Madonna del Rosario
La tela è composta da cinque strisce orizzontali, tagliate su tutti e quattro i lati, come denunciano le scenette estreme sui due bordi ed il taglio di alcuni personaggi. Tutta la zona d'angolo al di sotto del S. Domenico è stata rimaneggiata malamente non solo per la vistosa caduta di qualità dell'esecuzione, ma perchè è ben visibile l'ombra di un personaggio preesistente malamente cancellato per fare posto al prelato inginocchiato in primo piano. Accanto a lui sul bordo estremo fuoriesce dalla cornice una mano ed il bordo di un piviale. Nella fascia superiore anche il capo di Dio Padre è tagliato, come pure alcuni puttini agli angoli. Il personaggio in armatura dietro al Vescovo rimanda alla Battaglia di Lepanto mentre le fanciulle in preghiera possono essere tranquillamente considerate mogli e figlie degli oranti raffigurati sul lato opposto. La Madonna, avvolta in una nube chiarissima, giallo limone, ed attorniata dagli angeli che recano in mano il Rosario, poggia su una falce di luna; le fanno cornice i 15 Misteri del Rosario raffigurati entro tondi che fioriscono da un albero di rose
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 500
Larghezza: 275
- AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
- LOCALIZZAZIONE Villanova D'asti (AT)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il Migliavacca descrive questo altare come "decentemente ornato ex ligneis sculpturis deauratis cum insigni Icona" (1697). L'altare apparteneva alla Confraternita del Rosario, che probabilmente fu la committente di questa pala prestigiosa, fra le più belle della chiesa e del paese intero. La Confraternita possedeva anche una statua della Vergine che va identificata con quella attualmente collocata nel vano interno della cappella (Migliavacca). La committenza di questa pala si colloca all'interno di una più vasta iniziativa di carattere privato, che privilegiò sul finire del secolo XVI e all'inizio del successivo le opere del Moncalvo e della sua scuola, allora molto attivo in zona chierese. Nei decenni a cavallo dei due secoli, innumerevoli furono le pale raffiguranti questa Madonna, molte in zona chierese e astigiana. Se ne ricordano alcune: quella in S. Domenico a Chieri, del Moncalvo ad Asti, nella chiesa di S. Paolo, nella parrocchiale della vicina Riva presso Chieri, nella parrocchiale di Scandeluzza, come pure quella di S. Maria delle Grazie in Carignano, databile al 1617, della quale la nostra pare una copia. Ad avvalorare la tesi di un taglio sulla nostra opera, sia nella pala di Asti sia in quella di Carignano i gruppi di devoti sono più numerosi e si allargano maggiormente ai lati. Ci troviamo quindi di fronte ad un uso molteplice e da parte di autori diversi di uno stesso modello. Il complesso di motivi e criteri che distinguono e inquadrano l'immagine della Madonna del Rosario venne diffuso alla fine del sec. XVI dai Domenicani attraverso le confraternite controllate dallo stesso ordine. La nostra, infatti, secondo un'iconografia classica, vede nello sfondo la Battaglia di Lepanto e, schierati ai lati della Madonna, S. Domenico e S. Caterina. Un possibile riferimento per delimitare la personalità dell'autore può essere rappresentato da G. Alberini, allievo del Moncalvo, poichè il nostro ignoto esecutore è da collocarsi in un ambito moncalviano, ma non il è identificabile con il Moncalvo stesso. Potrebbe essere avvicinato ad Orsola Maddalena Caccia, figlia del pittore: di lei, ad Asti, nella già citata chiesa di S. Paolo, è una pala del Rosario avente il medesimo impianto iconografico. Non si può neppure tacere il nome di Orazio Cossali, pittore che svolse un ruolo rilevante nell'esecuzione di dipinti dedicati alla Madonna del Rosario. Indicative di questo autore sono le luci fredde che prediligono i toni del blu, del rosa perlaceo, lilla, viola, in singolare contrasto con l'orrido della roccia sporgente ad di là della quale si intravede la battaglia. Questa tela è l'unica fra quelle presenti nella chiesa, per quel che ne sappiamo, a non essere stata restaurata negli anni 1950-1960, essendo parroco don Guala
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100037739
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0