decorazione pittorica,
Verulfo Luigi (notizie 1856)
notizie 1856
Morgari Paolo Emilio (1815/ 1882)
1815/ 1882
Aliberti E (notizie 1856)
notizie 1856
Morgari Luigi (1857/ 1935)
1857/ 1935
La decorazione si articola sulla volta della navata centrale; è costituita da una decorazione a trompe l'oeil a finte architetture che inquadrano tondi con puttini ed il grande riquadro centrale raffigurante l'Immacolata
- OGGETTO decorazione pittorica
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ATTRIBUZIONI
Verulfo Luigi (notizie 1856): pittore
Morgari Paolo Emilio (1815/ 1882): doratore
Aliberti E (notizie 1856)
Morgari Luigi (1857/ 1935)
- LOCALIZZAZIONE Andezeno (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Mons. Rorengo di Rorà nel 1774 non fa alcun cenno ad una decorazione murale della chiesa, del resto l'edificio era stato appena costruito con notevolissimo sforzo finanziario. Ci vorranno infatti almeno 50 anni dalla consacrazione per sostenere questa ulteriore finitura decorativa: "unica navi constat, satis ampla, recens ornata" scrive il Franzoni nel 1837 (Torino, Archivio Curia Vescovile, Visita Pastorale Franzoni, 1837, f. 112). Nonostante ciò, nel 1856 Luigi Verulfo viene pagato per la decorazione in chiaro e scuro della chiesa ed E. Aliberti per la doratura "nel miglior oro del Piemonte" (L. Marzano, La storia della chiesa parrocchiale di Andezeno, s.d., p. 50). Mentre Luigi e Rodolfo Morgari, tra il 1853 ed il 1858, dipingono il Dogma dell'Immacolata Concezione nell'ovale della volta. Purtroppo in archivio municipale non sono stati rinvenuti documenti riguardanti questa impresa e quello parrocchiale è per ora inagibile; il parroco di allora era comunque don Giovanni Balbiano (Ibidem, p. 54). Nel 1962, in occasione del bicentenario della chiesa, all'interno di una più ampia campagna di restauri e di lavori di manutenzione, di intraprendono nuove opere di riassetto, giustificate anche dal cattivo stato di conservazione di parti dell'edificio causato da infiltrazioni d'acqua dai tetti. Una commissione presieduta dall'Ing. Francesco Parea e dal geom. E. Coppo affida l'esecuzione dei lavori al Sig. G. Varetto di Chieri, non nuovo a tali imprese. Questi si impegnava a rivedere e rinnovare la decorazione e le dorature nei punti guasti ed a provvedere alla pulizia rimanendo fedele alla decorazione del Verulfo (Ibidem, p. 52). Vengono interamente "revisionate" le dorature dei capitelli e dell'altar maggiore e rifatta la cornice intorno all'affresco del Morgari. La descrizione del Franzoni si riferisce forse ad una piccola parte della decorazione appena intrapresa e poi portata a termine dal Verulfo nel 1856. All'impresa decorativa non è estraneo molto probabilmente un certo spirito di emulazione nei confronti della Confraternita che, negli anni Quaranta dello stesso secolo, aveva fatto ridipingere tutta la volta e le pareti secondo analoghi criteri. Il Verulfo pare di formazione accademica, prossima agli anni Venti del secolo XIX per la meccanica ripetizione di alcuni repertori decorativi apparsi in quegli anni sul mercato editoriale, nello sforzo di adeguamento internazionale della cultura neoclassica italiana ma soprattutto milanese. Si veda infatti il volume curato da Ferdinando Albertarelli "Fregi trovati negli scavi del Foro Traiano con altri esistenti in Roma ed in diverse città d'Italia, disegnati e misurati sul luogo da Ferdinando Albertarelli, professore d'ornato nell'I. R. Accademia di Belle Arti in Milano, Milano 1824, per Nicolò Bettazzi, v. I°, in folio". Il modello per Andezeno pare essere il fregio antico nell'architrave del tempio di Giove statore in Roma. A Torino le novità del neoclassicismo internazionale sono introdotte da Biscarra, direttore della reale Accademia di Belle Arti dal 1821 al 1831, con la chiamata di Bennuti, Camuccini Torhvalsen. Lo sforzo qui è quello di ricondurre la decorazione ad un gusto omogeneo settecentesco secondo criteri piuttosto comuni di rivisitazione neobarocca diffusi soprattutto negli anni Cinquanta del XIX secolo. Si veda a questo proposito la decorazione parietale della parrocchiale di Sciolze. Anche in questo caso si ha una corrispondenza nella presenza di P. E. Morgari nella tela del Rosario, mentre il Gamba dipinge la grande pala raffigurante il Battesimo di Cristo per l'altar maggiore
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100055709-0
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1991
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0