Platone e Diotima

stampa stampa di traduzione, 1790 - ante 1810

Soggetti profani: antichità classica. Personaggi: Platone; Diotima di Mantinea. Figure: ancella. Abbigliamento: tuniche; mantelli; sandali. Oggetti: tavolino; poggia piedi; seggi; rotolo in carta. Interno

  • OGGETTO stampa stampa di traduzione
  • MATERIA E TECNICA carta/ acquaforte
  • ATTRIBUZIONI Benedetti Michele (1745/ 1810): disegnatore/ incisore
    Caucig Francesco (1755/ 1828): inventore
  • LOCALIZZAZIONE Castello Ducale
  • INDIRIZZO p.za Castello, 1, Agliè (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La stampa è opera del disegnatore e calcografo italiano Michele Benedetti (Viterbo 1745 - Vienna 1810), attivo a Londra nella seconda metà del sec. XVIII sotto la direzione di Francesco Bartolozzi (Firenze 1725-1727 - Lisbona 1815) (cfr. Thieme-Becker, Allgemeines Lexikon der bildenden Kunstler, Leipzig 1909, v. III, p. 307); è tratta da un dipinto del pittore austriaco Franz Caucig (Gorz 1762 - Vienna 1828), professore poi direttore, dal 1820, dell'Accademia di Belle Arti di Vienna. Caucig dipinse per lo più soggetti tratti dalla mitologia e dalla storia antica (come "Demetrio Poliorcete e Focione", inciso da M. Benedetti), qualche quadro di soggetto sacro e qualche ritratto (cfr. Thieme-Becker, op. cit., Leipzig 1912, v. VI, p. 197; E. Bénézit, Dictionnaire critique et documentaire des peintres sculpteurs dessinateurs et graveurs, Grund 1999, v. III, p. 369). La nostra incisione è databile entro il 1810, anno della morte di Benedetti. La stampa è registrata negli inventari del Castello di Agliè dal 1855 come "incisione in rame, inglese", collocata nell'"Appartamento mezzanelli di Ponente" (Agliè 1855, p. 41 n. 457). Nell'Inventario del 1876 non è stato possibile identificarla tra gli oggetti descritti, ma si conserva la relativa etichetta che reca il n. 308. Nell'Inventario del 1927 l'incisione, collocata nella "Camera di passaggio" (10) degli "Appartamenti Principi", al 2 piano, è registrata come "Incisione inglese raffigurante Ulisse che racconta le sue sventure a Calipso" (Agliè 1927, p. 133 n. 3531). Dal 1964 la stampa si trova nel locale n. 23 della "Camera di passaggio" al secondo piano nobile (Agliè 1964 n. 1995). Il soggetto rappresentato non è di facile identificazione: non è accettabile l'indicazione data nell'inventario del 1927. Sul rotolo che tiene in mano l'uomo è evidenziato il verbo APXETAI, riscontrabile in OM, ATT, TUC, PL, PHAEDR, ESCHL; in particolare, è presente con il significato di "fare una cosa per prima, cominciare da" nel Simposio XII, 211 B, il trattato in cui Platone espone la sua visione dell'amore attraverso l'espediente del dialogo tra Socrate e la sacerdotessa Diotima di Mantinea. Si può ipotizzare si tratti di una composizione sul tema dell'amore, interpretato dall'autore del dipinto F. Caucig alla luce del dialogo di Socrate nel Simposio. La stampa potrebbe dunque raffigurare Platone nell'atto di offrire alla Musa la sua opera dedicata all'amore, o anche un'evocazione della sacerdotessa ispiratrice del dialogo, presenti l'autore Platone e un'ancella
  • TIPOLOGIA SCHEDA Stampe
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100046332
  • NUMERO D'INVENTARIO 457
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Complesso Monumentale del Castello Ducale, Giardino e Parco d'Agliè
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2002
    2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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