San Diego d'Alcalà

dipinto,

Il santo, con saio color nocciola, è inginocchiato di fronte ad un altrarino reggente un crocifisso (parti anatomiche color rosa, nocciola) sormontato da un baldacchino color panna (gradini ed altare sono di color grigio). La scritta è bianca su fondo color panna. Sullo sfondo di color azzurro-grigio (giallognolo in basso) si staglia una balaustra di colore grigio. Il volto del santo è colore rosa/nocciola, così come le mani; la barba ed i capelli sono nocciola scuro. Il rosario è di colore nocciola verdastro. Lo stemma in basso a destra è raffigurato in cartiglio color grigio chiaro, ed appartiene alla famiglia Racchia. L'iscrizione raffigurata ai piedi dell'altare è di colore bianco

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Barotti Giuseppe (1569/ Notizie Fino Al 1618): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Bene Vagienna (CN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera proviene dalla cappella antica di S. Diego (terza della navata sinistra). Il dipinto costituiva l'elemento centrale di una pala d'altare composta inoltre da una decina di altri quadri narranti i miracoli del santo e alienati nei primi anni di questo secolo (cfr. F. Ravera, "Un quadro del pittore fossanese Giuseppe Barotto esistente presso i Francescani in Benevagienna", in Bollettino della Società per gli Studi Storici, Archeologici e Artistici della provincia di Cuneo", n° 47, 1962. L'autore riproduce un documento da una "Cronaca del Convento di Bene" che non risulta reperibile ma che riportava dati analoghi agli appunti manopscritti trascritti da G. Assandria); era stato commissionato al Barotto attorno al 1595 da Giustino Domanda, per la nuova cappella da erigersi nella chiesa di S. Francesco (cfr. G. Assandria, "Appunti Manoscritti", trascrizione dal "Libro Mastro del Convento" (ora non reperibile), trascrizione custodita presso la Cassa Rurale e Artigiana di Bene Vagienna): "...porgli un'ancona già convenuta con M.o Giuseppe Barutio Pittore del Mondovì scudi 35 da fiorini 8 l'uno, secondo il disegno dato al P. Guardiano". Le relazioni con la cultura figurativa di tardo Cinquecento sensibile ai modelli d'Oltralpe e la committenza di cui si avvale l'autore sono presi specificamente in esame da M. Leone (M. Leone, "Arte Sacra a Fossano", in "Strumenti per ricerche sulla religione delle classi popolari - I problemi di impostazione e di metodo - Il caso di Fossano", Torino 1981). Nel 1840 l'altare fu smantellato e il dipinto centrale dell'ancona fu sistemato nella parte superiore dell'altare della prima cappella della navata destra, mentre i quadretti con le storie dei miracoli di San Diego furono sistemati nel corridoio adiacente la cappella della Beata Paola. Successivamente, attendibilmente all'inizio del XX secolo, il dipinto raffigurante S. Diego orante fu sostituito con altro moderno e quindi sistemato in un deposito al primo piano. Secondo quanto riferito da Ravera (op. cit.), lo stemma dei Racchia fu posto nel 1701, all'epoca del passaggio della cappella sotto il patronato di questa famiglia
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100031079
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1982
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI in basso, al centro - S. DIDACUS/ ORDINIS MI/ NOR OBSER/ VANTE S. FRANCISCI/ IN APOTHEO/ SIN RELATUS/ SUB SIX. V./ 1588 - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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