altare, opera isolata - bottega piemontese (terzo quarto sec. XVIII)

altare, post 1762 - ante 1767

L'altare è composto da una mensa in laterizio e paliotto in legno dipinto a finto marmo, come le lesene laterali. Frontone a triangolo

  • OGGETTO altare
  • MATERIA E TECNICA GESSO
    LEGNO
    MURATURA
  • MISURE Profondità: 220
    Altezza: 600
    Larghezza: 305
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Andezeno (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nel documento riguardante il legato Ormea del 1762, si legge che all'altare del SS. Sacramento è già destinata la "seconda cappella dalla parete destra (volgendo le spalle all'altare maggiore, Andezeno, Archivio Comunale, cartella Culto, fasc. 8). Fu costruita a spese della Compagnia nel 1767 da Pietro de Mongis che il 30 ottobre dello stesso anno rilascia una ricevuta per aver avuto "e realmente ricevuto da Michele Antonio Villa, in qualità di tesoriere della Compagnia del SS: Sacramento del luogo di Andezeno £. 300 reali del Piemonte de soldi venti l'una, quali £. 300 sono per saldo prezzo dell'altare stato da me costruito e messo a posto nella cappella propria di detta Compagnia" (L. Marzano, La storia della chiesa parrocchiale di Andezeno, s.d., p. 44). I fratelli Rossi marmoristi ne costruiscono le balaustre marmoree nel 1767 (scheda cartacea n. 14). Nel 1764 la Confraternita del Corporis Christi" aggregata a quella del SS. Sacramento fin dal 1660 "si fa carico, con l'avv. Giovanni Villa, dell'esecuzione dell'icona a porre sull'altare, incaricandone il pittore Giuseppe Sariga. La pala raffigurava i santi Antonio Abate in adorazione dell'ostia, S: Lucia, S Agata, S. Apollonia, S. Liberata. La Marzano pubblica la ricevuta lasciata dal pittore nel novembre del 1764 che qui si trascrive non avendola più rintracciata negli archivi comunali. Il pittore confessa di "aver ricevuto dal tesoriere della Compagnia del Corpus Domini del luogo di Andezeno e per mani del Sig. D. Giovanni Villa la somma di £. 109... quali sono per la mercede a tanto accordata della tela e pittura dell'Ancona destinata per l'altare di detta Compagnia nella chiesa parrocchiale di detto luogo rappresentante in alto un raggio con l'ostia ed immagini delle SS. Lucia, Agata, Apollonia e Liberata indi i SS. Antonio Abate e Rocco e in basso le anime del Purgatorio...". Il Rorengo di Rorà nel 1774 descrive un altare completamente finito "ex ligno dealbato rite confectum, ornamentis et grandi imagines decenter provisum" dicendolo spettante al sodalizio della compagnia del Corporis Christi (Torino, Archivio Curia Vescovile, Visita Pastorale Rorengo di Rorà, 1774, ff. 189-189v.). Purtroppo esso non corrisponde a quello attuale, come pure l'icona. Infatti nel 1837, il Franzoni dice l'altare dedicato ai SS: Rocco e Antonio ed alle anime del Purgatorio, di legno appoggiato alle pareti "decentis ornamentis et icone provisum" spettando sempre alla Società del Corpo di Cristo (Torino, Archivio Curia Vescovile, Visita Pastorale Franzoni, 1837, f. 198). La pala del Sariga è stata evidentemente sostituita nell'arco di tempo trascorso tra le due visite da quella attualmente conservata nei depositi sopra la chiesa che rappresenta una mediazione tra le vecchie e le nuove esperienze devozionali. La sostituzione è giustificata dal fatto che da questo momento in poi si nominerà solo più la Confraternita del Corpo di Cristo con la inspiegabile scomparsa dell'unica Arciconfraternita del paese, quella del Sacramento. Ancora nel 1932, l'altare è dedicato alle Anime Purganti (Torino, Archivio Curia Vescovile, Relazione (1932), vol. 8.2.48, f. 1/70) mentre non si nominano più le confraternite. Probabilmente in occasione dei restauri degli anni Sessanta si sostituisce la vecchia tela con l'attuale statua del Sacro Cuore di Gesù. Non si sa se fin dalla costruzione dell'altare o solo dal 1932 (quando vengono elencati per la prima volta) nel vano della mensa vengono custoditi numerosi reliquiari: urna in legno nero contenente le reliquie di San Giuseppe; urna rettangolare con 6 reliquie; urna trapezoidale con 4 reliquie; reliquiario a stelo colla fascia della B. M. Vergine; reliquiario a stelo vuoto; reliquiario a stelo col legno della SS. Croce; reliquiario a stelo vuoto; reliquiario a stelo colle reliquie di S. Giovanna di Chantal. LE CONFRATERNITE DEL SS. SACRAMENTO E DEL CORPO DI CRISTO. Risulta da una lettera di aggregazione della Confraternita del Corpus Domini, datata Roma 18 settembre 1630, che la Confraternita era già costituita, presso l'altar maggiore della parrocchiale (Torino, Archivio Curia Vescovile, Visita Pastorale Rorengo di Rorà, 1774, f. 188). Nel 1750 si trasferisce presso l'Oratorio di San Marco, quando questo espleta temporaneamente le funzioni di parrocchia (Ibidem, ff. 157-158v.). Risulta a quei tempi una delle maggiori del paese, superiore anche a quella del S. Cuore di Gesù, contando circa 200 iscritti di entrambi i sessi. E' retta da due rettori, un tesoriere e 12 consiglieri eletti ogni anno. L'amministrazione è controllata dal prevosto. Possiede beni stabili nel circondario di una piccola casa vicino all'oratorio. Nel 1754 viene chiamata "arciconfraternita". Interviene solennemente alla supplicazione del SS. Sacramento ed all'Ottava delle solennità del Corpo di Cristo (f. 188). Nell'arco di tempo intercorso tra le due visite (1774-1837) avviene però uno scambio di potere tra la confraternita del Corpus Domini, unica a venir citata da
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100055720
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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