cornice di pala d'altare,
Cornice lignea formata da due strisce laterali intagliate con angeli telamoni, cascate di frutta, angeli reggicero. Una parte superiore, cossiddetta alla certosina, è costituita da due volute sulle quali poggiano due vasi contenenti frutta e foglie ed una zona centrale recante lo stemma. Esso è diviso in quattro parti separate a metà da due strisce decorate con tre gigli di Firenze (a sinistra) e tre croci (a dstra). In alto, a sinistra, ed in basso, a destra, è un'aquila. La parte inferiore della cornice è formata da una barra intagliata a motivi vegetali
- OGGETTO cornice di pala d'altare
- AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
- LOCALIZZAZIONE Villanova D'asti (AT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il vescovo Migliavacca nell'anno 1697 informa che la cappella venne eretta da Bianco Ascania (Visita pastorale, fol. 7). Alla sua committenza si deve probabilmente la cornice della tela raffigurante S. Antonio Abate e l'anno 1697 potrebbe costituire un ante quem. Le decorazioni a cascate di frutta si ritrovano nella cornice intagliata della tela raffigurante l'Annunciazione collocata nella seconda cappella sinistra della chiesa, per la quale si era proposta una datazione vicina agli ultimi anni del secolo XVII ed ai primi del secolo XVIII. Gli angeli telamoni e quelli reggicero dai movimentati panneggi, come pure la faccia decorativa a volute vegetali indurrebbero a retrodatare ulteriormente l'opera. Infatti una decorazione simile a quella della barretta a girali costituisce la cornice della tela raffigurante il Battesimo di Cristo collocata nella cappella prospicente. L'impianto dell'altare è tipicamente seicentesco, cosiddetto alla cappuccina, come quello del transetto destro nella chiesa di S. Secondo ad Asti (N. Gabrielli, Arte e cultura ad Asti, Torino, 1976, p. 148). Un confronto con la macchina lignea dell'altare nella parrocchiale di Ferrera Cenisio (G. Gentile, Documenti per la storia della cultura figurativa in Valle di Susa, in "Valle di Susa, arte e storia", catalogo della mostra a cura di G. Romano, Torino 1977, pp. 64-65) datato al 1687, in cui compaiono gli angeli telamoni, le cascate di frutta, la struttura alla certosina. Per quanto gli intagliatori delle due opere non si possano assolutamente accostare, quest'ultima fornisce tuttavia un appiglio cronologico per datare anche il nostro alla fine del sec. XVII. Va detto che gli intagliatori dell'ancona di Ferrara appartenevano alla cultura piemontese-lombarda
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100039228
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1986
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- STEMMI in alto - Stemma - Inquartato da due strisce decorate con tre gigli di Firenze (a sinistra) e tre croci (a dstra). In alto, a sinistra, ed in basso, a destra, è un'aquila
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0