Madonna con Bambino e Santa Caterina d'Alessandria e Santa Lucia

dipinto,

Tela di formato rettangolare raffigurante la Madonna col Bambino, S. Caterina e S. Lucia. Il paesaggio sembra alludere al paese di Villanova con le montagne sullo sfondo. I colori sono molto vivaci e si diffondono in varie tonalità di marrone, ocra, giallo

  • OGGETTO dipinto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Villanova D'asti (AT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le disposizioni contenute nelle relazioni delle visite pastorali informano che nel 1668 il Vescovo Tomati (vol. 14, fol. 267 v.) ordina di collocare un'icona sull'altare, allora dedicato a S. Lucia. Successivamente nel 1697 il Vescovo Migliavacca (fol. 7 v.-8) si preoccupa solo della cornice. L'opera andrebbe quindi collocata cronologicamente fra il 1668 ed il 1697. Tale datazione troverebbe conferma nel paesaggio dietro le sante che rappresenta probabilmente la città di Villanova, ancora circondata dalle mura (lo si confronti con quello del quadro dei S.S. Sebastiano e Rocco, posto nella I cappella sinistra della chiesa). Le mura, secondo il Verona (E. Verona, Villanova d'Asti e i suoi dintorni, Asti 1949, pp. 16, 23) vennero abbattute nel 1691. Le due sante sono rappresentate secondo la tradizionale iconografia: S. Caterina tiene in mano un libro che allude alla scienza, ha la corona in testa, perchè figlia di re, mentre la ruota dentata rappresenta il suo supplizio e la spada allude alla decapitazione (M. Reau, Iconographie de l'art chrètien, parigi 1956, v. I, pp. 262-272). E' patrona dei mestieri che usano la ruota, dei barbieri, delle nutrici. S. Lucia è rappresentata con l'attributo iconografico che le è proprio, mentre le manca il pugnale o la spada che le trapassa la gola (M. Reau, op. cit.). La qualità dell'opera non è grande: si usa lo stesso modello per la definizione del busto delle due sante, uguali sono i volti. I contrasti cromatici sono stridenti e poco felici. L'autore non pare assolutamente aggiornato alla contemporanea produzione figurativa: pare avere usato piuttosto modelli molto noti, legati ad una cultura ormai superata. Un punto di riferimento potrebbe essere stato il Crosio o la sua bottega che rappresentano un sicuro termine di confronto per una diffusa produzione pittorica di area locale (in AA.VV., Ricerche a Testona, catalogo della Mostra, Testona 1981, si veda G. Romano, scheda 52, pp. 88-90). Nel nostro caso, dal Crosio, potrebbero derivare i cromatismi piuttosto accesi, una certa durezza nella definizione delle figure, il tipo di paesaggio. Troviamo infatti nel Duomo della vicina Chieri due tele attribuite al Crosio: la Madonna in gloria con Santi ed il Cristo risorto fra la Maddalena e S. Francesco, dalle quali il nostro pare avere derivato i colori stridenti, la gamma di tonalità giallo-ocra, il tipo di paesaggio definito in lontananza da picchi e montagne. Sappiamo del resto che Chieri rappresentò per Villanova un punto di riferimento anche culturale per tutto il secolo XVIII. Di derivazione ancora moncalviana è la madonna nella zona superiore, circondata da una corona luminosa di nuvole e putti. Un disegno del Moncalvo che potrebbe essere messo in relazione con la S. Caterina è quello raffigurante la santa in Biblioteba Reale a Torino (cartella 22, disegno 10, pubblicato da G. Romano, in AA.VV., Scritti in onore di F. Zeri, Venezia 1984, p. 543, nota 4). Allargando il repertorio dei dati occorre citare la S. Caterina d'Alessandria per la Confraternita dell'Orazione e Morte di Trino Vercellese, datata da S. Ghisotti alla prima metà del secolo XVII (AA.VV., Inventario Trinese, catalogo della mostra, pp. 111-112, scheda 22). Archivio Vescovile di Asti: Vescovo Tomati, Visita pastorale del 10.10.1668, vol. 14; Archivio della chiesa parrocchiale di S. Pietro, Villanova d'Asti, Vescovo Migliavacca, Visita pastorale del 13.10.1697. Restauri: Archivio corrente della Soprintendenza ai beni storico-artistici di Torino: Comunicazione n. 1442 al Ministero ai beni ambientali e culturali, Roma 14.9.1966: N. Gabrielli elenca cinque quadri fatti restaurare, fra cui una tela raffigurante le SS. Caterina e Lucia: "tutti dipinti di buona fattura secentesca che erano o strappati o con il colore sollevato". Archivio chiesa S. Martino, Villanova d'Asti. Cartellina n. 8: Pro memoria del Parroco Cauda: restaurato dal prof. Boasso. Fornitura telai, espansione e fissaggio del colore: laboratorio di G. Nicola
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100039217
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1986
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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