altare, opera isolata - bottega saluzzese (metà sec. XIX)

altare, 1840 - 1860

Sopra un plinto a riquadri marmorizzati (dove predominano il bianco, il grigio e l'arancio) entro incorniciature color ocra, poggiano due colonne accostate a due paraste lisce, dipinte a finto marmo macchiato, con basi e capitelli ionici bianchi. L'alto cornicione, costituito da modanature che fingono marmi diversi e aggettante ai lati, è sormontato da un fastigio bianco con palmetta centrale rinserrata da due volute includenti motivi fitomorfi e terminanti con un'altra palmetta; sopra le estremità laterali del cornicione vi sono due angioletti bronzati, seduti

  • OGGETTO altare
  • AMBITO CULTURALE Bottega Saluzzese
  • LOCALIZZAZIONE Saluzzo (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La chiesa dei SS. Martino e Bernardo fu chiesa parrocchiale fino al 1893. Secondo le notizie fornite dal Muletti (cfr. D. Muletti, "Descrizione dello stato presente della città di Saluzzo", (ms., s.d., ma fine del XVIII secolo), Saluzzo 1973) l'altare venne reretto, in un'epoca che non è possibile precisare, dal nobile Francesco de Fruzaschi, sotto il titolo della Visitazione. Successivamente ne divenne patrona la famiglia Perona, avendovi il sig. Paolo Antonio Perona, con atto del 30 settembre 1630, costituito un censo di 2.000 scudi (Archivio Parrocchiale di S. Agostino). Alla fine del XVIII secolo l'altare, che nel frattempo era stato consacrato ai SS. Apostoli Pietro e Paolo (il primo documento in cui è attestata la nuova intitolazione è una nota del registro delle messe da celebrare, redatta dal parroco Bauduchi tra il 1729 e il 1736) era in pessime condizioni, e mons. Lovera, vescovo dal 1783 al 1799, interdisse dal patronato il barone Giovanni Battista Perona, poichè non provvedeva alle riparazioni necessarie. Come risulta dalle "Memorie" del Parroco Beltramelli, questi "non reggendovi di vedere tale cappella in degradazione" fece riparare, nel 1816, a sue spese, il tetto, la volta e il pavimento. Ma dieci anni dopo, "essendo ora di bel nuovo in degradazione il tetto e la pioggia dalla volta cadendo continuamente nella chiesa", decideva di ricorrere al Vicario Generale, per obbligare i patroni a riparare la cappella entro 30 giorni, scaduti i quali i Perona sarebbero stati dichiarati decaduti dal loro diritto. Su richiesta del barone il termine veniva prorogato di altri due mesi, ma alla scadenza l'alate tornò in possesso della parrocchia. Con decreto del 24 giugno 1850 il vescovo Gianotti lo cedeva infine alla Pia Società dei Maestri di Muro e dei Fornaciai, che ne cambiarono nuovamente l'intitolazione, dedicandolo ai loro santi protettori Giulio e Anna. La società possedeva un altare nella chiesa di S. Agostino, ma quando, a seguito del decreto napoleonico, ne vennero espulsi i religiosi, si trasferì già nel 1803 nella chiesa di s. Bernardo, ove aveva dato prova della sua munificenza con la donazione del paliotto del medesimo altare (cfr. scheda SBAS TO, NCTN 01/00037950). LA documentazione esaminata presso l'Archivio Parrocchiale di S. Agostino e nell'Archivio della Curia Vescovile di Saluzzo non fornisce dettagli circa l'arredo della cappella. Le vicende storiche sopra accennate suffragano tuttavia l'ipotesi che la costruzione dll'altare si debba agli ultimi patroni della cappella e che sia avvenuta nel corso dei lavori effettuati nella chiesa nel 1850, precedendo immediatamente le dipintura a finto marmo che completano la struttura architettonica. Queste, opera evidentemente di Francesco Gauteri, si sovrappongono di prima mano allo stucco bianco, senza coprire precedenti coloriture, come è possibile verificare in alcuni punti dove il colore è caduto. Confermano questa datazione i caratteri stilistici dell'altare, che pare ispirarsi a quello dedicato a S. Antonio da Padova che gli sta di fronte nella navata destra della chiesa, sia nella marmoreggiatura che imita la macchia verde, sia nel semplice impianto architettonico. I motivi a palmette e girali piatti, ispirati al repertorio di Pelagio Palagi, si ritrovano molto simili dipinti nella volta della cappella
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100037949
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1985
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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