Su di un basamento dal profilo mistilineo, poggiano tre piedi a volute, non ortogonali tra di loro, arricchiti da foglie accartocciate. Le volute si raccordano allo stelo che riprende il motivo delle foglie accartocciate (numerose le lacune sia sulle volute di base che lungo lo stelo) che vanno espandendosi verso l'alto fin sotto la teca ovale dalla cornice ricca di intagli a volute. Ai lati della teca si sviluppano ancora ampie foglie accartocciate davanti alle quali stanno due angioletti dipinti, a figura intera, alati e a mani giunte, lavorati a tutto tondo (oggi staccati). Il coronamento della teca è un mazzo di ramo di palma, di cui due verdi, emergenti da una corona insieme ad una croce con terminazioni lobate. Sul retro, dipinto di giallo e non lavorato, numerosi sigilli trattengono un nastro di tela rossa sulla teca. L'intero reliquiario, tranne che per gli angeli e le due palme verdi, è dorato nella parte anteriore. Una corda di rinforzo avvolge le parti sopra e sotto la teca, annodandosi sul retro
- OGGETTO reliquiario a ostensorio
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MATERIA E TECNICA
cera/ impressione
- AMBITO CULTURALE Bottega Della Valsesia
- LOCALIZZAZIONE Grignasco (NO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La reliquia "ex ossibus" di S. Liberato Martire fu donata al presbitero Carlo Maria Luini con lettere patenti datate Roma 9/12/1727. Egli la donò a su avolta all'Oratorio di S. Marta (S. Graziano sede della Confraternita di S. Marta) per essere esposta alla pubblica venerazione. A nome dell'Oratorio di S. Marta fu presentata alla Curia Vescovile di Novara per il riconoscimento del Presbitero Giulio Cesare Milanoli, cui venne riconsegnata dopo la sostituzione del sigillo romano con quello novarese impresso sul piccolo reliquiario "ex auricalco in forma ovata cum solo christallo a parte anteriori" (Archivio Parrocchiale di Grignasco). Le altre tre reliquie "ex sacro pallio" di S. Giuseppe ed "ex ossibus" delle Sante Maria Maddalena e Marta furono donate alla Confraternita di S. Marta con lettere patenti datate Roma 11/4/1732. Furono presentate alla Curia Novarese per il riconoscimento dal Presitero G. P. Prandina a nome della Confraternita di S. Marta il 19/9/1732, contenute in "parvam thecam reliquiariam argenteam ovatam chrystallis ab utraque parte compactam" con il sigillo di Eusebio de Cianis, Vescovo di Massa e Principe di Populonia (Archivio Parrocchiale di Grignasco). Il reliquiario in oggetto, tuttavia, è presumibile che fosse già realizzato, insieme a quello dei SS. Graziano e Felino, e databile quindi, come l'altro, tra il 1719 e il 1726: i due reliquiari furono fatti costruire forse proprio per contenere uno la reliquia di S. Graziano e l'altro quella di S. Felino. Abbinate invece le due reliquie in un unico reliquiario fin dal 1726, quello in oggetto si rese disponibile ad ospitarne altre ed è probabile che almeno fino al 1749 contenesse solo quella di S. Liberato: entrambi erano collocati in quegli anni nei depositi per le reliquie della chiesa di S. Graziano (Archivio di Stato di Novra). L'attuale sistemazione delle reliquie nella teca, in sedi ovali incorniciate da volute e palmette ottenute con lamine metalliche incurvate, può esser più tarda ma certamente anteriore alla metà dell'Ottocento, quando l'arciprete Stella descrisse il reliquiario come fatto "a guisa di rami lateralmente alla nicchia sporgenti due angeli superiormente un crocino semplice attorniato da palme delle quali due verdi" che sono alti "onze 12 1/2" e provvisto delle attuali quattro reliquie; sul retro era "di legno e di color giallo, la nicchia è assicurata da due piccoli bindellisenza sigilli rossi (Archivio Parrocchiale di Grignasco). Ai sigilli si provvide evidentemente alla fine dell'Ottocento, dato che attualmente è visibile quello del Vescovo Pulciano. Circa l'autore si segnalano, in ambito valsesiano, i Torelli di Serravalle noti come scultori, intagliatori e doratori dalla fine del Seicento alla fine del Settecento e le botteghe degli Alberti e degli Zali a Boccioleto attive tra la metà dei Seicento e la metà del Settecento (C. Debiaggi, "Dizionario degli artisti valsesiani dal sec. XIV al XX", Varallo 1968). Il trasporto in casa parrocchiale è recente e dovuto a motivi di sicurezza
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100037922
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1985
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI ricettacolo, cartiglio superiore - Pal. S. Joseph - a penna - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0