stendardo processionale, opera isolata - manifattura novarese (fine/inizio secc. XIX/ XX)

stendardo processionale, 1890-1910

Lo stendardo, sorretto da due bastoni verticali di ottone e da uno orizzontale con due rosoni baccellati alle estremità, presenta su ciascuna delle due facciate un'analoga impostazione compositiva: un medaglione centrale ovale con gallone incorniciante, decorato da motivi fogliati in forte rilievo agli estremi dei due diametri; e un largo bordo, color avorio per il recto, color cremisi per il verso, decorato da motivi a fiorami e larghi girali, che partono da un motivo caratterizzante posto in basso, e da due vasi traboccanti di fiori posti ai lati del medaglione. Lo stendardo termina sul lato inferiore con un bordo mistilineo guarnito di frangia dorata e di cinque fiocchi pure dorati

  • OGGETTO stendardo processionale
  • MATERIA E TECNICA filo di seta/ ricamo
  • MISURE Altezza: 187
    Larghezza: 120
  • AMBITO CULTURALE Manifattura Novarese
  • LOCALIZZAZIONE Oleggio (NO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'oggetto è stato trasferito nella collocazione attuale perchè non più in uso nelle funzioni di culto. Nelle "Regole per la Processione il Giovedì Santo degli anni 1750-62" è elencato sempre "uno stendardo rosso" che in processione seguiva la "gran croce" e precedeva i vari simboli della Passione, portati a mano dai bambini (cfr. Archivio). Non vi è traccia nei documenti della Confraternita, per ora, di altri stendardi processionali, oltre a questo tipo, sino al 1818, anno in cui viene benedetto lo stendardo con l'Annunciazione, S. Giovanni decollato, e otto ovali (n° 63 dell'Inventario Museo Religioso). Neppure nei libri dei conti, in parte lacunosi, si ha riscontro dell'acquisto di questo paramento, nè a memoria da parte del Priore, ora responsabile della fabbriceria, geom. G. Gola. Nella Visita Pastorale del Card. Morozzo, 1820, è citato uno stendardo piccolo, con un lato raffigurante l'Annusnciazione e dall'altro i SS. Marcellino e Severina (cfr. Archivio Storico Diocesano di Novara). L'indicazione è troppo scarna per poter identificare lo stendardo esaminato, o parte di esso, con quello del 1820. Questa nota potrebbe far presumere l'esistenza di un paramento che veniva rinnovato con le stesse caratteristiche nei vari secoli. I motivi decorativi del gonfalone si collegano infatti ad una produzione ottocentesca abbastanza diffusa in Piemonte e soprattutto nel novarese, con riferimento ai motivi decorativi dei tessuti della metà del XVIII secolo, produzione che viene semplificata e proposta verso la fine del sec. XIXe nei primi decenni del sec. XX da ditte milanesi e novaresi su produzione industriale (ad esempio: Ditta Morera di Novara, fogli pubblicitari in Archivio Storico Parrocchiale di Oleggio; Ditta Bertarelli di Milano, catalogo 1911). L'Annunciazione, raffigurata sul recto, si riferisce all'intitolazione della Confraternita omonima, con sede nella chiesa secentesca di Maria Annunciata, e si collega nell'impostazione iconografica, al dipinto di C. Maccagno conservato nel convento di S. Martino (N. Gabrielli, "Arte e cultura ad Asti attraverso i secoli", Istituto Bancario S. Paolo, Torino 1977) con tarde derivazioni del Moncalvo e di cui si conserva una copia in Museo Religioso (riferimento iconografico anche a un dipinto di P. Raineri, Chiesa di Oropa, in R. Bessero Belti, "Voglio bene a Migiandone", 1975, ff.nn.). La raffigurazione dei SS. martiri MArcellino e Severina è resa secondo criteri iconografici generici, senza attributi specifici. Le reliquie dei santi sono pervenute ad Oleggio nel 1665 da Roma (Archivio) e conservate almeno dal 1699 in due preziose urne-reliquiario (ASDN T. 162) nella nicchia sopra l'altare loro dedicato, sul latoNord della chiesa di S. Maria Annunciata. In base alle celebrazioni in agosto di entrambi i santi, consuete ad Oleggio, si possono meglio identificare in S. Marcellino tribuno, che il Martirologio Geronimiano presenta il 27 agosto ("Bibliotheca Sanctorum", v. VIII) e in S. Severa, citata nel Santorale della Diocesidi Treviri, celebrata anticamente il 13 agosto, mentre ora nel Martirologio Romano è iscritta il 20 luglio ("Bibliotheca Sanctorum", v. XI). Non è chiara la presenza del diminuitivo di S. Severina, assente nei martirologi e l'accostamento dei due santi, e la loro devozione all'interno della Confraternita, forse da ricercare nelle disposizioni dell'aggregazione della stessa all'Arciconfraternita di Roma nel 1586 (Archivio). Lo stendardo esaminato, per i motivi decorativi dei bordi, per il buono stato di conservazione generale del tessuto, che non reca alcun segno di sbiadimento dei colori, potrebbe essere opera della fine del secolo XIX, e forse dei primi decenni del secolo XX, dell'ambito novarese (per il decoro dei bordi cfr. A. Bondi, "Inventario Trinese. Fonti e documenti figurativi", catalogo della mostra, Trino 1980)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0100030908-0
  • NUMERO D'INVENTARIO 368
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Biella, Novara, Verbano-Cusio-Ossola e Vercelli
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Piemonte
  • DATA DI COMPILAZIONE 1982
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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