CANDELABRO - A DUE BRACCI, serie - produzione italiana (seconda metà sec. XIX)
Ognuno dei quattro candelabri è formato da una base circolare strutturata in un largo bordo, movimentato da foglie arricciate intervallate da conchiglie, sul quale si raccorda una fascia bombata, ornata da foglie ripiegate ed affrontate,sula quale si imposta il cupolino rigonfio, impreziosito da scanalature che creaono un orlo riccio, e terminante con un motivo sfrangiato dall'andamento tortile. Una modanatura a rocchetto sostiene il nodo, decorato, frontalmente, da un medaglione inserita su una foglia a cuore, e lateralmente da un pendente di conchiglia. Sull'apice del fusto, coronato da un cesto ricolmo di frutta entro un'incorniciatura periforme, si innestano una coppia di teste di drago che stringno fra le fauci i bracci arcuati, costituiti da foglie d'acanto, che reggono il piattello, dall'andamento ondulato, e i boccioli circolari, intorno ai quali si avviluppa una foglia dai bordi arricciati
- OGGETTO candelabro a due bracci
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MATERIA E TECNICA
bronzo/ cesellatura
bronzo/ doratura
bronzo/ fusione
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MISURE
Diametro: 11 cm
Altezza: 21.5 cm
- AMBITO CULTURALE Produzione Italiana
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
- INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE I candalieri testimoniano il gusto ecclettico e sontuoso che caratterizza la produzione artistica ancorabile soprattutto nella seconda metà del XIX secolo: modelli di derivazione settecetesca, evidenti soprattutto nella base e nel fusto si ricollegano a modelli setecenteschi (si veda, ad esempio, L. MALLE', Le arti figurative in Piemonte. Dal secolo XVII al secolo XIX, Torino 1974, tav. 754; S. PETTENATI, G. ROMANO (a cura di), Il tesoro della città. Opere d'arte e oggetti preziosi da Palazzo Madama, catalogo della mostra, Torino 1996, pp. 133-134, scheda n. 271 di A. Griseri ; G. FINA, L'argenteria torinese del Settecento, Chieri 2002, pp. 89-90; si veda anche G. ROCCATAGLIATA, Argenti genovesi, Genova 1990, figg. 15-16), sono riletti in modo sovraccarico e non privo di alcune pesantezze stilistiche, secondo un orientamento che si ritrova nei manufatti collocabili in tal torno di anni ( si rimanda a C. PAOLINI, A. PONTE, O. SELVAFOLTA, "Il bello ritrovato". Gusto, ambienti, modelli dell'Ottocento, Novara 1990; E. COLLE, Alla ricerca di uno stile nazionale: arte e industria nell'ebanisteria italiana della seconda metà dell'Ottocento, in M. DE GRASSI (a cura di), Valentino Panciera Besarel (1829-1902) storia e arte di una bottega d'intaglio in Veneto, catalogo della mostra di Belluno, Verona 2002, pp. 8-31; per il Piemonte; E. COLLE, Eclettismo sabauda: le decorazioni e gli arredi nelle residenze di Vittorio Emanuele II a Torino e Firenze, in "Antichità viva", 1988, n. 1, pp. 44-51; F. CORRADO, P. SAN MARTINO, Ottocento barocco. Mobili in "stile" negli arredi umberini del Palazzo Reale di Torino, 1880-1908, in "Studi piemontesi", 1993, vol. XXII, fasc. 2, pp. 393-397; L. MOROZZI, Il gusto sabaudo alla fine dell'Ottocento. Appunti per la ricostruzione storica dell'arredo negli Appartamenti Imperiali al Quirinale, in Il Catalogo delle opere d'arte del Quirinale I Gli appartamenti Imperiali nella Manica Lunga, Roma 1998, pp. 59-92). La diffusione di tali modelli non permette di asrivere ad un determinato centro i manufatti, ricondotti, in questa sede, ad ambito italiano
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087858-0
- NUMERO D'INVENTARIO 2085-2088/ 204-207D.C
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1993
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
2016
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0