altare, opera isolata - bottega piemontese (sec. XVII)

altare, 1600 - ante 1671

Mensa a parallelepipedo; ancona con lesene laterali scanalate e cimasa mistilinea con volute. Tabernacolo in legno con portina centinata decorata da un calice intagliato

  • OGGETTO altare
  • MATERIA E TECNICA LEGNO
    MURATURA
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Andezeno (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La prima notizia documentaria dell'altare dedicato a S. Antonio e S. Elisabetta risale al Beggiamo nel 1671,(Vista Past. 1671, fol. 68) che lo dice in laterizio, appartenente alla Compagnia delle Umiliate:"aliud altare ad latus Evangilii est plenum lateritium sibi (...) ornatum ad pulchram icona cum imagin. B.M.V. et S.S. Antonimi de Pad et Elisabet. licit in eo seres humilitatis". Il Roero nel 1750, dicendolo dedicato a Sant'Antonio da Padova, precisa essere la mensa di legno e "cum videbit ess mensam huius modi esse parum decentem, ac pluribus hine inde foraminibus deturpatam mandavit aptare aliam tabulam sive mensam ligneam, in qua portatilis ita inseratur, sive aptetur ut eidem coequatum sit. In reliquis altare huiusmodi satis bene se habet" (visita past. 1750, f.154 v.). Non vengono più citate le Umiliate in riferimento alla cappella. Le disposizioni del vescovo vengono evidentemente eseguite se nel 1774 il Rorengo di Rorà, designando l'altare sotto il titolo di S. Elisabetta, lo giudica "decenter ornatum decentique icone instructum, eius tamen mensa munire debet tabulato, in cuius medio rite aptari queat lapis sacratus nunc uncommode collocatus" (Vista Past. fol. 197, 198 v). Le parole del Vescovo si riferiscono ai gradini lignei dell'altare rimasti fino ad oggi, ora in condizioni devastate: sono stati privati probabilmente della decorazione della fascia anteriore (tarlati e corrosi dall'umidità, le tavole si piegano si sfasciano). A questa parte della struttura appartiene il tabernacolo ligneo. La mensa vera e propria venne verosimilmente cambiata in anni posteriori e sostituita con l'attuale, qui come nell'altare dirimpetto dedicato alla Trinità. E infatti lo stesso Visitatore a chiederne la modifica: "Super sacratus altare... decens ligneum tabulatum collocatur in quo sacratus lapiis qui nunc incongrue locatus vigitur, rite aptari queat, intra trimestre sub poena interdicti ipsius altari." (ibidem f.218), e questa avvenne interessando anche gli altri della chiesa; il gradino della mensa è infatti uguale a quello dell'altar maggiore. Nel 1837 il Franzoni lo giudica decente (visita past. f. 1112 cv). La struttura del tabernacolo appare però ormai compiutamente neoclassica nelle lesene dritte e lisce che sottolineano la centralità dell'oggetto di gusto molto vicino al più elegante intaglio della parete centrale del coro ligneo che sappiamo eseguito fra il 1764 ed il 1774. Nel tentativo di ricostruire l'arredo ligneo nella sua integrità possiamo immaginare un altare originariamente molto simile a quello della cappella dei Balbiano cui è accomunato anche nella tipologia del tabernacolo. Le Umiliate o Blassone o Ospitaliere dell'Osservanza, unica congregazione sopravvissuta dell'Ordine degli Umilati, aboliti nel 1571 da Pio V, erano dedite alla cura dei malati specie lebbrosi (A. M. Bazzone, voce, Dizionario ecclesiastico di Mercati- Pelzer, v.V III, Torino 1958, pp.1217-1218). Non si ha alcuna notizia di questa congregazione ad Andezeno né perché poi non compaiono più. La Confraternita è però molto legata alla corte, infatti a Torino, direttrice ne è Cristina di Francia, che dona una cappella, quella della Immacolata Concezione, nella chiesa dei S. Martiri, appartenente ai gesuiti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100055841
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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