velo di calice, opera isolata - manifattura italiana (prima metà sec. XVIII)

velo di calice post 1700 - ante 1749

Il velo da calice è composto da una pezza di tessuto bordata da un gallone con frange e festone, di colore giallo, cucito a mano, e con grande croce centrale definita da due liste di tessuto verde chiaro, applicato con cuciture a macchina. Disegno: il motivo decorativo non è leggibile per intero. Grandi foglie lanceolate e dentellate, accostate fra loro a X, con altre foglie lobate e bacche di dimensioni più piccole, sono poste simmetricamente in una grande composizione vegetale. Damasco Gros de Tours. r.d.d.; n.r.x n.r. Orditi: uno di fondo in seta verde, 65 fili/cm; trame: una di fondo in seta verde, 24 colpi/ cm. Costruzione tecnica: il damasco è costruito dalle due armature raso da 8 e da un natté, realizzate da un ordito di fondo e da una trama di fondo, entrambi in seta verde. Il natté definisce le foglie, il raso da 8 funge da fondo e delinea la nervatura delle stesse. La croce applicata, è realizzata in taffetas (un filo d'ordito in seta verde, una trama di fondo in seta gialla). Galloni: (cm. 2) al telaio, in seta gialla. Fodera: raso da 5 (realizzato da un filo d'ordito e uno di trama, entrambi in fibra sintetica (?) cremisi

  • OGGETTO velo di calice
  • MATERIA E TECNICA filo di seta/ lavorazione a telaio
    seta/ damasco
    seta/ gros de Tours
    seta/ raso
    seta/ taffetas
  • MISURE Altezza: 55
    Larghezza: 46.5
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Italiana
  • LOCALIZZAZIONE Oleggio (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il velo da calice proviene dal fondo tessuti dell'ex-Museo Diocesano d'arte sacra di Novara, depositato parzialmente, dal 1981, presso il Museo d'Arte religiosa di Oleggio, a cura della Commissione d'Arte Sacra della stessa Curia vescovile di Novara (rif. oralmente da padre Augusto Mozzetti, parroco di Oleggio, da don Teresio Brustio e da don Tino Temporelli, membri della citata commissione per l'istituzione del Museo Diocesano d'Arte Sacra). La mancanza di allegati al reperto analizzato, accertata al momento della compilazione della presente scheda, non permette di risalire al luogo originario di provenienza. Anche la consultazione dell'"Inventario Artistico-Diocesi di Novara" presso la Curia Vescovile novarese, ha dato esiti negativi. Si ricorre, quindi, a confronti con tessuti analoghi, ma noti, per la datazione del tessuto. Il rapporto di disegno, non rilevabile, ma molto ampio in quanto superiore alle dimensioni stesse del velo da calice, collega il reperto a modelli tardo seicenteschi (cfr. A. M. Aguzzi-M. Baiardi, Appunti per una storia del tessuto d'arte barocca in Lombardia e in Piemonte, in "Arte Lombarda", VII, 1962, p. 141). Le foglie polilobate, con venature interne e quelle lanceolate rimandano ad esempi della prima metà del XVIII secolo (cfr. D. Devoti, L'arte del tessuto in Europa, Milano, 1974, figg. 163 e 164). L'irregolarità del tessuto e, in particolar modo, quella del filato della trama, e la tecnica, al telaio a mano, suggeriscono un'esecuzione in ambito locale, o italiano. La fodera, in fibre sintetiche, e le cuciture meccaniche suggeriscono una sistemazione recente del reperto, probabilmente in periodo anteriore alla riforma dei riti degli anni'60 di questo secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034301
  • NUMERO D'INVENTARIO 64/V
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

ALTRE OPERE DELLO STESSO PERIODO - post 1700 - ante 1749

ALTRE OPERE DELLA STESSA CITTA'

ALTRE OPERE DELLO STESSO AMBITO CULTURALE