FIORE

bugia, 1860 - 1880

Dalla base, costituita dal supporto della vaschetta, a forma di foglia, si innalza, tra viluppi successivi di guaine vegetali, lo stelo, che origina un fiore fungente da portapenne e termina con una campanula portacandela. Fondo bianco, decorazione limitata alla parte anteriore con stelo color malva, rilevature e fregi dorati sullo stelo, sulla bocca e sulla vaschetta; fiori in mazzo dipinti in policromia all'interno della vaschetta

  • OGGETTO bugia
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Francese
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo di Palazzo Reale
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo Reale
  • INDIRIZZO Piazzetta Reale, Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Collocato nel 1908 nell'Ufficio del conservatore di Palazzo Reale, il pezzo prevedeva certamente una collocazione a ridosso di una parete e dell'alzata di uno scrittoio. La decorazione limitata alla parte anteriore lo inserisce infatti nella corrente di gusto, venuta di moda intorno al 1860, dei cosiddetti oggetti - soprattutto vasi destinati ad adornare i camini - da parete, proprio perché caratterizzati dalla decorazione limitata alla parte frontale (V. BROSIO, Le veilleuses luci dell'Ottocento, Milano 1971, p. 108. Se la datazione dell'esemplare in oggetto si può collocare tra il 1860 e il 1880, anno in cui compare negli inventari torinesi, la riconduzione ad una manifattura particolare e ad un'ambito culturale delimitato pone i medesimi problemi filologici e metodologici discussi in F. CORRADO (preschedatura primavera 1986, schede OA, nn. 123, 124, 126). Anche in questo caso i caratteri stilistici generali rinviano a modelli francesi - tipico di Limoges è, per esempio, il contornare con dorature i profili irregolari del rilievo plastico con aggiunte di disegni calligrafici e fiori arabescati in oro all'interno (A. FAY-HALLE, B. MUNDT, La porcelaine européenne au XIXe siècle, Friburgo, 1983, pp. 126-127); J. D'ALBIS, C. ROMANET, La porcelaine de Limoges, Parigi 1980, pp. 64, 103, 125) - che possono essere posti alla base di una serie in cui si inseriscono, mediante una produzione indifferenziata, tutte le manifatture europee, con un marcato allargamento verso i paesi dell'Est. Medesimo impianto decorativo si trova così in due calamai, di cui uno di produzione francese e l'altro alla moda francese ma di produzione russa ( V. BROSIO, Porcellane e maioliche dell'Ottocento, Milano 1964, p. 128, figg. B, C), nella veilleuse della fabbrica di Elbogen in Boemia e in quella, molto vicina, conservata nel Museo Civico di Torino (H. NEWMAN, Veilleuses 1750-1860, South Brunswick-New York-London 1967, p. 109; V. BROSIO, Le veilleuses luci dell'Ottocento, Milano 1971, p. 109)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100039504
  • NUMERO D'INVENTARIO 27365
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • ISCRIZIONI Sul verso - 35 - a impressione -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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