battesimo di Cristo

dipinto,

La tela raffigura il Battesimo di Cristo nelle acque del Giordano, sotto gli occhi di S. Pietro e S. Andrea, con i loro attributi iconografici, e due angeli sull'altra sponda. La stesura del colore è estremamente attenta e precisa, in toni freddi, accentuati nei due angeli. La cornice lignea è dorata, policroma nei visi dei putti

  • OGGETTO dipinto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piemontese
  • LOCALIZZAZIONE Villanova D'asti (AT)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto era originariamente collocato nella prima cappella di destra. Nella Visita Pastorale del 1657 il Vescovo di Asti Rotario (Archivio) relazionando sulla cappella del Battistero, prima a destra dopo l'ingresso, consiglia di trasferire la vasca battesimale nella cappella dei SS. Sebastiano e Rocco e di apporvi un'icona rappresentante il Battesimo di Cristo; la stessa disposizione è ribadita molti anni dopo dal vescovo Tomati (Archivio). Ancora nel 1697 (Archivio) e nel 1729 (Archivio) il Battistero appare nella medesima collocazione, ma la cappella dedicata a S. Giovanni Battista è definita ben dotata. Il Migliavacca cita per la prima volta un'icona rappresentante il santo che battezza Gesù definendola "ingeniosa manu, excellentissimis artificis nimis coloribus depicta ut insuper exornata ornamentis ligneis inauratis" (Archivio). Anche questa cappella era di proprietà della Comunità di Villanova. Si suppone quindi che, su committenza del comune, la tela, insieme all'altare, sia stata eseguita negli ultimi trent'anni del XVII secolo, in anni molto vicini alla ricostruzione dell'altare dei SS. Sebastiano e Rocco, anche esso di patrimonio della comunità, il cui intaglio ligneo presenta notevoli affinità con quello del Battistero, oggi dedicato a S. Francesco. In contrasto con questo dato, l'attuale cornice della tela pare databile ai primi decenni del secolo XVII, per un confronto stilistico con gli intagli lignei di primo Seicento quali il fregio dell'armadio di sacrestia della Parrocchia di Ponzano, ora al Museo Civico di Torino, o con le porte intagliate del Valentino, sempre nel Museo di Torino. E' molto simile anche alla cornice della pala della Madonna del Crosio, in Collegiata a Chieri, datata intorno al 1630. Per contro l'intaglio ligneo della cornice posta sull'altare dell'antica cappella del Battistero pare coeva alla nostra icona. Riguardo l'esecutore del dipinto, si può affermare trattarsi di un autore legato a modelli iconografici e stilistici ormai arcaici, eseguiti tuttavia con tecnica molto raffinata. L'icona venne probabilmente spostata presso l'altare ove si trova tuttora in anni successivi al 1729 (non meglio definibili), poichè non sono per ora consultabili presso l'Archivio della Curia di Asti le Visite Pastorali posteriori a quella del vescovo Todone, e manca qualsiasi altro documento archivistico al riguardo. La tela è stata restaurata nel 1966: secondo una nota della dott.ssa Gabrielli era strappata e col colore sollevato. Ritirata il 16 novembre 1954 dalla Soprintendente, venne restituita il 26 aprile 1966 al Parroco, dopo il restauro effettuato dal prof. Boasso, con la fornitura del telaio ed il fissaggio del colore da parte del laboratorio di G. Nicola (Archivio parrocchiale)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100033579
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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