Costituita da due pezzi distinti: il piatto ed il portacandela ed il manico, appartenenti a tempi e lavorazioni diverse rispetto al servizio da lavabo. Mentre il piatto ed il portacandela sono decorati da analoghi motivi di palmette lanceolate, il manico presenta scanalature nell'impugnatura e girali e festoni a sbalzo sul resto della superficie

  • OGGETTO palmatoria
  • MATERIA E TECNICA argento/ cesellatura/ doratura/ fusione/ sbalzo
  • ATTRIBUZIONI Borrani Pietro (notizie 1822-1848)
  • LOCALIZZAZIONE Novara (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Lo stemma al centro del piatto indica l'appartenenza del servizio a Monsignor Giacomo Gentile, in carica dal 1842, già elemosiniere e come tale conferito di un gran cordone dell'Ordine Mauriziano, come indicato dallo stemma (V. Spreti, Enciclopedia Storico-Nobiliare Italiana, Vol. III, Roma 1930, pp. 394-395. Il punzone impresso sulla brocca è attribuibile a Pietro Borrani (lunca crescente con lettere P.B.), argentiere piemontese attivo presso la Zecca di Torino dla 1822 (A. Bargoni, Mastri orafi e argentieri in Piemonte dal XVII al XIX secolo, Torino 1976, p. 67); accanto ad esso compaiono il punzone di assaggio (aquila sabauda coronata) e quello dell'Ufficio del marchio di Torino (testa di toro), istituito con regolamento del 12 luglio 1824 ed in uso per i grossi lavori in argento. Sul piatto e sulla palmatoria sono invece due punzoni con la corona dell'ordine mauriziano, marchio di assaggio per i piccoli lavori in argento, come da regolamento posteriore al 1824. Meno chiaro è il secondo punzone che potrebbe corrispondere alla mezza luna dell'argentiere Borrani. Lo stemma del vescovo Gentile attesya una datazione posteriore al 1842, anno di inizio dell'episcopato, confermata dai punzoni citati. Il servizio è di una particolare eleganza, pur nella sua semplicità, e presenta nel motivo a palmette aderenza ai modelli decorativi ottocenteschi. Un modello simile di manico è utilizzato nella caraffa del Palazzo Reale di Torino attribuita all'argentiere piemontese Inocente Gaia e databile al prio quarto del secolo (E. Castelnuovo - M. Rosci, Cultura figurativa e architettonica negli Stati del Re di Sardegna. 1773-1861, catalogo della mostra, Torino 1980, p. 624).La bugia presenta due pessi distinti per fattura a cronologia: il piatto con portacandela è assimilabile al servizio da lavabo, mentre il manico risulta aggiunto successivamente
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100033771A
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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