pianeta, opera isolata - manifattura italiana (fine/inizio sec. XVII, secc. XVIII/ XIX)

pianeta 1790 - 1810

La pianeta è composta da n. 10 pezze di due tipi di tessuto. Galloni (h. cm. 3.5 e 1) eseguiti al telaio, in seta e lino (?) color bianco/rosa e marrone, per la seta. Fodera: tela di lino di colre blu tinta a pezza e cerata. Sulla fascia centrale posteriore il disegno del tessuto presenta due motivi vegetali analoghi che si susseguono alternativamente in teorie verticali. Un motivo è definito da uno stelo ricurvo con melagrana, da un rametto con tre fiori e da una foglia alternato a un motivo più piccolo composto da un fiore e una foglia uniti in uno stelo. Sul fondo avorio risaltano i disegni policromi. Messicana: R.d.d. cm. 10x9. Ordito: uno di fondo in seta avorio. Uno di pelo in seta policroma. Trame: una di fondo in lino color avorio. Costruzione tecnica: l'armatura di fondo è in taffetas, realizzato da un ordito e da una trama in seta avorio; il disegno è definito da un ordito di pelo, in seta policroma, fermata dai fili della trama di fondo, secondo le esigenze del motivo decorativo. Le fasce laterali e quella centrale anteriore presentano come motivo decorativo un fitto intreccio di fiori di cardo, di garofani, di anemoni e di pigne. Tela: taffetas stampato per impressione a caldo. R.d.d. cm. 39x28. [continua nel campo Osservazioni]

  • OGGETTO pianeta
  • MATERIA E TECNICA seta/ messicana
    filo di lana
    filo di lino
    lana/ tela/ stampa
    seta/ impressa
    seta/ lavorazione a telaio
    SETA OPERATA
    seta/ taffetas
  • MISURE Altezza: 118
    Larghezza: 73
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
  • LOCALIZZAZIONE Oleggio (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La pianeta proviene dal fondo tessuti dell'ex Museo Diocesano di arte sacra di Novara, depositato parzialmente dal 1981 presso il Museo d'arte religiosa di Oleggio, a cura della Commissione d'arte sacra della stessa Curia novarese (rif. oralm. da p. Augusto Mozzetti, parroco di Oleggio, e da Don Teresio Brustio e da Don Tino Temporelli, membri della citata commissione; per le vicende del Museo Diocesano si rimanda alle note in fondo alla chiesa). La sola indicazione del luogo di provenienza e della località indicata sul biglietto, secondo Mons. Angelo Stoppa, attuale responsabile dell'Archivio Storico Diocesano e già promotore dell'istituzione del Museo Diocesano, confermerebbe la provenienza del reperto dall'Oratorio di S. Marta di Borgosesia (la località, pur trovandosi in provincia di Vercelli, dipende dalla diocesi novarese (Barlassina-Picconi, n Novara Sacra, Novara, 1933, anche per le vicende dell'oratorio di S. Marta). La pianeta non è però riconoscibile nelle descrizioni dei paramenti annotati negli inventari dell'oratorio citato. Si ricorre, quindi, a raffronti bibliografici. Il tessuto delle fasce laterali, utilizzato per la maggior parte della confezione della pianeta, per il motivo a fitto intreccio, impone confronti con motivi decorativi diffusi nel XVI secolo (si rimanda a D. Devoti, L'arte del tessuto in Europa, Milano, 1974, figg. 101, 107, 111, 112) e nella prima metà del XVII secolo (cfr. B. Markowsky, Europaische Seidengewebe des 13-18 Jahrhunderts, Colonia, 1976, figg. 274-275). Per il motivo decorativo delle fasce centrali si fa riferimento ai tessuti della prima del XVII secolo pubblicati da B. Markowsky, op. cit., figg. 297-290 e da J. Silvestri, scheda n. 4, in D. Devoti-G. Romano (a cura di), Tessuti antichi nelle chiese di Arona, catalogo della mostra (Torino, Mole Antonelliana, novembre-dicembre 1981), Torino, 1981, pp. 132-133, pur se realizzate con tecniche diverse. Per i galloni si segnala l'analogia tecnica e quella dei filati con quelli del parato liturgiso secentesco della chiesa collegiata di Arona (J. Silvestri, scheda n. 3 in D. Devoti-G. Romano (a cura di), op. cit.1981, pp. 128-131). Per i motivi decorativi la pianeta potrebbe essere ascrivibile alla prima metà del XVII secolo, ma la tipologia di realizzazione della fascia centrale posteriore, messicana, documentata, dalla prima metà del XVIII secolo (cfr. E. Bazzani, scheda n. 21, in D. Devoti-G. Romano (a cura di), op. cit.1981, pp. 190-193) e la tecnica di stampa per impressione a cera, di cui ancora poco si conosce (se non in alcune testimonianze dell'inizio del XIX secolo, presso il Museo olegges e presso qualche famiglia del luogo), suggerirebbero una manifattura di ambito piemontese o lombardo, comunque italianp, del XVIII secolo o dei primi decenni del secolo successivo. (si segnala anche la preziosità del gallone di cm. 3.5 di altezza, tessuto con una tecnica che lo fa apparire un pizzo)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034311
  • NUMERO D'INVENTARIO 3/ v
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI su biglietto di carta - S. Marta-Borgosesia - corsivo - a penna -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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