resurrezione di Cristo

dipinto, 1650 - 1699

Al centro è la figura di Cristo che s'innalza gloriosamente dal sepolcro, mentre ai lati si dispongono le figure dei soldati abbacinati

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 50
    Larghezza: 60
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
  • LOCALIZZAZIONE Borgomanero (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE I lavori per l'erezione della cappella del Rosario iniziarono nel 1615 (Archivio Parrocchiale Borgomanero, Libro della Tesoreria della Compagnia del SS. Rosario (1598) ed erano già terminati nel 1617, quando venne compilato l'inventario della Compagnia. Nella descrizione contenuta nell'Inventario si legge tra l'altro: "Capella fabricata di nuovo...con opera fatta in volta, tutta ornata di figure et fiorami à stucco, et oro con li quindeci misterii del San.mo Rosario depinti nell'arco, et lati di detta Capella" (Archivio Parrocchiale Borgomanero, Inventario della Compagnia del SS. Rosario (1617), f. 1). Nel Libro della Tesoreria della Compagnia del SS. Rosario compare nell'elenco delle spese per la cappella un pagamento di £. 450 "alli fiammenghini pittori per dipingerla". Dalla nota si ricaverebbe quindi un'indicazione attributiva a favore dei fratelli Della Rovere, detti "I Fiammenghini", attivi in area milanese e lombarda fin dai primi anni del XVII secolo ed impegnati in quel periodo al Sacro Monte d'Orta. nell'inventario della Parrocchiale del 1617 si legge però: "li misteri del SS.mo Rosario dipinto a guazzo" (Archivio Parrocchiale Borgomanero, Inventario della Compagnia del SS. Rosario (1617), f. 7r); se il termine non è stato usato impropriamente, si deve pensare che l'opera dei Fiammenghini fosse stata realizzata con una tecnica pittorica piuttosto rapida su intonaco secco; la nota di spesa andrebbe quindi riferita ad un'opera andata perduta, diversa da quella qui schedata. A queste considerazioni tecniche, va aggiunto che lo stile dei dipinti non trova riscontro nelle opere note dei Della rovere, nel loro modo di procedere con un segno netto, campiture di colori trasparenti e brillanti, architetture classicheggianti. Lo stile dei Misteri non è riconducibile al secondo decennio del Seicento, ma piuttosto alla fine del secolo o agli inizi di quello successivo, quando era ormai superata la fase del realismo pittorico e dell'intensa espressività emotiva e devozionale della scuola lombarda del primo Seicento, pur restando un punto di riferimento per il nuovo orientamento rivolto ad un segno più sottile ed aggraziato, ad un'espressività più contenuta, ad un luminismo meno intenso. In questo periodo, nella cultura artistica novarese, si riscontra "un fenomeno singolare...si tratta della fittissima serie di importazioni artistiche extrapiemontesi...(che) favorirà, sul finire del'600, l'effettivo radicarsi nel novarese di fruttuose esperienze romane" (G. Romano, Novara, in Guida breve al patrimoni artistico delle provincie piemontesi, Torino 1979, p. 68). Tralasciando gli ovali raffiguranti La preghiera nell'Orto - rifatta nel 1800 (Archivio Parrocchiale Borgomanero, Libro della Tesoreria della Chiesa Collegiata Insigne di S. Bartolomeo di Borgomanero (1761-1800) e La Crocifissione ripresa e probabilmente ritoccata, per gli altri tredici ovali può valere questo tipo di discorso, soprattutto per i cinque Misteri Gaudiosi, anche se è necessario fare alcune osservazioni. L'Annunciazione appare assai debole e di maniera rispetto alla Visitazione, uno degli ovali più belli, per l'atteggiarsi ed il dialogare delle figure femminili che emergono dalla penombra in cui sono immersi gli altri personaggi e l'ambiente; la vivacità e la grazia della scena rimandano a quelle esigenze di espressività intensa ma contenuta della pittura tra fine Sei e inizio Settecento. Queste osservazioni possono valere per la Natività: i pastori - soprattutto quello inginocchiato in primo piano - possono richiamare modi e tipologie di primo Seicento ed addirittura i modelli tratti da certe Natività del Bassano, che avevano goduto di grande fortuna. La Presentazione al tempio offre dei brani interessanti: il sacerdote e la Madonna inginocchiata sono al centro, le altre figure sono quasi "risucchiate" da un intenso chiaroscuro; sono interessanti quella in primo piano a sinistra, guizzante in controluce, ed il San Giuseppe costruito con macchie di colore e zone d'ombra. Sullo sfondo compaiono lo stesso tipo di muro sbrecciato utilizzato anche nell'ovale della Visitazione e l'andamento curvilineo del muro tornerà nella Flagellazione. La composizione di Gesù nel Tempio tra i dottori è articolata intorno alla figura centrale di Gesù, sullo sfondo, appena affioranti dall'ombra, compaiono Maria e Giuseppe. E' evidente l'uniformità stilistica di questi ovali, soprattutto degli ultimi quattro, che offrono composizioni articolate, ma non affollate, dove i personaggi principali - Maria e Giuseppe - presentano una tipologia costante: Maria ha il volto luminoso, le guance e le labbra appena rosate, l'espressione modesta, caratteri che nell'ultimo ovale si trasferiscono alla figura di Cristo giovinetto. I misteri dolorosi appaiono più tradizionali e meno curati nella compilazione: la Flagellazione riprende un'iconografia che risale fino a Gaudenzio, ma priva degli elementi architettonico strutturali cinquecenteschi, che qui [Continua in OSSERVAZIONI]
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034037-6
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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