Annunciazione
Le aste, argentate, sono formate da quattro pezzi saldati: anelli rilevati nascondono le giunture; raggi dorati e nuvole argentate sono avvitati tra loro in basso e incastrati gli uni sulle altre in modo da tenersi reciprocamente a posto; sono inseriti in un foro del collare del capitello. La colomba è avvitata e fermata ai raggi da un bullone. La due figure sono infisse nel collare del capitello con delle viti: l'appoggio è favorito dalla forma delle nuvole, che abbracciano il capitello. Le figure sono in metallo fusto, raggi e nuvole in lamina sbalzata. L'angelo, a sinistra, è in ginocchio su una gran nuvola tondeggiante, il braccio destro alzato, il fiore nella sinistra, le ali aperte; la Vergine è in ginocchio, a destra, su un gradino, il piede sinistro scivolante su nuvole verso l'esterno, la destra sul petto, la sinistra indietro, il capo chino. Il capitello dell'asta è costituito da un collare di foglie di alloro legate a corona da un nastro, retto da uno svaso argentato, ornato di foglie diritte uscenti da un anello rigonfio
- OGGETTO mazza di confraternita
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MATERIA E TECNICA
metallo/ cesellatura/ sbalzo/ fusione/ laminazione/ argentatura
ottone/ fusione
- AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
- LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Sono visibili interventi destinati a fissare i pezzi fra loro, attuati con viti sproporzionate ed eseguiti in epoca imprecisata. Cinque "pastorali con immagine di M. V. Annunziata coll'Angelo e Spirito Santo in tutto rilievo con contorno di raggi e nubi dorate ed argentate coi bastoni in legno argentato e rispettive bussole e colle custodie in pelle e flanella" sono elencati come in "buon stato" fra i "mobili e arredi di esclusiva proprietà della Confraternita dell'Annunziata di Torino" nell'inventario del 1902 relativo alla cessione della chiesa e della casa della confraternita stessa alla parrocchia - e per essa al parroco Tommaso Bianchetta. Delle custodie non c'è più traccia i bastoni - non di legno, tuttavia - sono ancora cinque, ma uno manca del gruppo dell'Annunciazione; gli altro quattro restano pressoché interi. Tutti e cinque sono citati come "d'argento" e "con suoi bastoni argentati" nell'inventario dei beni della confraternita dell'agosto 1782 (n. 27, p. 5). Si tratta con ogni probabilità dei pastorali fatti dopo il 1734 (cfr. Torino, Archivio della Confraternita della SS. Annunziata, c/o dott. G. Cardellino, via Giulia di Barolo, 3, Ordinati, 28/02/1734, p. 52) in sostituzione di quelli andati alla Zecca su ordine regio nell'ottobre 1733, che erano stati fatti fare a Stefano Meissonier nel 1712-1713 (cfr. Ibidem, Conti del tesoriere Antonio Corte, 1708-1713, n. 160). Tra le spese documentate nei Conti dei Tesorieri della Confraternita, infatti, negli anni 1750-51 (Ibidem, Scaricamento, cap. 2, n. 16) è indicato un pagamento di L. 170.2.9 per tre pastorali d'argento, al 16 aprile 1751, ad Andrea Boucheron e in un libretto di appunti di "ordinati antichi" dal 1728 in avanti, al 14 febbraio 1751 si legge la decisione di fare "due pastorali simili alli due già fatti", utilizzando per uno di essi "l'argento di tre sargentini". L'identificazione pare tuttavia problematica, poiché capitello e gruppo non recano marchi d'argentiere e di Zecca; poiché l'indicazione "d'argento" rimane nel 1782 e successivamente sono citati interventi di aggiustature di pastorali (1787, 22 marzo, è pagato l'argentiere Dughè, e il 7 settembre 1789 l'argentiere Carera, cfr. Conti di Sacrestia 1783-90), è possibile che i cinque pastorali esistenti siano stati ricomposti e parzialmente rifatti. Essi sono infatti di notevole eleganza e suggeriscono una cultura di secondo Settecento, già sensibile a moduli classici, più evidenti nel capitello a fogliami e corona d'alloro, ma presenti anche nella simmetria dei gesti e della posizione dell'Angelo e della Vergine. Una qualche affinità con l'Ostensorio descritto nella scheda n. 0100034510, sia per il tipo delle nuvole e dei raggi (comune, del resto) sia per il disegno della colomba, affine al Pellicano inserito nel piede dell'ostensorio stesso, sia per il disegno delle figure, che pare esprimere qualche eco dei moduli del Beaumont, indurrebbe a collocare i pastorali tra il sesto e il settimo decennio del XVIII secolo; il disegno del capitello, invece, suggerirebbe una collocazione assai più avanzata. Ulteriori ricerche fra i documenti della Confraternita potranno forse rispondere a questi dubbi
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034467
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0