ostensorio - a raggiera, opera isolata - bottega romana (fine/inizio secc. XVII/ XVIII)

ostensorio a raggiera, 1690 - 1709

L'ostensorio ha base circolare in parte incisa, in parte cancellata e l'impugnatura a nodo con motivi a foglie d'acanto. Un cherubino e un motivo fogliato sostengono la cornice, con foglie-palmette in lievo aggetto e sei grandi pietre preziose false (2 rosse, 2 blu, 1 verde, 1 bianca) da cui parte l'ampia raggera al colmo della quale è posta una croce con quattro raggi. Riparato da un cristallo molato, il porta-ostia ha forma di due cherubini accostati simmetricamente. L'apertura della teca è permessa da un perno con anello, sul verso. La decorazione dell'ostensorio è accurata anche sul verso, ad esclusione delle pietre false e della doratura. La base, provvista di quattro piccoli fiori non utilizzati ha, all'interno, un sostegno di legno

  • OGGETTO ostensorio a raggiera
  • MATERIA E TECNICA argento/ incisione/ doratura/ fusione
  • MISURE Diametro: 16
    Altezza: 56
    Larghezza: 27.5
  • AMBITO CULTURALE Bottega Romana
  • LOCALIZZAZIONE Oleggio (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'ostensorio è stato conservato sino al gennaio 1989 nella sacrestia vecchia della Chiesa parr. dei SS. Pietro e Paolo di Oleggio, ora utilizzata come deposito magazzino della stessa. Non pare riconoscibile nelle suppellettili elencate negli inventari della parrocchiale preparati in occasione delle visite pastorali condotte dai vescovi di Novara, come pure negli inventari dell'oratorio del SS. Nome di Gesù, sede della confraternita omonima e della quale pare che questo Giovanni Battista Bardi "ricco mercante,...e abitante in Roma..." sia stato ufficiale. Egli è ricordato nei registri della confraternita quale donatore della "Reliquia della S.ma Croce di Cristo, racchiusa in una croce di cristallo e filigrana d'argento, entro ad una Croce d'argento" avvenuta nel 1727 secondo C. Beltrami (C. Beltrami, Ordini religiosi e Confraternite, in Oleggio memorie, Novara, 1924, p. 117) e nel 1722 secondo C. Julitta Bertinotti (C. Julitta Bertinotti, la confraternita del SS.mo Nome di Gesù, in Quaderni oleggesi, a cura di F. Fiori, Novara, 1987, pp. 26-27). Probabilmente l'opera era in dotazione all'altare maggiore della Chiesa parr., dove la confraternita aveva il privilegio di officiare con le sacre suppellettili che aveva in comune con la confraternita del SS. Sacramento nelle ricorrenze solenni. L'opera, sulla quale non si notano punzoni, è da ascrivere, per i caratteri stilistici alla fine del XVII-inizio del XVIII secolo, prima del 1709, data ante quem, in base all'iscrizione sulla base, che suggerisce un'esecuzione da parte di un orefice dell'ambito culturale romano
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100046419
  • NUMERO D'INVENTARIO 436
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI sulla base - ANNO 1709. O. BAP.TA BARDUS DONAVIT - lettere capitali - a incisione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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