calice, opera isolata - ambito piemontese (terzo quarto, ultimo quarto sec. XVIII, sec. XIX)

calice, 1875 - ante 1899

base a pianta mistilinea con fascia degradante ornata da piccole cartelle zigrinate, e corpo bombato tripartito da tre grandi foglie d'acanto. sugli spazi da queste definiti larghe cartelle con bordo a frappa e cespo di spighe ai lati recano, al loro interno, rispettivamente l'agello con la croce, la colomba e il pellicano che nutre i piccoli. fasce verticali, zigrinate e profilate, spartiscono il corpo inferiore del nodo fortemente bombato nella parte superiore e ornato di specchi bruniti entro cartelle mistilinee, girali e motivi fitomorfi. la sottocoppa a margine libero, è lavorata a giorno con elementi vegetali, spighe, cartelle, volute e grappoli d'uva. la coppa dorata è di epoca posteriore

  • OGGETTO calice
  • MATERIA E TECNICA argento/ sbalzo/ cesellatura/ traforo/ doratura
  • MISURE Diametro: 8.5
    Altezza: 27
    Larghezza: 14.5
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE San Damiano d'Asti (AT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE sotto la base, in corrispondenza della vite che fissa questa al fusto, sono impressi due punzoni, uno riferibile all'argentiere, l'altro all'assaggiatore. Quest'ultimo raffigura scudo crociato sormontato da corona tra le iniziali... e P (leggibile solo la lettera di destra). L'apposizione al marchio d'assaggio fu resa obbligatoria dalla nuova regolamentazione emanata nel 1678 dala reggente degli Stati Sabaudi Maria Giovanna Battista, e restò in vigore fino al 1793 (cfr. A. Bargoni, Mastri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino, 1976, p. 6). La presente potrebbe corrispondere a quella di pagliani Bartolomeo, proposto assaggiatore nel 1753 (cfr. A. Bargoni, op. cit., pp. 7, 27, tav. 11, figg. 5,6,7). Non è stato invece possibile identificare l'altro punzone nel quale pare essere rappresentata una figura con l'iniziale C a sinistra e un'altra, poco leggibile, a destra. In base ai raffronti stilistici con altri lavori in argento che esibiscono composizioni decorative affini (ved. scheda n° 116 tav. 33 in AA.VV., Arte e vita religiosa in Carignano, Catalogo della Mostra, Carignano, 1972-1973; la pisside della Chiesa Parrocchiale di Crocemosso pubblicata dal Lebole, Storia della Chiesa Biellese. La Pieve di Cossato, vol. II, Biella, 1982, p. 361; e ancora la mostardiera esposta alla mostra del Barocco Piemontese, Torino, 1967, vol. III, Gli argenti a cura di A. Bargoni, n° 152, tav. 43), è possibile proporre una datazione entro il terzo quarto del secolo XVIII. Tale collocazione cronologica, qualora si potesse confermare la paternità del punzone di assaggio a Bartolomeo Pagliani, troverebbe conforto nelle date che il Bargoni ha potuto rintracciare nel corso del suo lavoro e che sono limitate all'arco di tempo tra il 1753 (anno in cui il Pagliani venne proposto assaggiatore) e il 1775 (quando fu sostittito dal figlio Francesco per cagionevole salute) (cfr. op. cit., p. 27). Sulla coppa è impresso il marchio raffigurante la testa d'Italia Turrita contornata, con la cifra 3. Questo, che fu impiegato dopo il 1872 e che corrisponde al punzone dell'Ufficio di Saggio per il 3° titolo dell'argento (cfr. A. Bargoni, op. cit., pp. 18-19), induce a credere che la coppa originale sia stata sostituita con l'attuale, dopo la data suddetta
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100033852
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2007
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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