ostensorio - a raggiera, opera isolata - bottega piemontese (inizio sec. XX)
Base mistilinea decorata da festoni con drappeggi a grappoli eucaristici; da questi si dipartono quattro motivi a volute date da quattro palmette perlinate che separano le quattro facce nelle quali sono medaglioni ovali in smalto policromo contenenti due scritte e due stemmi. Il fusto è costituito da una complessa architettura a tempietto di ispirazione rinascimentale con nicchie separate da colonnine e contenenti statuette raffiguranti la Madonna, San Gaudenzio in abito episcopale, San lorenzo con due fanciulli e San Giuseppe con gesù ed il giglio (o Sant'Antonio da Padova?). Teca circolare con cornice decorata da pietre colorate; raggiera a fasci decorata da spighe, grappoli d'uva, nubi, cherubini e quattro medaglioni circolari in smalto policromo contenenti rispettivamente l'Agnello mistico, l'ulivo, Abramo e Melchisedech e Mosè che raccoglie la manna. In alto, la colomba dello Spirito Santo tra due angeli che reggono una corona sormontata da una croce
- OGGETTO ostensorio a raggiera
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MATERIA E TECNICA
argento/ cesellatura/ doratura/ fusione/ sbalzo/ stampaggio
pietre artificiali
SMALTO
- AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
- LOCALIZZAZIONE Novara (NO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE l'ostensorio fu donato alla cattedrale dal vescovo Gamba presumibilmente agli inizi del XX secolo, come indicato dall'iscrizione sul medaglione in smalto e dallo stemma del vescovo presente sulla base (che tuttavia non risponde perfettamente a quello indicato nei manuali di araldica). Inoltre compare lo stemma del papa allora in sede, Giuseppe Sarto, ovvero Pio IX: 1903-1914 (V. Spreti, Enciclopedia Storico-Nobiliare Italiana, vol.VI, Roma 1932, p. 147). La presenza di questo stemma permette di circoscrivere la datazione agli anni 1903-1914. L'ostensorio combina motivi appartenenti ad ambiti e periodi diversi: l'impugnatura ricalca stilemi rinascimentali nella struttura a tempietto, la base e la raggiera riprendono piuttosto moduli barocchi. In particolare, le volute della base, i grappoli d'uva, i cherubini richiamano l'oreficeria piemontese dei secoli XVII e XVIII (A. Bargoni, Argenti, in V. Viale (a cura di), Mostra del Barocco piemontese, catalogo della mostra, catalogo della mostra, Torino 1963). Da notare l'uso degli smalti abbastanza consueto per l'oreficeria di primo Novecento. Per confronti con oggetti dello stesso periodo si vedano in ambito lombardo la pisside di Pio IX e l'ostensorio Picozzi, quest'ultimo affine al nostro nella base (Tesoro e museo del duomo di Milano, Milano 1978, pp. 81-82; A. Barbero - C. Spantigati, Inventario Trinese, Fonti e documenti figurativi, Trino 1980, pp. 210-211)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100033784
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- ISCRIZIONI Sul piede, su medaglione in smalto - OB XVI SAEC EXPLETUM A LIBERTTATE ECCLESIAE PER CONSTANT. RESTITUITA JOS. GAMBA NOVARIEN EPUS IN TEMPLO CARHEDRALI JESU EUCHARISTICO HIEROTHECAM TRIBUI VOLUIT - lettere capitali -
- STEMMI Sul piede, su medaglione in smalto - papale - Stemma - Pio IX - Inquartato: al primo e al quarto all'aquila nera coronata, al secondo al leone coronato, al terzo una gamba armata; su tutto un imperatore (?); timbrato del cappello di cardinale (dodici nappe disposte uno, due, tre per parte)
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0