reliquiario a teca a urna,

L'urna poggia su quattro piedini a forma di zampa di animale. Il corpo inferiore, a forma di piramide rovesciata, poggia su una cornice a due scalini in legno dorato ed è definito sui bordi da due ghirlande vegetali. Sulla faccia anteriore, coincidente con lo sportellino, sono applicati i Simboli della Passione, in legno scolpito e dorato. Su una cornice in legno dorato, definita alle estremità da aggettanti decorazioni a voluta, pggia il corpo superiore, anch'esso a forma di tronco di piramide. Sulla faccia anteriore sono applicate decorazioni in legno scolpito e dorato con altri simboli della passione. Analoga è anche la decorazione degli spigoli con festoni di foglie d'alloro. In alto, sorretto da un listino in legnodipinto di giallo, si innesta un motivo a raggiera con al centro il Sacro Cuore in legno argentato e dorato. Il retro è in legno grezzo

  • OGGETTO reliquiario a teca a urna
  • MATERIA E TECNICA legno/ intaglio/ doratura/ argentatura/ pittura
  • ATTRIBUZIONI Prinotti Ditta (notizie Ante 1948)
  • LOCALIZZAZIONE Vicoforte (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'urna reca sul retro l'etichetta del laboratorio artigiano Prinotti, fondato a Mondovì nel 1880 e scioltosi nel 1948 (E. Billò, "Artigiani e artisti a Mondovì", Mondovì 1978); del laboratorio, molto attivo nella zona, restano numerosi oggetti, tra cui ad esempio una piramide portacandele in legno dorato conservata nello stesso Museo, che presenta analoghe decorazioni. Dal punto di vista stilistico la teca ripropone motivi decorativi già ampiamente diffusi all'inizio del XIX secolo, quali ad esempio il festone a foglie d'alloro che profila gli spigoli, i peducci a forma di zampa di leone, l'intaglio spesso e quasi insistito con cui sono resi i simboli della passione. L'urna presenta ad esempio discrete analogie con una pace in argento dorato del Tesoro di S. Giovanni in Laterano a Roma, datata entro la prima metà del secolo e attribuibile a P. P. Spagna, attivo tra il 1816 e il 1861, dove compaiono le stesse ghirlande e la stessa forma dei peducci (M. Andaloro, in "Tesori d'arte sacra di Roma e del Lazio dal Medioevo all'Ottocento", catalogo della mostra, Roma 1975). Peducci a forma di zampa di leone compaiono inoltre frequentemente in ambito piemontese sia nella produzione degli argentieri sia in quella degli intagliatori. Si veda ad esempio il tavolo conservato presso il Castello di Agliè, datato intorno al 1830 ed attribuito ad un artigiano ligure e piemontese (E. Castelnuovo-M. Rosci (a cura di), "Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna. 1773-1891", catalogo della mostra, Torino 1980). La presenza di questi elementi, legati ad un gusto più antico suggerisce di legare laproduzione dell'urna al primo periodo di attività del laboratorio, quando cioè vi operava il fondatore Costantino Prinotti (1858-1911)
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034533
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI retro, su targa avvitata - PREMIATO LABORATORIO/ IN SCOLTURA INDORATURA E DECORAZIONE PER CHIESA/ PRINOTTI COS.NO/ CASA FONDATA NEL 1880/ MONDOVI', CORSO DELLO STATUTO 15 -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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