PATENA, opera isolata di Balbino Carlo Agostino (secondo quarto sec. XIX)
PATENA,
post 1824 - ante 1829
Balbino Carlo Agostino (1777/ 1858-1867)
1777/ 1858-1867
Sezione circolare; tesa liscia. Integralmente dorato
- OGGETTO PATENA
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MATERIA E TECNICA
argento/ doratura
argento/ fusione
argento/ punzonatura
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MISURE
Diametro: 15.5 cm
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ATTRIBUZIONI
Balbino Carlo Agostino (1777/ 1858-1867): argentiere
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Chiablese
- INDIRIZZO Piazza San Giovanni, 2, Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La patena, unitamente al calice, è ricordata negli inventari novecenteschi del patrimonio della Cappella della SS. Sindone reperiti dal 1911. L'esemplare, che manifesta anche un diverso stato di conservazione rispetto al calice al quale fu probabilmente abbinato in un secondo tempo e potrebbe forse riferirsi al calice schedato con il n. 0087773, presenta il punzone sia del II titolo dell'argento che di quello distintivo, per tale valore, della Zecca di Torino, dal 1824 all'unità d'Italia, che permettono di determinare una datazione al secondo quarto del XIX secolo ed attestare la produzione in ambito torinese, cfr. A. Bargoni, Mastri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino, 1976, pp. 15-18, tav. XII. Durante il regno di Carlo Felice (Torino,1765-1831), infatti, venne emanato un nuovo regolamento, basato sul sistema metrico decimale, che abolì il ruolo dell'assaggiatore, introducendo l'uso, oltre che del punzone attestante la qualità della lega, anche di quello distintivo dell'Ufficio del Marchio, fatto che permette di affermare che l'opera sia stata prodotta da un argentiere torinese. Tali dati sono confermati dalla presenza del punzone dell'argentiere Carlo Agostino Balbino (Torino, 1777-notizie fino al 1858), ripetutamente attivo per la corte sabauda con produzione sia di oreficeria sacra che da tavola, è presente, per la prima volta, nel 1798-99 alle elezioni per la corporazione degli argentieri, di cui diverrà consigliere e sindaco tra il 1814 e il 1822. Nel 1824 deposita il punzone, analogo a quello rintracciato con "L'impronta di un Leone e le lettere iniziali C B". Nel 1847 ottenne il titolo di orefice di Carlo Alberto e il nome dell'orefice compare sia nei pagamenti per la corte che nelle guide della città di Torino sino al 1867; fu ripetutamente premiato alle Esposizioni torinesi, ove ancora nel 1838, gli si riconosceva l'aggiornamento sui repertori di ornati classicisti pubblicati da Giocondo Albertolli (Bedano, 1742-Milano, 1839), per lungo tempo professore di Ornato all'Accademia di Brera. Tuttavia, la critica ha ripetutamente notato la ripresa di elementi barocchi, cfr. Ibidem, p. 45; A. Griseri, Argentieri piemontesi a Palazzo Reale, in A.Griseri-G. Romano (a cura di), Porcellane e argenti del Palazzo Reale di Torino, catalogo della mostra (Torino, Palazzo Reale, settembre-dicembre 1986), Milano, 1986, pp. 144, 146; G. Sambonet, Maestri Argentieri Italiani Tra Settecento e Ottocento, Padova, 1996, p. 74. La produzione del Balbino al di fuori della corte è attualmente documentata da alcuni argenti da tavola di proprietà privata, un calice del Museo Diocesano di Sassari, con Virtù Teologali nel sottocoppa, cfr. M. Porcu Gaias, Il Museo Diocesano di Sassari ori, argenti, paramenti, Nuoro, 2002, pp. 87-88, n. 55. Infine, da un calice conservato ad Alba, presso la cattedrale di S. Lorenzo, donato dal vescovo Giocondo Salvaj nel 1873, ma datato al secondo quarto dell'Ottocento che presenta nella struttura massiccia e nella ricchezza di ornamentazione, disposta in modo da non lasciare spazi liberi sulla superficie, notevoli analogie con l'esemplare in esame, cfr. S. Gallarato, scheda 11, in in W. Accigliaro-S. Gallarato (a cura di), Sacri argenti della cattedrale di Alba Oggetti liturgici e oreficeria devozionale nel "Tesoro del Duomo" (dal XIV al XIX secolo), catalogo della mostra (Alba, chiesa di S. Caterina, 1-30 ottobre 2005) Alba, 2005, pp. 80-81
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100087776
- NUMERO D'INVENTARIO 2021/ 186 D.C
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Musei Reali - Palazzo Reale
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1993
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2005
2016
- ISCRIZIONI piede/ interno/ su etichetta ovale incollata - R. PALAZZO - TORINO/ sormontato da corona reale/ 182/ D. C./ [copre il precedente n. 211] - lettere capitali - a impressione nero -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0