Madonna Assunta

reliquiario a statuetta, post 1812 - ante 1812
Ubicini Bernardo (notizie Secondo Quarto Sec. Xix)
notizie secondo quarto sec. XIX

Basamento a parallelepipedo decorato da elementi vegetali fronzuti con fiori di cardo, bacche, rami di ulivo e foglie d'acanto che si stagliano su fondo punzonato; in alto fascia decorata sa un fiore da cui si diperte uno stelo con campanule e fogliami. Sul piedistallo è una nube con cherubini su cui poggia i piedi la Madonna. La Vergine ha il capo coronato (corona argentata e dorata con pietr dure) e coperto da un velo ornato da fiori incisi che va ad avvolgere l'intera figura. Ha le mani giunte ed il capo rivolto verso l'alto. Al centro del petto è la teca chiusa da cristallo entro cui sono una reliquia del latte ed un capello della Vergine

  • OGGETTO reliquiario a statuetta
  • MATERIA E TECNICA argento/ doratura/ fusione/ sbalzo
    PIETRA DURA
    VETRO
  • ATTRIBUZIONI Rusca Grazioso (1757/ 1829): ideatore
    Ubicini Bernardo (notizie Secondo Quarto Sec. Xix): esecutore
  • LOCALIZZAZIONE Novara (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La statuetta in esame, contenente una reliquia del latte della Vergine, è citata per la prima volta nell'Inventario redatto nel 1819 in occasione della visita pastorale di Mons. Morozzo. Nello stesso inventario si riporta la notizia che tale oggetto fu commissionato nel 1812 al Sig. Ubicini, fonditore milanese, su modello di Grazioso Rusca "a surrogazione dell'altra simile d'argento stata derubata con altri vasi sacri e pezzi d'argento". In tutti gli inventari precedenti, a partire da quello del 1617, è infatti citata una statuetta della Vergine proveniente dalla donazione del Canonico Giovan Marco Tettone, morto nel 1634 e sepolto nello stesso anni in cattedrale (si veda la scheda cartacea n. 7), eseguita per raccogliere le predette reliquie, già collocate, stando ad un precedente inventario, in un'altra statuetta di legno. La provenienza delle reliquie era con tutta probabilità da ascriversi al periodo di Carlo Bascapè, autore della donazione di diverse reliquie di santi alla diocesi novarese, sulla spinta di un importante movimento di devozione già messo in atto da Carlo Borromeo e sulla spianta anche di una particolare devozione mariana (Novara, Archivio della Cattedrale, Inventario delle S. reliquie, paramenti et altre suppellettili della sagrestia maggiore della cattedrale di Novara, (22 febbraio 1617) in "Fabbrica della chiesa novarese", VII, A, n. 26; Novara, Archivio della Cattedrale, Inventario della sacrestia maggiore della cattedrale di Novara con la distinta descrittione di tutte le sante reliquie, argenti, sacre suppellettili e tappezzerie fatto dal Reverendo Prete Girolamo Quirini Sacristia presentaneo della suddetta sacristia, (10 marzo 1653) in "Fabbrica della chiesa novarese", n. 125; Novara, Archivio della Cattedrale, Inventario delle S. reliquie, suppellettili, paramenti e mobili della sacrestia e chiesa cattedrale (1764), in "Fabbrica della chiesa novarese", VII, A, n. 96; sull'importanza delle devozione alle reliquie in clima controriformistico si confronti: C. Spantigati, in Arona Sacra All'epoca dei Borromeo, Catalogo della mostra, Arona 1977, pp. 85-104). Occorre ricordare che lo stesso duomo novarese è da sempre intitolato a S. Maria e come tale si comprende l'importanza che la reliquia della Vergine poteva assumere all'interno della cattedrale. L'appartenenza della nuova statuetta al periodo indicato nell'inventario del 1819 è avvalorato dalla presenza dei punzoni (l'aratro e il mappamondo) in uso a Milano dal 1810 (M. Rosemberg, Der Goldschmiede Herkzeiken, Francoforte 1928; G. Rosa, Le arti minori, in "Storia di Milano", vol. XIII, Milano 1959; G. Rosa, Il duomo di Milano, Milano 1978). Il terzo marchio, non identificabile tra i punzoni a noi noti, è tuttavia probabilmente assegnabile all'orafo autore del lavoro, in questo caso coincidente con il nome dell'Ubicini Bernardo, già operante in un laboratorio milanese di fonditura. Poco conosciamo di questo artista, autore per lo stesso duomo di una "tribuna di rame argentato con colonne di ordine corinzio, basi e capitelli in bronzo dorato con statuette parimenti in bronzo per l'esposizione del SS. Sacramento", e per S. Gaudenzio degli ornati in bronzo dell'altare di S. Adalgiso messo in opera su disegno di Stefano Melchioni tra 1827 e 1832. Altrettanto indicativi del periodo di primo Ottocento assegnato all'oggetto sono i motivi decorativi del piedistallo alludenti al momento eucaristico. Per quanto concerne il modello, ideato da Grazioso Rusca, è da leggersi innanzitutto il tentativo di ripetere il modello originale di primo Seicento, qui sostituito con un adeguamento ai canoni della scultura già di quel periodo. Tale operazione al Rusca non doveva risultare del tutto nuova, poiché nel suo lavoro per il duomo di Milano aveva eseguito alcuni bassorilievi e cariatidi nella facciata secondo tipolologie del XVII secolo. Rimane da ricordare che l'operato del Rusca non è affatto isolato a Novara, dove lo scultore esegue per lo stesso duomo la statua di San Lorenzo, per S. Gaudenzio sei statue nel transetto (S. Ludovici, La scultura neoclassica, in "Storia di Milano", vol. XIII, Milano 1959, pp. 601-602; G. Hubert, La sculpture dans le period napoleonienne en Italia, Parigi 1964; M. Dell'Omo, Note sulla scultura della basilica di S. Gaudenzio a Novara, in "Bollettino storico della provincia di Novara", 1980; scheda cartacea n. 75, di M. dell'Omo, Novara 1981). Rimane da osservare la similarità del piedistallo con quello della statuetta di S. Lorenzo, che fa pensare come le due statue fossero destinate ad una contemporanea esposizione al pubblico (scheda cartacea n. 216)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100030946
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1982
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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