paramento liturgico, insieme - manifattura tedesca (primo quarto sec. XIX)

paramento liturgico, post 1823 - ante 1823

Il paramentale si compone di una pianeta una stola ed un manipolo

  • OGGETTO paramento liturgico
  • MATERIA E TECNICA argento filato/ trama lanciata/ merletto a fuselli
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Tedesca
  • LOCALIZZAZIONE Oleggio (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il paramentale proviene dal fondo tessuti dell'ex Museo Diocesano di Novara, parzialmente depositato ad Oleggio dal 1981a cura della Commissione d'arte Sacra della Curia novarese (Comunicazione orale p. Augusto Mozzetti, parroco di Oleggio, don Teresio Brustio, don Tino Temporelli membri della Commissione). Per l'istituzione del Museo diocesano si fa riferimento alla scheda cartacea n. 307. Il biglietto appuntato - scritto al momento del trasferimento - indica la parrocchia di provenienza, in questo caso Toceno (Comunicazione orale don Tino Temporelli). Per il completamento delle notizie fornite dalle iscrizioni poste sulla pianeta non sono stati rintracciati dati d'archivio. Le indicazioni degli inventari redatti in occasione delle visite pastorale condotte dal vescovo di Novara si sono rivelate troppo generiche per l'individuazione del parato. Uno dei committenti potrebbe riconoscersi nella figura di Giovan Battista Ciolina di Antonio mercante di sete, che versa £. 1423 in data 25 maggio 1800 alla chiesa parrocchiale di S. Antonio per i lavori di ampliamento della stessa avviati poi nel 1801, sino al 1806 che invia offerte alla syessa chiesa attraverso il Parroco ed altri compaesani che incontra a Francoforte in occasione della fiera annuale (Archivio di Stato di Novara, Dipartimento dell'Agogna, n. 699, "Libro della chiesa Parochiale di S. Antonio Abbate di Toceno, pp. 109, 112; G. Barlassina - A. Picconi, Novara Sacra, Novara 1933, p. 225; per la tradizionale emigrazione ossolana nelle località nord europee nella prima metà del XIX secolo: C. Cavalli, Cenni statistico storici della Valle Vigezzo, Torino 1845; G. De Maurizi, L'Ossola e le sue valli. Guida ufficiale storico descrittiva itineraria, Domodossola 1931). Non si è potuto invece documentare la relazione esistente tra i Ciolina, indicati come "negozianti di stoffe" (Cavalli, 1845, Tomo I, p. 50, tav. XVII) e Zanoli, cognome diffuso a Toceno verso la fine del XVIII secolo e l'inizio del successivo, relazione esistente in base alla scritta sulla fodera della pianeta. La tipologia tecnica delle fasce laterali della pianeta di Toceno è da collegare a quella del tessuto della pianeta a fondo giello e oro della chiesa collegiata di Arona, datata 1800-1829 (E. Bazzani, Scheda 25, in D. Devoti - G. Romano (a cura di), Tessuti antichi nelle chiese di Arona, Torino 1981, pp. 207-209). Il motivo decorativo del tessuto dello stolone centrale è invece da confrontare con il frammento n. 3 della collezione Gandino conservato presso il Museo Civico di Modena, di produzione francese dell'ultimo quarto del XVIII secolo (E. Bazzani, Velluti di seta, in D. Devoti - G. Romano (a cura di), Tessuti antichi nelle chiese di Arona, Torino 1981, pp. 86-87, fig. 3: "si tratta di stoffe molto graziose a motivi geometrici o a minute decorazioni di fiori e foglie disposte in verticale con effetti di rigatura") e per il disegno a ridotto rapporto (il rapporto del tessuto modenese è cm. 1.3x1.3, quello del tessuto di Toceno cm. 1.2x1.2) pur differendo per la tipologia tecnica: il reperto modenese è in velluto tagliato a tre corpi, fondo laminato, quello novarese in messicana laminata. Mentre per i tessuti modenese e novarese è ipotizzata una manifattura francese, per il parato di Toceno si potrebbe propendere per una produzione tedesca, suggerita dalla attività commerciale dei Ciolina Zanoli a Francoforte. La tradizionale dipendenza della produzione tessile tedesca dalla Francia, e in particolare da Lione, nel XVIII secolo (D. Devoti, L'arte del tessuto in Europa, Milano 1974, p. 237) potrebbe giustificare l'analogia dei tessuti del paramento conservato ad Oleggio con quelli prodotti in Francia conservati ad Arona e Modena. L'esistenza di altri paramenti di manifattura tedesca presso alcune chiese vigezzine - citati da Barlassina e Picconi - confermerebbe l'importazione di doni da parte degli immigrati ossolani-vigezzini dalle località ove si svolgeva la loro attività lavorativa. Si cita, ad esempio, "una ricca ed artistica pieneta a rilievi d'oro e d'argento con relativo paliotto, lavoro eseguito a Monaco di Baviera e donato dal frate Giulio Farina" alla chiesa parrocchiale di S. Maria Maggiore (Barlassina - Picconi, 1930, p. 197)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034333-0
  • NUMERO D'INVENTARIO 25/V
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI Su etichetta adesiva fermata da un punto metallico alla pianeta - Toceno - lettere capitali - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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