veduta della rocca di Cavour

dipinto, ca 1825 - 1827

Dipinto entro cornice lignea intagliata e dorata. Al centro della pianura percorsa da viottoli ombreggiati con campi color terra di Siena chiara e bruciata, si erge isolata la rocca ricoperta in parte da un manto boschivo, sovrastata da rovine architettoniche. Ai piedi si scorgono il piccolo agglomerato di case chiare e la chiesa di Cavour. La pianura retrostante sfuma nell'azzurrognolo delle montagne nello sfondo, il cielo è molto chiaro con nuvole rosate. In primo piano, accanto ad un grande albero con fronde rosse sulla destra, transitano una pastorella ed un ragazzino con due mucche

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 47
    Larghezza: 68
  • ATTRIBUZIONI Cignaroli Angelo (1767/ 1841)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Cignaroli Vittorio Amedeo (torino 1797/ 1841)
  • LOCALIZZAZIONE Castello Ducale
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto, attribuito nella scheda cartacea di Barbara Fioravanti a Vittorio Amedeo Cignaroli con datazione 1790-1799, fa parte di una serie di vedute di luoghi e città degli Stati del Re di Sardegna parzialmente pubblicata da Alberto Cottino in occasione della mostra "Vittorio Amedeo Cignaroli. Un paesaggista alla corte dei Savoia e la sua epoca" alla Fondazione Accorsi di Torino nel 2001. Cottino riferisce che il ciclo si compone di 38 vedute ma abbiamo riscontrato che in castello ne rimangono dieci e nel Palazzo Chiablese di Torino trentuno, per un totale quindi di 41 tele. Negli inventari storici il numero complessivo delle opere attribuite ad un generico "Cignaroli" oscilla tra le 22 registrate nel 1826 e le 44 del 1855. Dalla consultazione delle carte in Archivio di Stato è emerso un documento molto importante: si tratta di un pagamento ad "Angelo Antonio Cignaroli in corrispettivo di numero quarantaquattro quadri formanti una collezione di vedute dei Reali Castelli, Ville, e Paesaggi, destinati per ornamento del Reale Castello d'Agliè.. £. 6.600" (cfr. ASTO/ Casa di S.M. Conto del Patrimonio Particolare di S.M. Esercizio 1827, reg. n. 4368 mandato n. 40). Le tele comprate per Agliè erano dunque in origine 44 e la loro esecuzione risale probabilmente a pochi anni prima del pagamento. Si può ipotizzare che un primo gruppo di vedute sia stato consegnato poco prima del 1826, quando risulta ritirato dal Guardamobili e non ancora allestito, ed un successivo a ridosso dell'emissione del pagamento. Tre vedute sono andate disperse nei vari spostamenti subiti dalle tele, undici delle quali furono trasportate da Torino ad Agliè nel 1888 (cfr. registro in ASTO/ Duca di Genova, Tenimento d'Agliè, m. 64). In passato attribuite a Vittorio Amedeo, le vedute sono opera quindi del figlio di questi, Angelo Cignaroli, nato a Torino il 13 ottobre 1767 e morto ivi il 24 maggio 1841. Probabilmente il regio pittore <> dipinse nel corso della sua lunga carriera molte altre vedute simili, alcune in collezioni private, ispirandosi ad alcuni paesaggi delineati dal padre e tradotti in incisioni (ricordo la serie delle "Delizie Reale e di situazioni bellissime" databili al 1797 circa pubblicata da Ada Peyrot nel 1965, conservata in Biblioteca Reale e in Galleria Sabauda). Si conservano alcuni disegni e mi riferisco in particolare ad un album miscellaneo in Biblioteca Reale contenente l'acquerello firmato e datato "Angelo Cignaroli f. 1794" rappresentante la Gola di Saorgio. Secondo Cottino la vera vocazione di Angelo Cignaroli sarebbe proprio "quella di vedutista, in genere di città sabaude viste in paesaggi panoramici, caratterizzate da una particolare grafia pittorica minuta e insistita, ma anche da intonazioni cromatiche delicate e lievi. Questo particolare approccio denota una visione più razionale se non realistica del paesaggio rispetto all'Arcadia di Vittorio Amedeo. in stretto interscambio con la nuova visione del mondo" di fine Settecento (cfr. A. Cottino, a cura di, "Vittorio Amedeo Cignaroli. Un paesaggista alla corte dei Savoia e la sua epoca", catalogo della mostra, Torino 2001, pp. 33-34). In bibliografia sono indicati il catalogo della mostra "Cultura figurativa e architettonica negli stati del Re di Sardegna 1773-1861", in cui Marco Rosci dedicò una scheda alla serie di "Vedute di città, castelli e ville negli Stati del Re di Sardegna" (a cura di E. Castelnuovo-M. Rosci, Torino, 1980, v. III pp. 1243-1245 cat. n. 1380), ed il saggio di Edith Gabrielli, che indica la data 1827 per l'acquisto di alcune tele da parte di Carlo Felice ed elenca le dieci rimaste in castello (cfr. "Le decorazioni e gli arredi" in D. Biancolini - E. Gabrielli, a cura di, "Il Castello di Agliè. Gli Appartamenti e le Collezioni", Torino 2001, pp. 80-81, n. 482 p. 102)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100035993
  • NUMERO D'INVENTARIO 1069
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Complesso Monumentale del Castello Ducale, Giardino e Parco d'Agliè
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2002
    2006
  • ISCRIZIONI retro, telaio, su etichetta incollata - Vue de la Roque de Cavour et son village au dessous [iscrizione non riscontrata nel corso della revisione] - corsivo - a penna - francese
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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