reliquiario a tabella,
Cornice rettangolare in velluto rosso, su supporto ligneo con i lati leggermente bombati. Racchiude sei piccoli reliquiari di forma ovale fissati al fondo da nastrini di seta. Ogni ovale si compone di una cornice di metallo variamente inciso e decorato. Fra una teca e l'altra sono posati gli edelweiss
- OGGETTO reliquiario a tabella
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MATERIA E TECNICA
VETRO
- AMBITO CULTURALE Bottega Astigiana
- LOCALIZZAZIONE Villanova D'asti (AT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Cornice di velluto rosso di fattura ottocentesca di cui la consuetudine della forma e la mancanza di documenti non permette di datare con precisione il momento di esecuzione, ma di collocarla genericamente alla seconda metà dell'800. Proprio intorno alla metà del secolo infatti si diffonde questo tipo di cornice per esposizione di piccoli oggetti. Ne sono esempio la cornice con i ritratti di Vittorio Emanuele II, Garibaldi, commissionata l'anno 1861 (v. scheda 723 di B. C. in Castelnuovo-Rosci, cultura figurativa e architettonica negli stati del Re di Sardegna 1773/1861, Torino 1980, p. 659). Il quadro contiene le reliquie di S. Igino papa, San Giuseppe da Copertino, un osso della Beata Maria Vergine del Carmelo, di S. Maria Maddalena e di un Santo o una Santa non identificati. Sono contenute in sei piccole teche di forma ovale in metallo argentato poggiato su fondo di legno dorato e legate da nastrini bianchi intervallati fra edelweiss collocate fra l'uno e l'altro. Nessuna delle reliquie esposte è elencata nell'inventario redatto nel 1934 dal Lanfranchi e non è stata rinvenuta nessuna autentica ad esso relativa. Siccome la fattura dell'oggetto, come pure i reliquiari ivi contenuti, pare ottocentesca, una spiegazione possibile è che anche questo provenga dal lascito di reliquie donato dalla Marchesa Carolina di Morozzo di Valfenera, all'arciprete Lanfranchi nel 1911, e passato poi in parte al seminario di Asti (E. Marocco, Valfenera nei secolo della sua storia, Torino 1947, p. 180). Un'altra provenienza plausibile è quella della famiglia Villa, della quale si conserva un altro pacco di reliquie nella chiesa. Molto inconsueta è la devozione a S. Igino papa, per quanto questo nome sia usato dalle famiglie della zona. Inoltre la presenza degli Edelweiss indicherebbe una funzione ed una destinazione privatissima dell'oggetto. Le teche per le reliquie sono molto simili, ma non identiche a quelle prodotte dalla ditta Bertarelli (Catalogo Bertarelli, Milano 1911, p. 250). Erano prodotte "per essere appese al muro, per devozione privata o anche per essere introdotte nei reliquiari. Tutte venivano prodotte sia in metallo che d'argento col vetro davanti. La ditta forniva anche teche di poco prezzo, come le usano i santuari". La teca contenente un frammento di osso di S. Igino Papa presenta lo stesso tipo di cornice circondata da un nastro metallico a spirale, tipico dei reliquiari seicenteschi presenti in chiesa. La cornice della teca contenente un frammento di osso di S. Giuseppe da Copertino è più semplice esternamente, ma molto più decorata all'interno. Tuttavia la durezza di esecuzione e l'affinità stilistica col reliquiario del B. Giuseppe Cottolengo portano a datare il manufatto alla fine dell'800. Di produzione artigianale, ripropone modelli e motivi decorativi più antichi. Queste considerazioni inducono a proporre una datazione anche della cornice di velluto verso la fine del secolo XIX
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100042383
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1987
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0