dossale, insieme - ambito piemontese (sec. XVII)
il dossale è in stucco dipinto di colore verde oliva, con parti ornamentali sottolineate dalla doratura. In basso due pilastrini, situati ai lati dell'altare, fungono da base a due colonne, con capitello eclettico, abbracciate da una mezza figura d'angelo emergente da un motivo a voluta che si trova circa alla metà delle lesene, anch'esse su pilastrino, che servono da sfondo alle colonne antistanti. Angeli a mezzo tondo sostengono una ghirlanda finta in oro, che si staglia sul verde scuro delle colonne. Alla sommità di tali colonnine si appoggia un timpano spezzato, sulle cui alette si adagiano due figure di angeli, reggenti l'uno un bastone pastorale, l'altro una mitra. Fra le due alette del timpano si apre una finestra leggermente centinata, con cornice ornata da motivi fitomorfi, volute e teste cherubiche. Nella parte inferiore della cornice vi è una sorta di cartiglio, pare in stucco, recante una scritta in caratteri chiari su fondo scuro
- OGGETTO dossale
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MISURE
Altezza: 640
Larghezza: 380
- AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
- LOCALIZZAZIONE Chieri (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE il dossale d'altare della seconda cappella a sinistra, dedicata a Sant'Onorato, sulla cui venerazione non è stata reperita alcuna documentazione d'archivio, può fare risalire nella sua struttura originaria alla metà circa del XVII secolo. Tipicamente secentesca appare infatti non solo la struttura del dossale, ma soprattutto la decorazione a stucco, là dove non è stata troppo alterata dai lavori di restauro di primo '900: si vedano in questo senso, le due belle mezze figure di angeli che abbracciano la colonna, metaforicamente, emergenti da un panneggio che si trasforma in volute. Si veda inoltre tutta la decorazione della cornice della finestra che sovrasta l'ancona, con le testine paffute d'angeli di una fissità d'emblema e con un ornato, ancora lontano da grazie e levità settecentesche. I due angeli che siedono alle estremità del timpano spezzato, forse i più deturpati del restauro, mostrano il pastorale la mitra, gli unici due elementi oggi presenti nella cappella che alludono alla dignità episcopale del Santo cui la cappella è dedicata, Sant'Onorato. Si ignora per quale motivo tale santo venne scelto come patrono dei "prestinai" panettieri di Chieri, i quali nel 1660 fecero edificare in suo onore questo altare, come attestava un'iscrizione dedicatoria, riportata anche dal Bosio (cfr. A. Bosio, Memorie storiche-religiose e di belle arti del Duomo e delle altre Chiese di Chieri, Torino, 1880) ed oggi scomparsa. Questo dato documentario viene in tal modo a suffragare la datazione proposta per la costruzione dell'ancona. All'inizio del secolo XX è stato attuato un pesante intervento di restauro che ha almeno in parte stravolto i caratteri originari dell'ancona , con una pesante riverniciatura dell'insieme e con il rifacimento ameno parziale di alcune parti: risulta soprattutto evidente l'intervento sui due angeli che siedono sulle alette del timpano. Tale restauro, ricordato nella scritta presente nella cartella che si trova nella parte inferiore della cornice della finestra soprastante l'ancona, venne compiuto sotto il patrocino del canonico Don Giuseppe Olivero, parroco di San Giorgio dal 1896, che fra il 1900 ed il 1904 attuò una consistente campagna di ammodernamento e di restauro della Chiesa (cfr. scheda 16)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034128
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2007
- ISCRIZIONI nella cartella, nella parte inferiore della cornice della finestra - HANC HARAM DIVU ONORATO/ RESTAURANDAM CURAVIT/ CAN. CURATUS HUIUS PARAECLAE/ ANNO DIMINI 1901 - lettere capitali - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0