1872, dell'ispettore del Regio Mobiliare, Francesco Lubatti, all'Amministrazione della Casa di S.M. in Torino, nella quale si ricorda la presenza, nel Regio Guardamobili, di numerosi esemplari donati alle regine Maria Teresa Asburgo Lorena (Vienna, 1801-Torino, 1855) e Maria Adelaide Asburgo-Lorena (Milano, 1822-Torino, 1855) in occasione delle ripetute visite ai monasteri femminili torinesi. La devozione, da parte della città di Torino, ai due santi, è attestata anche da una stampa, con lo stemma della città e datata al 1770, realizzata da Giacomo Stagnon (notizie dal 1750 al 1790), in cui s. Francesco di Sales consegna la regola a s. Giovanna Francesca Fremiot di Chantal, cfr. R. e C. Condarcuri, scheda 27, in R. Roccia (a cura di), Un giardino per la preghiera. Immagini votive a Torino nel Sei e Settecento, catalogo della mostra (Torino, Palazzo Barolo, dicembre 1995), Torino, 1995, p. 31, tav. 27. [le Notizie storico-critiche continuano in Annotazioni]
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087906
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1993
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
2016
- ISCRIZIONI teca/ interno - Amour de Dieu./ Le point ou mon bonheur je fonde,/ pèse bien plus que tout le monde - corsivo - a impressione nero - francese
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0