Ritratto della duchessa Maria giovanna battista di savoia-nemours
Ritratto a mezza figura di Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours, su fondo scuro. Essa posa di tre quarti volta verso sinistra, con il viso in leggera torsione rivolto a destra. L'ampia veste rossa è riccamente ornata da una guarnizione di perle e pietre preziose lungo il bordo dell'ampio scollo, ornato sul petto da una grande pietra esagonale incastonata in una montatura di preziosi. Una guarnizione simile a quella dello scollo stringe le maniche a sbuffo all'altezza del gomito. Un manto blu con l'insegna dei Gigli di Francia e bordato d'ermellino avvolge la figura all'altezza dell'avambraccio sinistro. La duchessa è ritratta con un'acconciatura a boccoli sciolti sulle tempie e sulla nuca ed indossa una parure di collana ed orecchini pendenti di grandi perle
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
- AMBITO CULTURALE Ambito Francese
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ALTRE ATTRIBUZIONI
VOET JACOB FERDINAND
- LOCALIZZAZIONE Caravino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Gli inventari del secolo XVII attestano l'incremento degli arredi e dei quadri del castello, ai quali si aggiungono quelli "mandati da Torino sotto li 26 Agosto 1682", in particolare i ritratti in grande di Sua Altezza Reale, di Madama Reale e della Principessa Ludovica. Carlo Francesco I fu un personaggio di primo piano alla corte sabauda, grazie al rapporto di privilegio che lo lega a Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours. Al riguardo si veda E. Ballaira - S. Ghisotti, 'Il Castello di Masino negli inventari storici', in "Bollettino della Società Piemontese di Archeologia e Belle Arti", Torino 1994, p. 112. Sposa nel 1665 di Carlo Emanuele II, Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours morì nel 1724. Il ritratto è da confrontare con i ritratti del pittore fiammingo Jacob Ferdinand Voet (1639-1700 ca.), documentato in Piemonte all'inizio dell'ottavo decennio del secolo XVIII. In proposito si veda M. di Macco - G. Romano (a cura di), 'Diana trionfatrice. Arte di corte nel Piemonte del Seicento', Torino 1989, pp. 40-42; M. di Macco, 'Il Seicento' in 'Il Castello di Masino, Milano 1989, p. 77; P. San Martino in 'La pittura italiana. Il Seicento', Milano 1989, p. 920. "Quattordici quadri ovati con ritrati di Dame, con cornici intagliate e dorate" sono segnalati nel 1716 nella Camera del Conte di Masino, attuale Salotto Rosso. Nell'inventario del 1736, stilato da Emilia Doria di Dolceacqua, i quattordici ritratti di dame sono detti "di Ferdinando". Nell'inventario del 1849 i quattordici ritratti ovali figurano nella camera detta proprio "delle belle di Luigi Decimo quarto", odierna stanza verde dell'appartamento del Conte. Analoghe gallerie di 'Belle Donne' si trovano conservate al primo piano del Castello di Masino, nel Salone dei Savoia, e presso una dimora di Campiglione Fenile.
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100047820
- NUMERO D'INVENTARIO SBAS TO 748
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1993
2002
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0