navicella portaincenso, opera isolata - bottega piemontese (secondo quarto sec. XIX)
Base circolare bombata con bordo a cordoncino e gradino liscio seguiti da una fascia di fitte foglie rivolte verso il basso, da un'altra liscia e da una terza con un motivo di palmette su fondo inciso a righe orizzontali. Da una specchiatura concava si alza lo stelo, che ha in basso un nodo ad anello inciso a motivo di corda, una gola liscia e poi un grande nodo centrale a vaso ornato in basso da baccellature e fasciato al centro da un nastro con motivi di linee diagonali e puntini. Sullo stelo, che si conclude con un motivo a corda, è saldata la nave asimmetrica secondo uno schema a galeone semplificato. La carena è sbalzata con decorazioni floreali e vegetali su fondo puntinato ed ha un bordo liscio. UIguali motivi e bordo liscio sono sul coperchio, saldato nella parte posteriore e mobile nella parte anteriore, con rostro a ricciolo
- OGGETTO navicella portaincenso
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MATERIA E TECNICA
ottone/ sbalzo/ cesellatura
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MISURE
Diametro: 9.5
Altezza: 14.8
Larghezza: 19
- AMBITO CULTURALE Bottega Piemontese
- LOCALIZZAZIONE Torino (TO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La navicella ha una forma asimmetrica, con la parte posteriore corta e rialzata e quella anteriore più lunga e assottigliata, che richiama lo schema delle navicelle a galeone. Essa è assai simile, come disegno, ad esempi in argento di produzione torinese della prima metà del secolo XIX, come la navicella di Innocente Gaya nella Cappella della Sindone di Torino (cfr. P.L. Gaglia, in Cultura figurativa e architerronica negli Stati del Re di Sardegna / 1773-1861, cat. della mostra, Torino 1980, vol. 2°, pp. 615-616, N. 660) databile attorno alla metà degli anni Venti, che ha però un grande ricciolo a foglia e una ricca decorazione di carattere ancora settecentesco. Un altro confronto si può fare con due navicelle di Carlo Balbino, conservate in Parrocchia (cfr. scheda 01/00031209), attribuibili al secondo quarto del sec. XIX, probabilmente al 1842. Che la navicella possa essere collocata in questo periodo lo confermano anche il carattere della ridondante decorazione a fogliame che richiama, oltre ad esempi di argenteria, anche esempi della scultura lignea albertina, e il motivo di foglie e di palmette della base, che sono assai comuni, ad esempio, nella produzione di Carlo Balbino assegnabile a questo periodo (cfr. scheda 01/00031192)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100033598
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Torino
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0