Altare in marmi misti impostato con una leggera curvatura contraria a quella della parete di fondo della cappella. Tutti gli elementi architettonici sono sovrapposti ad altri analoghi in un gioco che tende a dare rilievo alle membrature stesse. L'altare è privo di tabernacolo e presenta sul fregio del timpano due angeli con i simboli della passione ed un cartiglio con iscrizione dorati. Al centro, una grande ancona chiusa da vetrata con telaio in legno dorato costituita da un gruppo ligneo rappresentante la Crocifissione e da un'apertura circolare al centro del paliotto con il busto di Cristo incoronato di spine. Prevale l'uso del marmo nero (architrave, frontone con cornici spezzate e base inarcata che ospitano conchiglie grigie con volute contrapposte, lesene laterali, cornice dell'ancona, cornici orizzontali, profili della mensa), del macchiavecchia (lesene scanalate, riquadri del basamento dell'ancona, fregio del timpano) e spiccano i marmi gialli della fascia sotto l'ancona, di quella attorno al tondo con il Cristo e dei riquadri alla base delle lesene. Capitelli delle lesene dorati. La mensa ha un profilo a doppia curvatura concavo e convesso e poggia su un solo gradino di marmo arancio, in cui è inserito per metà un suppedaneo in legno e per metà [Continua in OSSERVAZIONI]

  • OGGETTO altare
  • MATERIA E TECNICA Marmo
  • ATTRIBUZIONI Argenti Ludovico (notizie 1810-1849)
  • LOCALIZZAZIONE Grignasco (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'altare. originariamente "costrutto in calce" dagli stuccatori ticinesi Pellegrino e Morazzone nel contesto dei lavori di compimento della chiesa vittoniana tra 1770 e 1771, fu ristrutturato in marmo da Ludovico Argenti tra l'agosto ed il settembre 1810 come attestano la richiesta e la concessione per la demolizione dell'altare esistente in data 09/08/1810 (Archivio Parrocchiale di Grignasco, Lettera 09/08/1810, Carte autentiche, doc. XV) ed il pagamento dei lavori all?argenti registrati i ldata 25/09/1810 (Archivio Parrocchiale di Grignasco, Attivo Passivo Chiesa parrocch.le fuori d'uso, spese dal 1803 al 1829). Ma già nel 1799 è documentata l'intenzione di tale ristrutturazione: l'arciprete Pitti annota infatti di aver ottenuto da un Argenti la promessa di un progetto in tal senso (Archivio Parrocchiale di Grignasco, Nota del Legato Tartagliotti..., Cart. Canoni Legati Diritti parrocchiali, doc. II). La mensa proviene da MIlano, trasportata prima a Oleggio e poi a Grignasco dove giunse nei primi giorni del 1810, come risulta da una nota datata 16/08/1809, relativa all'acquiato "...d'un altare di marmo esistente in Milano" per il quale furono pagate £. 300 al Sig. Paolo Caccia, riportata nel libro contabile per l'altare del Crocifisso (Archivio Parrocchiale di Grignasco, Attivo Passivo Chiesa parrocch.le fuori d'uso, spese dal 1803 al 1829).Il completamento dei lavori di finitura e decorazione - compresa la balaustra - si protrarranno fino al 1826, come attestano i libri dei conti. Dell'altare in marmo Ludovico Argenti fissò un disegno controfirmato dal primo fabbriciere don Angelo Viotti rispetto al quale l'esecuzione si discosta per la differente soluzione del frontone, per i colori di alcuni marmi, per le modanature del basamento, delle mezze lesene, per il pannello vetrato con nicchia sotto l'ancona e per il gradino dei candelieri che si trova sopraelevato rispetto al piano della mensa. Nonostante le varianti, l'impostazione del disegno è fedelmente conservata nell'opera dove si tenne conto anche delle indicazioni di ribassamento segnate in disegno. La committenza è del primo fabbriciere don Angelo Viotti, zio del Conte G. B. Viotti, al cui nome è legata la ristrutturazione del tempio vittoniano nel primi 30 anni dell'Ottocento. Egli gestiva il fondo dell'altare del Crocifisso che l'arciprete don Carlo Silano Tartagliotti aveva devoluto con testamento del 06/10/1755 (Archivio Parrocchiale di Grignasco, Testamento Tartagliotti 06/10/1755, Cart. Fabbricerie Atti e Pratiche). Degli Argenti è nota l'attività di marmorino già segnalata in zona nel XVIII (C. Debiaggi, Dizionario degli artisti valsesiani dal sec. XIV al XX, Varallo 1968, p. 6), confermata dalla presenza a Novara di Stefano e Giuseppe Argenti nel 1726 fra gli aiuti di Carlo Beretta nello Scurolo di San Gaudenzio (A. Tamporelli - D. Tuniz, S. Gaudenzio e la sua Basilica, Borgosesia 1984, p. 258) e da quella di Stefano Argenti ad Ara nel 1773 (Archivio Parrocchiale di Ara, Parroco don Antonio Piana, Libro manoscritto di fine 1700, p. 136)
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100034012
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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