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emblema di confraternita post 1790 - ante 1810

Lamina tagliata a corona di raggi, su cui è fissata, a incastro, una placchetta raffigurante due puttini su due volute di foglie e fiori, che reggono una corona e fanno da cornice ad uno spazio ogivale, in cui, costrette e schiacciate, stanno le figure dell'Angelo su nuvole a sinistra e della Vergine a destra, dietro l'inginocchiatoio, entrambe rivolte verso chi guarda. Sotto, la cornice è completata da un grosso fiore a petali rovesciati

  • OGGETTO emblema di confraternita
  • MATERIA E TECNICA ottone/ doratura/ fusione/ cesellatura
  • AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Come i medaglioni descritti nelle schede 0100033726 e 0100033727, anche quello in esame si trovava nel matroneo della Cappella dell'Addolorata fino a poco tempo fa, attaccato, come ora, ai portatorchie bianchi con capitello corinzio in lamina di ram dorato descritti nella scheda cartacea n. 36. Come gli altri, non compare nei documenti parrocchiali e della Confraternita finora consultati. È tuttavia possibile supporre che l'esemplare in esame, più piccolo degli altri due, fosse destinato agli abiti degli Uffiziali della Confraternita o al gonfalone processionale. Il modello è, tuttavia, sensibilmente diverso, sicuramente più antico - ancora seicentesco - nello schema degli angeli che reggono la corona e nella rappresentazione frontale, ma una serie di elementi paiono escludere una collocazione così anticipata; l'esecuzione, per quanto accattivante, nel tono popolare dell'insieme, sembre del resto piuttosto modesta, specie nelle figure e nella composizione. Rami fioriti laterali e fiorone in basso appartengono al repertorio aulico del Settecento avanzato, quale si trova nelle decorazioni dei mobili, sia applicabile in metallo, sia intagliate nel legno, e degli arredi sacri. Qualche affinità maggiore che con i medaglioni processionali, infatti, questo oggetto ha con le acquasantiere di uso privato, di cui segue lo schema allungato e di cui sembra ripetere, nel disegno del fiorone inferiore, lo schema della piccola tazza che le accompagna. Un esempio aulico di questo tipo di schema e di decorazione è costituito, per esempio, da un'acquasantiera genovese della collezione Severino Crosa (Genova), datata 1777, esposta alla mostra milanese degli argenti italiani nel 1959 (cfr. G. Gregoretti, Argenti italiani dal XVI al XVIII secolo, catalogo della mostra (Milano, Museo Poldi Pezzoli), Milano, 1959, fig. 46). Altri esempi di accostamento a motivi analoghi a questo, ma sempre troppo aulici per costituire un confronto diretto, sono gli intaglio bonzanghiani degli anni '75-'90, come i quadretti del Museo Civico di Torino esposti nel 1963 e pubblicati nel catalogo della Mostra del Barocco piemontese alla tav. 400 o la mazza d'onore di tav 398 (V. Viale, Mobili e intagli, in V. Viale (a cura di), Mostra del Barocco Piemontese, catalogo della mostra, Torino, 1963, vol. III, tavv. 398, 400). La preziosa eleganza degli esempi citati, lascia tuttavia aperto, nella sostanza, il problema della collocazione cronologica del medaglione, per il quale si prova a suggerire, riservandosi ulteriori indagini, una collocazione tra la fine del XVIII e i primi decenni del XIX secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100033728
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
  • ENTE SCHEDATORE Regione Piemonte
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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