velo di calice, opera isolata - manifattura novarese (metà sec. XVIII)

velo di calice, 1740 - 1760

Il velo da calice è conservato nel I cassetto del lato settentrionale del mobile centrale della sacrestia superiore del duomo. E'confezionato con un'unica pezza di tessuto violaceo, bordato da galloni a fusello in argento dorato filato (h cm. 3) e foderata con taffetas rosso. Il velo è ornato agli angoli da mazzetti composti da due tulipani e un rametto di campanule disposti in rigida simmetria; da essi rami fogliati con fiori si sviluppano a girali, si uniscono al centro, lungo i lati. Nei fiori si riconoscono girasoli, giacinti, fiordalisi. Una ghirlanda romboidale di rami e fiori analoghi a quelli già descritti, e una più piccola circolare fanno da cornice al motivo centrale racchiuso da un motivo sottile decorato da perle abbinate alternate a granati. Al centro è raffigurato San Lorenzo. Taffetas rosso-violaceo ricamato. Il ricamo è realizzato a punto canestro con argento dorato filato applicato con fili di seta gialla; a punto lanciato con fili di seta policroma, in campiture ben suddivise e con poche sfumature

  • OGGETTO velo di calice
  • MISURE Altezza: 66
    Larghezza: 64.5
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Novarese
  • LOCALIZZAZIONE Novara (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il velo da calice è descritto per la prima volta nel 1819: "un velo da calice di moella cremisi con ricami d'oro, e seta, sul cui mazzo vi ha l'effige di San Lorenzo Diacono con dalmatica in ricamo d'oro, ornata di molte piccole perle entro un contorno sferico ricamato in oro con perle e rubini con suo pizzetto all'interno di detto velo". (ASDN, VP, a 1819, t.363, f. 55v.). La descrizione corrisponde all'opera analizzata, ad esclusione dei "rubini" che in realtà sono granati. Non sono state ritrovate altre notizie sul manufatto che attesta la devozione per San Lorenzo alla graticola, al quale era dedicato un altare dell'antica cattedrale (ASDN, a. 1594, t.2). E la chiesa dei cappuccini della città (A. Barlassina-Picconi, Novara, 1933). L'opera, di alto interesse, presenta i caratteri tecnici e stilistici propri dei ricami barocchi (cfr. ad es. D. L. Bemporad, Ricami datati della sinagoga di Firenze, III convegno CISST, Torino, 1984, pp. 66-77), nonostante la figura di S. Lorenzo sia alquanto statica e legata a schemi più antichi. In mancanza di documenti sulla provenienza e l'autore dell'opera, si potrebbe ipotizzare una datazione intorno alla seconda metà del XVIII secolo, anteriore al 1764, come i documenti provano, affine anche se in tono di molto minore, alla decorazione della pianeta del vescovo G. B. Visconti della stessa sacrestia. Può essere attribuita a un ricamatore novarese molto sensibile alle novità della cultura lombarda. Il tessuto pare eseguito al telaio al tiro e i galloni sembrano coevi allo stesso
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100046433-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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