ostensorio a raggiera,

Consta di due parti visibilmente diverse: una base e un fusto in argento sbalzato, su cui è montato un ostensorio a raggi dorati, disposti intorno ad una teca a goccia, circondata da una doppia fascia di pietre rosate incastonate. Sui raggi è avvitato un doppio ramo d'ulivo, in metallo bianco, ornato di alcune pietre e culminante, in alto, intorno ad una piccola croce di granati scuri. Il sostegno, retto da un'anima in legno nella base, ha pianta circolare, con piede a gradino liscio, bombatura a foglie e frutti, altro gradino liscio e montante a spicchi sbalzati e fiorami alternati a tre grandi teste di cherubini in bronzo dorato. Una corona di foglie segna il passaggio al fusto, cartterizzato da una coppa a foglie baccellate, una presa liscia interrotta da tre riquadri con palme e nodo bombato, ornato di tre piccoli cherubini in bronzo dorato

  • OGGETTO ostensorio a raggiera
  • MATERIA E TECNICA argento/ cesellatura/ sbalzo/ fusione/ laminazione/ punzonatura/ doratura
    pietre artificiali
    bronzo/ fusione/ cesellatura/ doratura
    LEGNO
  • ATTRIBUZIONI Lanza Giuseppe (notizie 1825-1827)
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I marchi del secondo titolo dell'argento e della Zecca di Torino collocano l'esecuzione del sostegno del raggio a Torino tra il 1824 e il 1872; il punzone dell'argentiere non è leggibile con assoluta certezza, ma a confronto con i modelli riportati dal Bargoni (cfr. A. Bargoni, Mastri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino, 1976, L 13-L 14) potrebbe essere identificato con l'impronto dell'argentiere Giuseppe Lanza, citato in un atto del Vicariato del 1843, anno in cui depositò il punzone a Torino. La fattura un po' grossolana, la sovrabbondanza degli elementi decorativi, giustapposti senza rigore, riconduce al gusto neobarocco della tarda età albertina, ma fa anche pensare ad un'opera eseguita con criteri di serie, La parte superiore dell'ostensorio, visibilmente diversa per stile e fattura, è saldata al sostegno in modo da sottolineare la differenza e pare corrispondere ad un gusto decorativo più mosso e fantasioso, pur non essendo di qualità particolarmente notevole. Nel registro delle spese parrocchiali dal 1835 al 1891 (Torino, Chiesa della SS. Annunziata, Archivio Parrocchiale, Inventario delle spese intorno agli arredi s. mobili, lingerie, o fatti nuovi o riparati o regalati alla Par. a dall'anno 1835 all'anno 1891, numeraz. Aggiunta p. 26, n. 9), il curato L. Fantini annotava, al n. 9 dell'anno 1845: "fatto nuovo ed in argento il piede dell'antico raggio colla sua custodia, come da lista Colla L. 244". La "lista Colla" è una delle fatture intestate al primo parroco dell'Annunziata, conservata nell'Archivio Parrocchiale, la n. 181: "Lavori fatti per conto e d'ordine del Sig.r Teologo D. Fantino curato della p. Annunziata dalli Scultori e Fonditori in Metalli di S.M. Giovanni Colla e Comp.a" è datata 30 9bre 1844 e riguarda "Un piede di Raggio, compreso la montatura, viti, etc. e riparazioni intorno ai Rayons, fattura; Provvista e pulitura di pietre, item argento onc. 18,8 a 6L. l'oncia; Doratura del Rayon; Provvista dell'astucchio; idem di 6 teste in bronzo dorato a 7 l'una" per un totale di L. 344, dalle quali vennero dedotte L. 99.41 per recuperi d'argento e oro da oggetti dati dal parroco, con una spesa quindi di L. 244.59. La quietanza, apiè di pagina, è del 5 dicembre 1844. La descrizione dei lavori corrisponde all'aspeto dell'ostensorio in questione, anche nei particolari, e l'identificazione appare certa. La discordanza del punzone dell'argentiere, che non assomiglia per nulla a quelli usati dai vari componenti della famiglia Colla segnalati da Bargoni (op. cit. 1976, ad voces) non sembra dato insormontabile. I Colla provvedevano anche materiali eseguiti da altri; nella loro fonderia in metalli, premiata all'Esposizione del 1838, lavoravano certamente con altre persone qualificate. Del Lanza il Bargoni non fornisce ulteriori notizie, a parte l'atto del Vicariato e il deposito del punzone nel 1843, ma è verosimile che oggetti con il suo marchio siano stati utilizzati e venduti da altri. L'ostensorio pone ancora un problema: di quale "antico raggio" si tratta? Nell'inventario compilato in occasione della traslazione della parrocchia dei SS. Marco e Leonardo (Torino, Chiesa della SS. Annunziata, Archivio Parrocchiale, cassetta Atti e memorie, Inventario della Confraternita per la traslazione della Parrocchia dalla Chiesa dei SS. Marco e Leonardo alla Chiesa della SS. Annunziata, n. 107) è citato "un raggio per la benedizione col piede di rame", che potrebbe essere quello cui apparteneva il raggio dell'oggetto attuale, ma negli altri inventari e documenti nessuna citazione corrisponde; è difficile, pertanto, andare al di là di una collocazione settecentesca per il "raggio" propriamente detto
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034464
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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