miracolo dell'ostia di Don Domenico Occelli

dipinto, 1600 - 1649

Il dipinto rappresenta un sacerdote mentre sta celebrando la messa: ha appena spezzato l'ostia; il rito si svolge all'altare e di fronte ad un folto gruppo di fedeli costituito da laici, chierici e soldati. La cerimonia si svolge all'interno della chiesa di San secondo

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italia Settentrionale
  • LOCALIZZAZIONE Asti (AT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il quadro rappresenta il miracolo dell'ostia, accaduto durante la celebrazione della messa, in San Secondo, mentre officiava Don Domenico Occelli, il 25 luglio 1535. Quando il sacerdote spezzò l'ostia, da questa uscirono delle gocce di sangue che caddero anche sulla patena e sul calice. Gli storici riportano la notizia che alcuni soldati luterani, di guarnigione in città, presenti al momento del prodigio o venuti a conoscenza dello stesso, si convertirono al cattolicesimo. Non c'è accordo tra gli antichi studiosi sul luogo effettivo nel quale avvenne il miracolo: il Bosio (Storia della Chiesa di Asti, Asti 1894, p. 382) afferma che sia stato all'attuale altare del Crocifisso, ma il Gentile (Storia di San Secondo, Asti 1933, pp. 123-124) sembra più convincente quando afferma che il miracolo avvenne all'altare maggiore. Sempre dal Gentile apprendiamo che all'epoca era sull'altare maggiore l'icona del Crocifisso, ora nella cappella omonima, spostata nella sua sede attuale nel 1580 quando si demolì l'altare maggiore. Ma il quadro che si vede riprodotto nel dipinto, sopra l'altare dove sta avvenendo il miracolo, ha una certa somiglianza con quello che rappresenta la Crocifissione, posto nella stessa cappella, anche se non c'è identità vera e propria. La cappella, denominata del crocifisso, era fin dalle prime visite pastorali detta "dei Pallidi", dal nome della famiglia patrona. Il nuovo titolo viene citato per la prima volta dal vescovo Aiazza durante la visita pastorale del 1597; in quest'occasione viene nominata la nuova patrona, D. Maddalena Aucelli (o Occelli, di certo parente del sacerdote) la quale afferma di voler provvedere la cappella di quanto necessario. Probabilmente è in questa occasione che è stato commissionato il dipinto celebrativo del miracolo. Un antico restauro, 1890, è testimoniato da C. Ecclesia (Insigne Collegiata di San Secondo in Asti, Asti 1961, pp. 46-47). Bibliografia: G. B. Longo, Elogio del glorioso martire S. Secondo cittadino e patrono di Asti letto nella chiesa della sua insigne Collegiata dal Cav. Teol. D. Gio. Batt. Longo canonico della stessa Collegiata, Asti 3.5.1874, p. 22, n. 6
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100046888
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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