trofeo di armi
sovrapporta,
ca 1825 - ca 1831
Pagani Carlo (attribuito)
notizie prima metà sec. XVIII
Sovrapporta a chiaro oscuro in toni bianco crema, grigio beige entro cornice lignea sagomata e dorata con volute e tralci di acanto, ed ovoli al centro in alto e nel lato inferiore. Raffigura, con effetto trompe l'oeil, un tralcio d'acanto con due volute laterali che funge da sostegno ad una nicchia quadrata bordata da cornice a foglie lanceolate entro la quale, su basamento bianco, sono disposti un elmo con cimiero e visiera con decoro in basso rilievo raffigurante un cavallo, una sfinge ed un mostro alato su cimiero. Sullo sfondo, dietro scudo ovale, si scorgono lance ed uno stendardo sormontato da corona d'alloro
- OGGETTO sovrapporta
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MATERIA E TECNICA
carta/ pittura a tempera
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MISURE
Altezza: 145
Larghezza: 130
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ATTRIBUZIONI
Pagani Carlo (attribuito)
- LOCALIZZAZIONE Castello Ducale
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Le sei sovrapporte presenti nella stanza furono qui collocate in sostituzione di altrettante rimosse tra il 1808 (cfr. "Inventaire des effets qui ont été trouvés dans le Chateau d'Agliè . . . " in ASTO, Archivio Alfieri, m. 29 fasc. 6) e il 1826, quando nella "Camera di Parata" sono attestate "6 Sei chiambrane antiche in tinta gialdolina con cornice, profili ed ornamenti dorati e sopraporta in tela dipinta in chiaro oscuro" identificabili con queste in esame. La catena inventariale delle sovrapporte è incompleta perchè sorprendentemente assenti nelle descrizioni degli inventari più recenti, che però riportano il paracamino.L'attribuzione a Carlo Pagani è di Edith Gabrielli, che propone una datazione agli "ultimi cinque anni del regno di Carlo Felice", apparentemente in contrasto con i dati desunti dall'inventario del 1826 ma basata su pagamenti degli anni 1827-1828 (cfr. D. Biancolini - E. Gabrielli, "Il Castello di Agliè. Gli Appartamenti e le Collezioni", Torino 2001, pp. 25; 65-66). Le tele risalirebbero dunque alla fase di riarredo promossa da Carlo Felice e Maria Cristina e realizzata su progetto dell'architetto Michele Borda a partire dal 1825. Carlo Pagani, genovese, fu attivo anche in un altro importante cantiere decorativo commissionato da Carlo Felice e Maria Cristina negli anni 1819-1820, quello del castello di Govone, dove realizzò in diverse sale, talvolta in collaborazione con Andrea Piazza, dipinti a trompe l'oeil confrontabili con questi (cfr. Paolo Cornaglia-Laura Moro "Gli appartamenti del primo piano. Itinerario di visita e prospettive di restauro" in L. Moro, a cura di, "Il Castello di Govone. Gli appartamenti", Torino 2000, pp. 11-39). Come ricorda Franca Dalmasso "questi due artisti, quotati presso i contemporanei, soprattutto il primo, ma in seguito caduti in completa dimenticanza, vanno ora riemergendo grazie ai documenti" (cfr. F. Dalmasso, "Govone, residenza estiva di Carlo Felice e Maria Cristina. Lavori di rimodernamento tra il 1819 e il 1825", estratto da "Studi piemontesi", 1980, vol. IX, fasc. 2)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100036044
- NUMERO D'INVENTARIO s.n
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Complesso Monumentale del Castello Ducale, Giardino e Parco d'Agliè
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1989
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2002
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0