reliquiario - a ostensorio, opera isolata - bottega lombarda (sec. XVIII)
All'interno, appeso con un nastro, c'è un medaglione contenente la reliquia e il relativo cartiglio. Sul retro porta un sigillo di ceralacca. Il medaglione poggia sul fondo della teca, che è rivestito con tessuto damascato, con fili d'oro. Il reliquiario si apre sul retro con uno sportello ad incastro ed è composto da una lamina di rame applicat ad un'anima di legno dipinta di un colore nocciola dorato, con un piede trasversale. La finestrella della teca ha una cornice mistilinea ed è inserita in una complessa composizione di mensoline, volute e cartocci fogliacei che si sviluppano con un andamento mosso e vario. In alto c'è una corona, leggermente aggettante, composta da una frangia, una fascia con finti castoni esagonali e circolari, una serie di carocci fogliacei. Al centro ci sono un motivo con borchia, due carocci di foglie e due doppie volute contrapposte; lateralmente dalla corona salgono due volute che sostengono un fiore. Il fusto è molto breve, formato da una punta rovesciata, sfrangiata da volute e foglie; al centro c'è uno scudo in rilievo, ornato da tre file di baccellature. Il basamento rielabora gli stessi elementi ornamentali: mensole, volute, cartocci e foglie si susseguono lungo gli spigoli; - Continua al campo 'OSSERVAZIONI'
- OGGETTO reliquiario a ostensorio
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MATERIA E TECNICA
ceralacca/ impressione
legno/ intaglio/ pittura
rame/ laminazione/ sbalzo/ argentatura
seta/ damasco
VETRO
- AMBITO CULTURALE Bottega Lombarda
- LOCALIZZAZIONE Borgomanero (NO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La reliquia di S. Omobono non si trova citata negli inventari prima del 1866, quando nell'elenco delle reliquie si legge: "Osso di S. Omobono in deposito di rame inargentato" (Archivio Storico Diocesano). Non esistono documenti relativi ai tempi e ai modi dell'acquisizione di questa reliaquia alla parrocchiale borgomanerese. Essa non è citata nel gruppo di reliquie più consistente e ben noto degli anni 1599-1614 e non appartiene alla fase di revival delle reliquie e dei martiri sviluppatosi nella seconda metà dell'Ottocento, soprattutto intorno alle figure di S. Anatolia e S. Fortunato. Infatti la reliquia è senz'altro anteriore al XIX secolo, perchè reca un sigillo di ceralacca sul quale è impresso lo stemma del vescovo novarese Marco Aurelio Balbis Bertone (1757-1789) che visitò il vicariato di Borgomanero nel 1758 e nel 1783. Molto probabilmente essa fu donata nel XVIII secolo, come altre reliquie di cui si ha notizia, da qualche prelato. Lo stile e lo stato di conservazione del reliquiario sembrano confermare tale ipotesi: l'andamento mosso dell'intera struttura, la leggerezza e la varietà delle volute, degli elementi fitomorfi, delle mensoline, che pure costituiscono nell'insieme una composizione un po' ridondante, rinviano al gusto settcentesco e ad una tipologia assai diffusa a quell'epoca per questo tipo di oggetti. Per un confronto, a titolo di esempio, si possono vedere i reliquiari pubblicati da O. Zastrow (cfr. O. Zastrow, "Inventario delle oreficerie antiche nelle parrocchie del territorio di Lecco", in "Archivi di Lecco", 1981, p. 76, f. 27). L'indicazione a favore di una produzione lombarda è soltanto un'ipotesi che si basa sulla tradizione di acquistare gli arredi sacri presso artigiani o botteghe milanesi o lombarde per quanto riguarda la parrocchiale borgomanerese ancora dal XVIII secolo; mancano dati documentari precisi, soprattutto per il secolo scorso. Nel recente elenco inventariale il reliquiario è numerato con etichetta applicata all'oggetto
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100038010
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
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- LICENZA METADATI CC-BY 4.0