altare, opera isolata - bottega piemontese (terzo quarto sec. XVII, sec. XIX)
altare,
1668 - 1668
Altare in legno e stucco, definito da due coppie di colonne tortili in stucco (finto marmo nero); superiormente è chiuso da stucchi dorati e da una lunetta in vetri policromi contenente il monogramma M. I. tra teste di cherubini. Lateralmente questa è chiusa da erme di cherubini di cornice ad una trabeazione con ornati vegetali. Coronamento a lunetta spezzata. Parte della mensa e del tabernacolo sono di fattura recente, ad imitazione delle parti preesistenti. Nella zona centrale, probabilmente a metà dell'Ottocento, è stata scavata ed affrescata una nicchia
- OGGETTO altare
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MATERIA E TECNICA
VETRO
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MISURE
Profondità: 380
Altezza: 600
Larghezza: 400
- AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
- LOCALIZZAZIONE Villanova D'asti (AT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'originale impianto seicentesco dell'altare è stato più volte rimaneggiato per esigenze devozionali e di culto. Venne eretto e dotato da Sebastiano Passerano nel 1668, come ricordano il Tomati e il Migliavacca (Archivio Parrocchiale), dedicandolo allAngelo Custode; un'icona con questo soggetto, ora nella cappella dirimpetto, era qui anticamente collocata: il tema iconografico e le misure della tela combaciano infatti perfettamente con le misure della cornice del vano aperto dopo il 1840, per fare posto alla statua dell'Immacolata. Di fattura ottocentesca, da porsi in relazione con i lavori di ristrutturazione intervenuti dopo il 1848, è l'ovale che corona tutto l'impianto con le lettere "I.C." intrecciate. La zona inferiore, comprendente la mensa ed i gradini, è stata rifatta probabilmente nell'anno 1890, quando il pavimento della cappella venne sostituito dal mosaicista Michele Crovatto, il medesimo che quattro anni dopo ha ripavimentato il presbiterio. Nell'Archivio Parrocchiale sono ricordati i lavori di riparazione interni, finanziati anche dal Comune, negli anni 1886, 1888, 1890. Il paliotto è da mettere in relazione con quello del terzo altare sinistro della medesima chiesa, dedicato a S. Giuseppe, che presenta le stesse volute intorno all'ovale centrale. La lunetta in vetri policromi è da collegarsi ad un'ulteriore fase di intervento motivata da un voto di tipo "militare" del 1936, da connettere alla guerra di Abissinia appena terminata. Dell'originario impianto rimangono quindi le due colonne tortili in gesso colorato e la struttura con gli stucchi. Se, come è probabile, anche l'altare venne fatto erigere dal Passerano dobbiamo assumere l'anno 1668 come quello di fondazione. Un modello prestigioso può essere indicato nell'altar maggiore della chiesa del Corpus Domini a Torino, eretto su disegno del Vitozzi e del Castellamonte. Indicativi del gusto degli anni 60-70 del XVII secolo sono l'altare di A. Pozzo, datato 1675-77 in S. Francesco Saverio a Mondovì (cfr. V. Viale (a cura di), "Mostra del Barocco Piemontese", vol. I, Torino 1963, tav. 106, scheda 23) e quello del Lanfranchi nella chiesa della Visitazione a Torino, eseguito intorno al 1669 (cfr. V. Viale (a cura di), "Mobili e intagli", in "Mostra del Barocco Piemontese", vol. I, Torino 1963, tav. 10a, scheda 12)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100037747
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI lunetta, in alto al centro - EX VOTO MILITARI CONQUISTA AO 1935-36 - lettere capitali - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0