Sant'Agata

reliquiario antropomorfo, 1775 - 1799

Il piedistallo è in pianta quadrata con lati lievemente centinati e appoggia su quattro piedini quadrangolari a mensola arricchiti da motivi a meandro, volute che salgono fino al piano mistilineo e modanato e racchiudono un campo bulinato con al centro la teca ovale contornata da perline, festone e nodo con alla base un motivo fitomorfo. Sui lati vengono ripetuti i motivi fitomorfi, i festoni e i campi divengono reticolati. La santa è in piedi, lunghi capelli le incorniciano il viso e mollemente ricadono sulle spalle, è coperta con lunga veste scollata e panneggiata, ampio mantello drappeggiato e regge con il braccio destro alzato il piatto con entrambi i seni, nella mano sinistra la palma. Sul retro della statua è incisa un'arme gentilizia.. La piccola teca ovale in argento appoggia su un fondo di cotone appesa con nastro rosso annodato. Al suo interno su seta rosa è collocata la reliquia e i relativi cartigli, motivi a fili d'oro fanno loro da contorno

  • OGGETTO reliquiario antropomorfo
  • MATERIA E TECNICA argento/ laminazione/ sbalzo/ cesellatura/ incisione/ fusione
    cotone
    SETA
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Santhià (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE In "1730. Testimoniali di ricognizione e sigillamento delle SS. Reliquie esistenti nella chiesa dell'Insigne Collegiata di S. Agata in Santhià, fatta dal sig. Preposto D. Fran.co Cuzza per delegatione del Reud.mo Sig.r Vicario Generale Cap'lre Cantoni", si legge: L'anno del Signore Mille Settecento Trenta at alli otto del mese di Genajo in Santhià e nella Sacrestia dell'Insigne Collegiata di S. Agata di questo luogo... Et primo vista per il prefato Sig.r Preposto delegato la Reliquia sottoscritta, et annotata in autentico delli 28 novembre 1724, consistente come in d. autentico ut particulam ex ossibus Sante Agathe V et M. qual reliquia è stata per il prefato Sig.r Preposto dellegato riconosciuta per l'istessa medesima di cui in detto autentico, et quella di suo proprio pugno riposta nella statua nuova d'argento di detta S. Agata, indi chiusa, et sigillata con cera di Spagna rossa in primo luogo dietro al capo, dietro al braccio destro e in piede della d.ta statua con l'impronta di d.to Sig.r Preposto delegato, continente campo con cane et stella, et sue palme lateralmente, indi quella riposta come sopra sigillata nel luogo solito dove si sogliono tenere le SS. Reliquie di questa Insigne Collegiata". Quindi nel 1730 la reliquia di S. Agata era stata riposta in una nuova statua d'argento che però non pare che possa essere quella in esame per vari motivi: innanzitutto per la presenza della marca di assaggio che potrebbe essere quella di Francesco Pagliani (cfr. A. Bargoni, "Mastri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo", Torino 1976, Tav. II, figg. 9-12, pp. 28, 190-191), però in questo caso non c'è la lettera iniziale "P", attivo dal 1768 al 1816, e per la presenza del punzone probabilmente riconducibile all'argentiere Carlo Fin (cfr. A. Bargoni, "Mastri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo", Torino 1976, fig. F-31, pp. 119, 277), residente a Torino e ammesso Mastro nel 1786; poi sull'attuale reliquiario non vi è alcuna traccia di sigilli, nè è possibile verificare (la parte inferiore del piedistalli è chiusa da un'assicella) se la teca contenente la reliquia presenta ancora quello descritto nel documento; infine, ma non certo meno importante, le sue caratteristiche stilistiche mal si accordano con la data 1730. L'arme gentilizia, incisa sul retro della statua, va identificata molto probabilmente con quella della famiglia Grassis di Santhià. Infatti nel quadro raffigurante S. Andrea donato dal Sig.r Giuseppe Antonio Grassis alla Confraternita della SS. Trinità di Santhià (come attesta un documento del 1747) compare lo stesso stemma (cfr. Aguzzi G., "Santhià ricordanze di antichi fuochi", Santhià 1983, p. 96 e p. 98). Il Manno a proposito dei Grassis di Santhià cita "Giovanni Antonio, senatore a Casale (1733, 11 novembre); a Torino (1737, 20 marzo). Giudice della Regia Udienza; di nuovo senatore a Torino (1743, 12 luglio). Infeudato (1744, 10 luglio) della borgata di Isola (Bene), investito (18 luglio) col baronato per maschi. Vende (1753, 9 dicembre) agli Oreglia. Sposa Agata Maria" (cfr. A. Manno, "Il patriziato subalpino", dattiloscritto, dalle schede manoscritte conservate presso la Biblioteca Reale di Torino, Vol. 14, pp. 525-526), ma non descrive lo stemma della famiglia. Giovanni Antonio Grassis potrebbe aver commissionato e donato il reliquiario di S. Agata non solo per dimostrare la sua religiosità nei riguardi della Santa, ma anche per ricordare la moglie che portava lo stesso nome; questa ipotesi però sposterebbe, in base alla data riportata dal Manno, nuovamente la data di esecuzione nella prima metà del Settecento. Della reliquia di S. Agata e del suo reliquiario si parla nuovamente in "1784. 11. Febr'o Atto di ricognizione, dissigillam.to e sigillamento delle Sacre Reliquie di S. Agata, e de Santi Anselmo, et Illuminato, fattosi dal R'mo Sig.r Can'co Preposto nell'insigne Colleg.ta di S. Agata Avv.to Bertone Delleg.to et aut. Bertoglio Not. ap.lo" in questi termini: "...avendo la Colleg'ta una certa tal quantità di Sagre Reliquie già proprie antiche riposte in diversi reliquiari, oltre ad altre state donate alla Chiesa, in specie quella di S. Agata Verg.e e Mart.e quale han risolto di rimodernare, e collocare in un busto quelle di detta Santa tutelare, e le altre in altri Reliquiari fatti a tal fine formare di novo per ornamento...". E più oltre: "... E successivamente avere noi dellegato e riconosciuto la teca, in cui esiste una particola ex ossibus Santae Agatae V.e e M.e sigillata ne luoghi descritti nell'atto delli 8 gen.o 1730 aut.o Forneri coll'istesso, e medesimo impronto in esso atto designato, et intra li sigilli avere riverentemente estratto detta particola, e quella riposta in una nuova teca argentata in figura ovale chiusa nella parte anteriore con vetro, e ligata con bindello rosso di seta in forma di croce nella parte posteriore, Continua al campo "Osservazioni"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100039290
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI teca, su cartiglio - S. Agathae/ V e M. Siculae - a penna - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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