Madonna con Bambino tra San Michele Arcangelo e San Lorenzo

dipinto, 1621 - 1621

Il dipinto raffigura la Madonna, la veste rossa e il manto blu, col Bambino tra le braccia, in piedi tra le nuvole, circondata da teste cherubiche, mentre due angioletti paffuti le reggono sul capo la corona. In basso, a destra, S. Lorenzo con la pianeta rossa molto ricca; a sinistra S. Michele, dalle forme robuste, con la veste rossa e blu; entrambi sono accompagnati dagli attributi iconografici. Sullo sfondo è dipinto un paesaggio lacustre con montagne in lontananza e, più vicina, una rocca con un castello in cima. La cornice di legno dorato è riccamente decorata: tutt'attorno alla tela due fasce di piccoli ovuli che formano, agli angoli, dei quadrati sporgenti. I due lati minori, di cui quello superiore segue l'andamento curvo della tela, presentano intagli raffiguranti foglie d'acanto a forte rilievo, mantre i lati maggiori sono ornati con volute geometrizzanti

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Lisca Giacomo Antonio (notizie Primo Quarto Sec. Xvii): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Livorno Ferraris (VC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto è menzionato per la prima volta nella Visita Pastorale di Pietro Secondo Radicati, nel 1723: "Incona con cornice di legno decente, con l'immagine di S. Michele". Pochi anni dopo, nel 1730, la Visita di Gerolamo Caravadossi riporta: "Incona con M. V. col Bambino, S. Michele e S. Lorenzo". Il quadro, datato 1621, è opera di Giacomo Antonio Lisca, livornese, ricordato dal Vesme (A. Baudi di Vesme, "Schede Vesme. L'arte in Piemonte dal XVI al XVIII secolo", vol. IV, Torino 1963) come "pittore fiorito dal 1500 al 1600". Il Dionisotti (C. Dionisotti, "Notizie biografiche dei vercellesi illustri", Biella 1861) sa che nella chiesa di Gerbido, presso Livorno, c'è una tela rappresentante la Vergine ed i Santi Michele e Lorenzo con l'epigrafe: "Jacobus Antonius Lisca 1621". Inoltre il Vesme menziona un altro dipinto del Lisca, raffigurante le SS. Lucia, Agata e Apollonia, esistente un tempo nella chiesa degli Agostiniani in Livorno e aggiunge: "altri quadri si trovano nelle case private e si tengono in gran pregio". Il Lisca, come ricorda G.F. Giuliano (G. F. Giuliano, "Biografie livornesi", Vercelli 1970) faceva parte di un gruppo di pittori attivi a Livorno nella seconda metà del Cinquecento e nel corso del Seicento, tra i quali Jacopo Rossignoli e, più tardi, Bartolomeo Garavoglia (cfr. Giuliano, op. cit.). Il pittore potrebbe inserirsi nell'area moncalvesca, per certi dati stilistici che troviamo nel suo qyadro. Inoltre bisogna tenere presente che la stessa Orsola Caccia (figlia del Moncalvo) visse dal 1620 al 1625 nel convento delle Orsoline della vicina Bianzè (G. Romano, voce "Orsola Maddalena Caccia", in "Dizionario Biografico degli Italiani", Roma 1972, vol. 15) e che dipinti dello stesso ambito, databili alla prima metà del Seicento, si trovano nella stessa Livorno, nella chiesa della Trinità (cfr.). I quadri suddetti sembrano essere vicini ai modi di Giovanni Crosio (moncalvesco attivo in ambiente trinese nella prima metà del secolo), per la gamma cromatica molto vivace e per la saldezza d'impianto delle figure, che talvolta però presentano forme espanse e un po' sfatte (cfr. Romano, op. cit.). Questi elementi, insieme ad una certa morbidezza del modellato, specialmente nei puttini e nel S. Michele, sono in parte presenti nel dipinto del Lisca, uniti ad una certa staticità delle figure, nel caso dei personaggi della Vergine e di S. Lorenzo. Quanto alla cornice, presenta un tipo d'intaglio e motivi decorativi che ritroviamo in altri arredi delle chiese di Livorno Ferraris, per esempio nella chiesa di S. Bartolomeo alle Garavoglie (cfr. schede cartacee n° 5, 6, 9) e nelle cappelle di S. Sebastiano e S. Bernardo (cfr. relative schede cartacee n° 2), come esempi di una produzione molto diffusa nel secolo XVII, caratterizzata da lavorazione a forte intaglio e decorazione abbondante
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100033563
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1984
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI in basso, a sinistra - Jacobus Ant. Lisca 1621 - corsivo - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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