decorazione plastico-pittorica, 1876 - 1877

Della decorazione originale rimangono dei piccoli brani nella volta della navata e nelle pareti del presbiterio. I quattro riquadri che occupano le due pareti sono inseriti in una cornice di stucco e rappresentano i quattro Evangelisti, oggetto di una recente ridipintura. Sulla parete sinistra è dipinta una tribuna con grata prospettica illusiva per creare pendant con quella reale della parete opposta. Nella volta del coro sono tre frammenti con angeli musicanti, parte di una più ampia decorazione: si tratta di tre frammentio nella volta del coro e di altri due in quella del presbiterio, rappresentano angeli musicanti ereggenti palme del martirio, tutti fluttuamnno in un cielo oltramarino e stellato checaratterizzava l'intera volta. Inoltre sulle lesene della navata centrale, entro riquadri dipinti, sono presenti ghirlande di fiori resi con gusto naturalistico

  • OGGETTO decorazione plastico-pittorica
  • ATTRIBUZIONI Martini Carlo (notizie 1858-1871)
    Mentasti Edmondo (notizie 1868)
  • LOCALIZZAZIONE Cocconato (AT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il progetto per una nuova decorazione della chiesa si presenta in seguito ai lavori di risanamento e prolungamento di quest'ultima. La Parrocchiale infatti soffriva di problemi di statica e grave era la compromissine del tetto e della volta degratasi per infiltrazioni d'acqua (ordinato del maggio 1844); lo stesso vescovo di Casale, in seguito alla visita pastorale, del 1836, auspicava un intervento a breve termine (copia del decreto vescovile, 1836) la chiesa versava in condizini di precaria sicurezza che venne dichiarata non più officiabile per la "decenza degli individui e stando il contenuto cadere di calcinacci" (deliberazione della reggenza Parrocchiale deòl 1843). Nel 1847 con altra deliberazione della Reggenza si propone il porogetto dell'Architetto torinese Marchini. Per l'intero impianto decorativo vi era la volontà ben precisa: lo stesso Don Ferrante, Prevosto dal 1817 al 1862, nel testamento mistico rogato nel maggio 1864 (cui fa riferimento la deliberazione del 1864) esprime l'intenzine di "far decoarre la chiesa con pitture da valenti pittori per renderla maggiormente decorosa alla gloria di Dio". Seguono indicazioni precise sui lavori da eseguire, viene citata la volta da "dipingere a colore celeste stellata in oro, la doratura con vernice oro e argento brunito con cui verranni ritoccati tutti i capitelli, le lesene e gli ornamenti in rilievo ea stucco degli altari nelle cappelle, comprese quelle di recente costruzione". Si accenna poi all'intenzine di far dipingere le ancone dei nuovi altari. La convenzine del 1863 fra il Martini e la Reggenza indica con ancor più precisine il progetto decorativo; emerge in questo socumento il nome dell'abate Mentasti autore della pala del sacro cuore della Vergine e artefice di un disegno per l'impianto generale della volta cui il Martini dsi deve strettamente attenere tanto da essere tenuto a conservare i cartoni del Mentasti per verificare la conformità della sua opera sul modello (Convenzione 1863). Vengono ancora citate le ridipinture degli altari del Settecento "a vernice in finto marmo". Un medagline a stucco posto sull'arco di separazione fra navata centrale e presbiterio ricorda i lavori di ampliamento e decorazione segnando le date 1876-77 (l'iscrizione recita ALTISSIMI GLORIAM/ AC DEIPARAE VIRGINIS DECUS/ HOC PAROCHILAE TEMPLUM EDIFICATUM/ ANNO MDCLXXVI/AERE PAROCHIANORUM AMPLIATUM FUIT/ ANNO MDCCCLX/ AC FACTURIS DECORATUM/ ANNO/ MDCCCLXVII). Da altri documenti si può notare come il Martini fosse circondato da altre maestranze che si occupavano dei lavori a stucco. Notevoli sono le sovrapposizini di ornamenti ottocenteschi sugli altari poiù antici: festoni, ghirlande, testine neoclassicjhe sono eseguite da quegli stuccatori come i Biellesi Fassotti che confezioneranno "cornici e corenicini della nuova chiesa" o dal Vinea eporediese che deve, secondo contratto, costruire tutte le opere in stucco a compimento degli altari nuovi (Convenzione del 1859 e 1866) o ancora dal Cattaneo Ciociache lascia la propria firm asul tabernacolo dell aI cappella adestra, definendosi "stucatore svisero caronese" e datando 1866. Ritornando alla decorazione a fresco della volta riccordiamo che è stata qiuasi tutta completamente eliminita nel recentio lavori non autorizztai dalla Soprintendenza per i beni artisticio e storici. Per la bibliografia si veda E. ROCCA, Cocconato, Torino 1912, pp. 165-185; (R. TARTAGLINO, Storia di Cocconato, Torino 1965, pp. 183-185
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100046806-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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