San Giorgio e la principessa

dipinto, 1515 - 1518

San Giorgio a cavallo con la spada si avventa contro il drago sdraiato a terra, accanto la principessa; sullo sfondo paesaggio

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Gandolfino Da Roreto (notizie 1493-1522)
  • LOCALIZZAZIONE Asti (AT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il polittico si trovava originariamente sull'altare di San Raffaele, di patronato della famiglia Cacherano, posto alla destra dell'altare maggiore, secondo quanto testimoniano i vescovi durante le prime visite pastorali (dal 1582 al 1629); luogo dove rimase fin verso la metà del secolo XVII, quando l'altare fu distrutto e la tavola rimossa. Venne poi inserita nella cappella di S.Sebastiano, di patrono del Collegio dei Notai, su indicazione del vescovo Rotario, nel 1662, che intese così preservarla dal degrado cui sarebbe andata incontro se fosse rimasta nella collocazione in cui egli l'aveva trovata. Circa vent'anni dopo venne donato alla Collegiata un quadro rappresentante la Madonna del Rosario con vari santi, tra cui S. Sebastiano, da un certo Giovanni Battista Ferrero, con l'intenzione di farlo esporre sopra l'altare dedicato a detto santo. Fu probabilmente in quella occasione che il polittico venne rimosso, per venire collocato sulla parete della navata destra, vicino alla porta laterale. Da quest'ultima collocazione è stato rimosso per il restauro del 1973 ed in seguito collocato sulla parete della navata sinistra in migliori condizioni di luce. Attribuito per la prima volta a Gandolfino da Leonarda Masini (Il pittore Gandolfino da Roreto, in "Atti della Soc. Piemontese di Arch. e Belle Arti della provincia di Torino, Torino 1926, p. 215) in forma dubitativa, viene poi restituito all'autore da Anna Maria Brizio (Gandolfino d'Asti, in "L'Erma", 1935, pp. 810-814) che definisce il dipinto "Pala Malabaila" forse in seguito ad informazioni ricevute dal Rovere (Schede Vesme, Torino 1968-1982, v. IV, p. 1719). L'iscrizione apparsa durante i lavori di restauro e le ricerche d'archivio hanno poi dimostrato l'infondatezza della committenza attribuita alla famiglia Malabaila e la reale committenza dei Cacherano. Uno dei due committenti, Giovanni Bartolomeo Cacherano, è testimoniato parroco della Collegiata di S. Secondo tra gli anni 1510 e 1521. Un appunto scritto su un foglio staccato e rinvenuto all'interno della Miscellanea del Canonico Longo farebbe supporre che il Cacherano fosse parroco già nel 1502: "Nel 1602 Giovanni Bartolomeo Cacherano Prevosto della Collegiata di S. Secondo di Asti andava vestito di morello con rochetto sopra all'officio e processioni e andava alla chiesa sopra una mula ornatamente fornito. Nell'ancona di San Raffaello nella chiesa di S. Secondo a mano destra dell'ingresso vi è l'effige di Gio. Bartolomeo con cappa di colore rosso e sotto di colore violaceo col suo rochetto. Da memorie particolari di famiglia". L'appunto è di mano ignota, mentre il Longo, sullo stesso foglio, più in basso precisa: "Ammesso il fatto del quadro, si deve correggere la data: giacchè nell'anno 1602 era parroco D. Gerol. Cosetti". Alcune disposizioni testamentarie del Cacherano, datate 1518, rinvenute tra le carte dell'archivio della chiesa stessa, fanno ritenere che a quella data l'altare di pertinenza della famiglia fosse già stato completato e corredato di quanto necessario, probabilmente anche dell'ancona. Bibliografia: A. M. Brizio, La pittura in Piemonte dall'età romanica al Cinquecento, Torino 1942, p. 74; N. Gabrielli, Arte e cultura ad Asti attraverso i secoli, Torino 1977, p. 83; R. Passoni, Gandolfino da Roreto, in Dizionario biografico degli artisti in La pittura in Italia, il Quattrocento, tomo II, 1987, p. 632; R. Passoni, I Santi Giovanni Battista e Maria Maddalena, in Piemontesi e Lombardi tra'400 e'500, cat. mostra, Torino 1989, p. 71; M. Ragusi, Documenti astigiani per Gandolfino da Roreto, in Bollettino storico bibliografico subalpino, 1989
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100046886-7
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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